Carlo Sama: Il nuovo DPCM non convince la UIL, non c’è coerenza

Più informazioni su

Il nuovo DPCM emanato il 24 ottobre contente misure urgenti per il contenimento del contagio da COVID-19 non ci convince. Fermo restando il lodevole intento di cercare di interrompere la spirale dei contagi e quindi di salvaguardare la salute dei cittadini, le scelte adottate e le misure di restrizione di molte attività lavorative ci lasciano perplessi.

Perché chiudere ristoranti, cinema e teatri che applicano le norme di sicurezza previste dai protocolli ? Non c’è coerenza sulle misure: tutto ciò crea preoccupazione nei lavoratori che non hanno certezza nel domani.

In Emilia Romagna e a Ravenna in particolare, era stato fatto un importante e approfondito lavoro dopo il primo lockdown per definire protocolli operativi per consentire la riapertura in sicurezza. Molte imprese se non tutte, hanno investito tempo e denaro per mettersi in regola.

Ora che facciamo ? Di tutta l’erba un fascio ? Facciamo chiudere anche chi ha sempre rispettato regole e protocolli ed ha lavorato garantendo sicurezza per dipendenti e per i clienti perché alcuni non hanno rispettato le regole?

Quali controlli sono stati fatti nei mesi scorsi per sanzionare chi si ne infischiava dei protocolli? E sul versante della scuola? Tutta l’estate a discutere di banchi a rotelle e poi ci ritroviamo con l’inevitabile didattica a distanza per ridurre il rischio “trasporti”.

Ora certo non è intenzione della UIL di Ravenna sottovalutare la complessità e le difficoltà a cui il Governo deve fare fronte per limitare la diffusione del virus, salvaguardare la sostenibilità del SSN e impedire un tracollo dell’economia nazionale ma in questo momento cruciale ci saremmo aspettati scelte maggiormente condivise con le Regioni e le parti sociali.

Oggi il Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen commentando l’emissione di una obbligazione sociale europea da 17 miliardi sul SURE ha dichiarato: proteggiamo i posti di lavoro e conserviamo l’occupazione!

Il Governo Italiano prolunghi il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’emergenza sanitaria, rifinanzi la CIG COVID per tutte le aziende in crisi, dia ristoro immediato ai settori coinvolti dal mini-lockdown di novembre e contribuisca con una politica fiscale ad hoc al rinnovo dei contratti nazionali di lavoro scaduti da anni. Nessuno deve essere lasciato indietro!

Il Segretario Generale UIL Ravenna, Carlo Sama

Più informazioni su