Ravenna, Valentina Morigi: “non sprechiamo questa occasione” per costruire una comunità più unita e solidale

"Gli operatori sociali e sanitari stanno tutti dimostrando una competenza, un'abnegazione, una capacità di farsi carico di cui dovremo ricordaci sempre, anche dopo, non chiamarli eroi solo adesso"

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Valentina Morigi, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ravenna, è in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus: combatte sul fronte sociale. Perché i Servizi Sociali non sono in quarantena. Anzi, sono pienamente operativi. Garantiscono contatti con gli anziani, la spesa o i farmaci a casa, prestazioni domiciliari, un tetto per chi non ce l’ha. Si potrebbe dire che in un momento di crisi come questo – sempre più spesso si evoca la guerra – la qualità e la tempra morale di una comunità si vede anche da come funzionano i suoi Servizi Sociali. E quelli di Ravenna rispondono: presente! Valentina Morigi ringrazia gli operatori (“stanno facendo un lavoro fantastico… di cui dovremo ricordarci anche dopo”) e i cittadini (“questa vicenda ci sta insegnando a stare dalla parte buona della vita”) e lei, che viene dalla sinistra radicale, dalla sinistra comunista, usa senza saperlo la stessa espressione di Papa Francesco: “non sprechiamo questa occasione” per costruire una comunità più unita e solidale.

L’INTERVISTA

Valentina Morigi, siamo quasi tutti agli “arresti domiciliari” come qualcuno va dicendo. Ma chi non s’arresta e chi non è in quarantena certamente è il Servizio Sociale del Comune.

“Sì. Il Servizio Sociale è pienamente operativo e sta facendo un gran lavoro. Gli assistenti sociali lavorano, gli sportelli territoriali sono aperti e ricevono su appuntamento. Quindi tutti i cittadini che hanno bisogno del Servizio Sociale del Comune di Ravenna trovano gli operatori, gli sportelli territoriali e lo sportello centrale che fa accoglienza a disposizione. Per ragioni di sicurezza, si riceve su appuntamento. La Commissione economica, che valuta le richieste di assistenza economica che arrivano dalle persone e dalle famiglie più fragili e vulnerabili, si riunisce e delibera gli aiuti economici da erogare. La Commissione progetti di vita, che riguarda le richieste di anziani e disabili, gli inserimenti in struttura, in casa famiglia, le integrazioni delle rette, anche questa si riunisce e delibera. Dunque il Servizio Sociale c’è, i cittadini ci possono contare. Ovviamente c’è stata una riorganizzazione del lavoro, degli sportelli e degli orari e si riceve solo su appuntamento per via dell’emergenza Coronavirus.”

L’emergenza nell’emergenza è quella degli anziani, soprattutto quelli che non sono autonomi e sono soli.

“Per questa emergenza abbiamo messo in piedi un grande progetto – una task force – come Comune di Ravenna, Azienda Sanitaria, Associazioni di volontariato soprattutto a servizio degli anziani. Questa task force sta dando buoni frutti nel senso che dopo la prima fase del lavoro, con tutte le telefonate agli anziani, qualcosa come ventimila contatti, ora stiamo ricevendo una media di 45-50 telefonate al giorno di persone che chiedono informazioni, di portargli la spesa, di ricevere a casa dei farmaci, magari vogliono essere sicure che il numero sia proprio quello della task force nel caso dovessero averne bisogno. Oppure è capitato che qualcuno telefonasse perché si sentiva solo e aveva bisogno di contatto e di un qualche conforto. Soprattutto per gli anziani ora c’è il problema della solitudine. Per tutte queste cose noi ci siamo, la task force c’è, diventa un punto di riferimento. Comunque nella prima settimana operativa di consegna della spesa, dal 13 al 20 marzo, abbiamo consegnato a domicilio circa 80 spese. Le associazioni operative nella consegna della spesa sono Auser, Croce Rossa, Protezione Civile-Mistral, CittAttiva-Villaggio Globale. Auser e Croce Rossa consegnano anche i farmaci e la scorsa settimana solo Auser ha effettuato circa 70 consegne.”

Problemi con i pagamenti?

“C’è il tema dei soldi, perché in certi casi gli anziani hanno finito i soldi che avevano a disposizione in casa. Spesso gli anziani sono abituati a fare due o tre prelievi al mese dal loro conto in banca e con quei soldi vanno avanti dieci o quindici giorni. Adesso, con il fatto che sono costretti in casa e non tutti hanno l’autonomia sufficiente per andare in banca a fare un prelievo, alcuni di loro stanno finendo la scorta. Allora stiamo verificando che alcuni possano essere accompagnati in sicurezza presso gli sportelli bancari. Stiamo anche pensando alla disinfezione dei bancomat per favorire gli anziani che si recano in autonomia a fare il prelievo.”

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Chi fa volontariato?

“Ci sono molti volontari, giovani e meno giovani, di tutte le età, tutti danno una mano. La task force che abbiamo messo in piedi da 10 giorni sta dando buoni frutti. Ci aspettiamo che dopo la prima settimana questo servizio della consegna della spesa sia in crescita, cioè arrivino più richieste.”

L’assistenza domiciliare per gli anziani continua?

“Tutta l’assistenza domiciliare è garantita. Quindi le Oss munite di dispositivi di protezione individuale continuano a recarsi a casa degli anziani non autosufficienti per l’alzata, l’igiene, i pasti e tutte le altre attività quotidiane di supporto che erano erogate anche prima.”

Veniamo agli anziani nelle strutture. Qui la situazione è delicata.

“Per quanto riguarda le CRA (Casa Residenza Anziani) come si sa i decreti governativi hanno prima limitato e poi precluso l’accesso dei visitatori e quindi le visite dei parenti agli anziani residenti. Abbiamo perciò sostituito la visita dei familiari con le videochiamate con tutti gli strumenti tecnologici a disposizione, con l’aiuto delle Oss, in modo che gli anziani non si sentano abbandonati. E questa cosa è molto apprezzata. Fa bene all’umore degli anziani e anche alla loro salute.”

In alcune zone d’Italia queste residenze per anziani sono diventate focolai di infezione e lì il virus è diventato devastante. A Ravenna ancora nessun caso del genere, per fortuna.

“Per ora, con tutte le misure di precauzione e sicurezza che abbiamo messo in piedi, nelle nostre CRA accreditate non abbiamo registrato contagi. Né fra gli operatori né fra gli ospiti. Ripeto, per ora. E per fortuna. Speriamo continui così. E lavoriamo perché continui così. Per quanto riguarda le CRA, insieme all’Azienda Sanitaria si sta strutturando un progetto di appoggio per il post ricovero. Fondamentalmente gli anziani che devono essere rimandati a casa a seguito di un ricovero ospedaliero verranno prima inviati per un periodo di osservazione che va dai 7 ai 14 giorni, in un’unica CRA del territorio.”

Una sorta di quarantena.

“Io lo chiamerei piuttosto periodo di osservazione in un’unica struttura, in un’ala separata da tutte le altre, con operatori adeguatamente supportati sia sul piano della formazione sia sul piano della dotazione dei dispositivi di protezione individuali. Per accertarsi che non ci sia alcun contagio.”

Anche l’assistenza ai disabili è assicurata?

“Io le rispondo per quanto riguarda la mia parte, cioè l’Assessorato ai Servizi. Tutta la parte che riguarda il sostegno scolastico è seguita dall’Assessorato all’Istruzione. Per quanto riguarda il Servizio Sociale anche per i disabili vale ciò che abbiamo detto per l’assistenza domiciliare degli anziani, ovvero tutti i progetti domiciliari in essere sono stati mantenuti con gli operatori che si recano al domicilio ed erogano il servizio richiesto. I centri diurni, invece, come si sa, sono chiusi. In questo caso abbiamo fatto delle valutazioni e in situazioni particolari, per i casi più gravi e complessi – in riferimento sia al grado di disabilità, sia alla condizione familiare – abbiamo autorizzato dei progetti di supporto educativo a domicilio.”

Veniamo alle persone senza fissa dimora.

“Il decreto governativo ha disposto il divieto di allontanamento dalla propria dimora se non per ragioni di lavoro, salute, o per la spesa: quindi abbiamo chiesto ai nostri dormitori di seguire alla lettera queste disposizioni, uno sforzo per garantire il contenimento diurno degli ospiti. Con il dormitorio Il Re di Girgenti è stato più semplice e siamo stati operativi immediatamente, perché lì la struttura consente alle persone di soggiornare all’interno nel corso della giornata. In via Torre abbiamo dovuto allestire un’area ad hoc per il contenimento diurno per consentire agli ospiti del dormitorio di non lasciare la struttura di giorno. Vengono serviti i pasti e si fa un po’ di vita sociale. Quindi a Ravenna non c’è un problema grave di carenza di strutture per senza fissa dimora. In altre città alcune strutture hanno dovuto chiudere perché non riescono a garantire il contenimento diurno. Le amministrazioni stanno requisendo alberghi per i senza casa. Da noi no.”

Che succede con i migranti?

“Con l’ultimo decreto dell’ex ministro Salvini il sistema SPRAR è stato smantellato e ora ci sono i CAS Centri di Accoglienza Straordinaria di cui si occupa direttamente la Prefettura. Da quanto è a mia conoscenza la Prefettura ha convocato i soggetti che gestiscono i CAS e sovrintende al rispetto delle disposizioni governative in quelle strutture.”

Dal suo osservatorio, come risponde Ravenna all’emergenza Coronavirus?

“C’è un mare di bontà, di solidarietà, di volontariato, di voglia di dare una mano, di rendersi utili. È un’onda montante, qualcosa che sta esplodendo in maniera incredibile. È una cosa inaspettata e molto bella. Per esempio, come sappiamo gli anziani sono i più esposti agli effetti di questo virus – soprattutto perché in molti casi soffrono di altri gravi patologie -allora le tre associazioni che a Ravenna si occupano di assistenza ai malati di Alzheimer, di Parkinson o colpiti da ictus, insieme agli assistenti sociali territoriali, insieme agli psicologi dell’Azienda Sanitaria – e lasciatemelo dire, sono tutti fantastici, gli operatori stanno tutti dimostrando una competenza, un’abnegazione, una capacità di farsi carico di cui dovremo ricordaci sempre, anche dopo, non chiamarli eroi solo adesso – continuano a contattare le famiglie anche in questa situazione di emergenza, continuano a supportare i care givers che fanno assistenza. Dal nostro osservatorio vediamo che tutti stanno facendo tantissimo, c’è proprio il senso di una comunità che cammina insieme.”

È il volto della Ravenna migliore ed è il volto migliore delle persone.

“Sì, questa vicenda ci sta insegnando a stare dalla parte buona della vita. Io sto ricevendo da tante persone telefonate con cui mi chiedono: Assessore mi dica cosa devo fare per rendermi utile. C’è una voglia di mettersi a disposizione degli altri che spero sia il più grande dono che questa drammatica e dolorosa vicenda ci lascerà. Prima l’unica cosa di cui ci si preoccupava nei paesi e nelle frazioni era segnalare la persona sospetta, lo straniero che girava per strada, la presenza di persone più o meno losche che passeggiavano qua e là. Adesso invece si va a casa del vicino o di quello che abita al piano di sotto del condominio per sapere se ha bisogno. In questo modo possiamo ricostruire un tessuto di comunità e ricostruire un patto sociale fondato sulla solidarietà. Proviamo a non sprecare ciò che ci sta capitando.”

Croce Rossa

Spesa a casa e ascolto telefonico – Servizio del Comune di Ravenna

Task force per spesa a casa per persone anziane sole

  • Chiamare il numero 0544.482584 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 ed il giovedì dalle 15 alle 17
  • Comunicare proprio indirizzo, lista della spesa e numero di telefono
  • Attendere i volontari a casa, che consegneranno con procedure di sicurezza (gli operatori saranno provvisti di divisa o di un badge identificativo)

Croce Rossa consegna farmaci, ausili, spese a domicilio

  • Croce Rossa Ravenna risponde al numero 0544.219162

Servizi a domicilio svolti da Auser Ravenna pronto farmaco

  • Il Servizio Pronto Farmaco è attivo per Ravenna città con il numero 0544.482616 dal lunedi al venerdì dalle 9 alle 11 per le richieste; la consegna dei farmaci a domicilio è effettuata tutta la giornata
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