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Russi. Ripartenza scolastica a metà settembre, vicesindaco Bagnoli: “Uniche incognite pre e post scuola”

Grande fiducia viene riposta dalla dirigenza scolastica russiana nei confronti delle famiglie, dei genitori e degli insegnanti per gestire correttamente le delicate fasi dell'avvio.

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Il Comune di Russi si prepara con cauto ottimismo alla ripartenza della Scuola fissata al 14 di settembre. Una ripresa carica di significato in seguito al lockdown intercorso da marzo a maggio causa pandemia Covid-19. Fondamentale la collaborazione degli insegnanti, dei genitori e degli alunni nel gestire il falcidiato anno scolastico 2019-2020, così come nell’affrontare questa delicata fase che precede la ripresa delle attività scolastiche. Nel Comune di Russi è presente un unico Istituto Comprensivo del quale fanno parte: la scuola primaria di Russi (che comprende 17 classi), l’istituto delle Scuole Medie, la scuola statale di Godo (che comprende 3 sezioni), la scuola primaria di San Pancrazio (che prevede un unico ciclo dalla prima alla quinta ma senza tempo pieno) e la scuola primaria di Godo (ciclo unico dalla prima alla quinta ma con tempo pieno). Inoltre sono presenti tre scuole dell’infanzia paritarie (Chiesuola, San Pancrazio e Russi) nelle quali sono presenti sezioni primavera che accolgono bambini dai 3 ai 6 anni. Con il vicesindaco di Russi Anna Grazia Bagnoli abbiamo fatto il punto sulla ripartenza nell’Istituto Comprensivo locale.

Anna Grazia Bagnoli

Anna Grazia Bagnoli

L’INTERVISTA

Che tipo di aiuti finanziari avete ricevuto in previsione della ripartenza fissata al 14 settembre 2020?

“Gli aiuti finanziari sono arrivati all’inizio della pandemia, quando era prevista la didattica a distanza, in modo da fornire strumenti adeguati agli studenti. Le richieste sono state avanzate tramite il distretto e la Regione E-R ha elargito finanziamenti per andare a sopperire le mancanze tecniche di alcune famiglie. L’informatica è stata data in comodato d’uso per la didattica a distanza, mentre al distretto sono stati forniti soldi per strumenti fissi, che sono rimasti e rimarranno nei complessi. Grazie a Conferenze di Servizio tramite i servizi sociali è stato possibile individuare famiglie che avessero bisogno di tecnologie (magari per esigenze finanziare o per l’impossibilità da parte dei membri familiari di usare un computer nello stesso momento). La Scuola ha ricevuto finanziamenti per ottenere banchi qualora ve ne fosse bisogno e per materiali igienizzanti e mascherine. Sappiamo che arriveranno fondi al comune di Russi, ad esempio risorse per arredi. Di definito non c’è ancora nulla. Il Vicepresidente della Regione ci ha assicurato l’abbattimento delle rette per gli asili nido”.

Una corretta igienizzazione degli ambienti e tra le persone sarà possibile anche grazie al volontariato?

“Sì. La Scuola Statale Dirigente ha chiesto personale ATA e personale ausiliario in modo da vigilare soprattutto nel momento delle entrate. Le linee guida fondamentalmente vertono sulla richiesta di collaborazione per il volontariato nel primo periodo scolastico. E’ stata indetta una riunione sul volontariato (e ribadisco che i volontari sono stati fondamentali durante il lockdown e poi per il grest) e con i presidenti delle consulte. Mi preme sottolineare anche la collaborazione dei genitori, che è stata fondamentale sin ora. Come Comune di Russi garantiamo l’inizio della scuola e i tempi modulo e pieno. Ciò che è ancora in forse, poiché non legiferato a livello nazionale, sono il Pre e il Post scuola. Ci è stato chiesto di mantenere i gruppi per classe. Stiamo valutando varie ipotesi attraverso indagine, sentendo tutti i genitori, individuando coloro che hanno veramente necessità. Penso che garantire la scuola in presenza dall’infanzia alla terza media, per i genitori, sia già una grande risorsa, considerando soprattutto l’anno che abbiamo vissuto…”.

Cosa può dirci in merito ai trasporti pubblici?

“Non ci sono difficoltà per quanto riguarda il nostro territorio. I bimbi si muovono con la mascherina e non si evidenziano particolari problemi al momento. Credo che i problemi maggiori li incontreranno gli studenti dei licei.”

Gli spazi aperti abbondano nei principali istituti russiani. Come saranno gestiti gli ingressi nelle strutture interne?

“Sin ora abbiamo lavorato sempre in stretta collaborazione con la dirigente dell’Istituto Comprensivo, incontrando grande sinergia e misurando le aule assieme ai nostri responsabili di sicurezza della scuola, andando anche a verificare gli spazi e misurando le aule. La Dirigente è già in grado di stilare il protocollo (il verbale ci è stato inviato in occasione dell’ultima riunione) per informare prima possibile i genitori qualora vi fossero cambiamenti. Con le nuove misure, come ad esempio quella del metro di distanza da bocca a bocca, non si registreranno grossi cambiamenti. Viene stravolta la pedagogia dove si parlava dell’apertura delle classi, dei lavori di gruppo, ma la priorità ora è la salute e le relazioni a scuola. Sono previsti diversi ingressi nella scuola di Russi e le colleghe stanno lavorando per organizzare le entrate da differenti accessi, sia nelle scuole elementari che medie. Quanto alla gestione degli spazi nelle strutture interne, sono previste modifiche a Godo, dove due classi pranzeranno nel salone enorme. Verrà richiesto qualche sacrificio a Russi perché stiamo considerando di modificare la destinazione d’uso di certi locali. Le classi con 24 bambini vedranno alcuni di loro riposizionati in aree estese come la mensa e cercheremo di fargli fare scuola in posti nuovi e diversi, ma mantenendo sempre i gruppi. Ci tengo a sottolineare che la mensa a Russi è garantita, un risultato del quale ci felicitiamo”.

La didattica a distanza farà parte del nuovo percorso di ripartenza?

“No. I bambini saranno tutti a scuola e indosseranno sempre le mascherine quando si muovono, così come in mensa ogni bambino avrà il suo vassoio. La principale novità è che non saranno consentite aperture nei gruppi di classe perché deve essere sempre possibile rintracciare tutti. Se penso allo scorso anno scolastico, i mesi da febbraio a giugno con i bambini che non si sono mai visti non possiamo far altro che incrociare le dita…
Concludo ribadendo che, al momento, l’unica incognita sono i pre e post scuola. Tuttavia siamo fiduciosi tenendo conto della collaborazione di genitori, insegnanti e ragazzi sin ora riscontrata”.

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