La nuova ordinanza regionale ci autorizza a riprendere in presenza i corsi individuali di musica

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 Ieri, venerdì 27 novembre, è uscita la nuova ordinanza regionale che al punto a9 ci autorizza a riprendere in presenza i corsi individuali. Siamo soddisfatti anche se le nostre richieste sono state accolte in parte. Ma siamo persone coi piedi per terra e senso di responsabilità: siamo consapevoli del momento difficilissimo che stanno gestendo i nostri amministratori, impegnati in primo luogo ad assicurare la salute di noi cittadini e il contenimento dell’emergenza. Sappiamo che la nostra accorata richiesta è arrivata al Presidente Bonaccini, alla giunta e al consiglio regionale. Sapevamo di avere a che fare con persone intelligenti e sensibili al nostro operato. C’è stata discussione in sede consigliare sulle nostre richieste che erano volte ad aprire in presenza i corsi individuali, le musicoterapie, ma anche i corsi per i bambini più piccoli e gli ensemble strumentali e vocali per piccolo gruppo.

In questo preciso momento ci sentiamo di ringraziare tutti gli amministratori per questo segnale di apertura che non era scontato, e continuiamo a richiedere un dialogo costante con i vertici. Dobbiamo questa visibilità anche all’opinione pubblica che ci ha supportato firmando la nostra petizione, la stampa che ci ha dato ampio spazio, tutte le famiglie che frequentano le nostre scuole.

Perché ci battiamo per la didattica in presenza.

Ci occupiamo di musica. Il suono si trasmette attraverso l’aria. Fare un lavoro sul suono quando tra allievo e maestro vi è un ritardo o sfasamento dovuto alla trasmissione online, o quando, nel caso del violino per esempio, arco e suono ti arrivano asincroni è frustrante sia per i ragazzi che per i docenti. L’online è un palliativo che ci ha permesso di tenere alta la motivazione durante la prima quarantena, ma adesso anche i ragazzi hanno molto sofferto questo ritorno indietro. Senza contare che per i più piccoli manca l’elemento centrale della trasmissione della musica, che è basato sulla relazione, sul linguaggio non verbale, sul suono e sul movimento. Immaginiamo poi per quanto riguarda la musicoterapia. No, non è possibile.

Cos’è il movimento “Scuole di musica unite”

Scuole di musica unite è un insieme di oltre 80 scuole che va da Riccione a Bologna, unite dal bisogno di affrontare insieme nella legalità questo momento di grave crisi. Da questo momento che ci ha visto ancora una volta “chiusi” è nata un’“onda” che al contrario ci ha “aperto”, ci ha unito e reso visibili agli occhi dell’opinione pubblica e della Regione. Questa situazione di estrema vulnerabilità può potenzialmente renderci più forti. Abbiamo dimostrato il coraggio e la forza di non chiuderci in noi stessi, guardando solo ai nostri problemi. Ci siamo esposti tutti insieme.

Martedì sera abbiamo fatto la prima riunione online tra di noi e ci siamo chiesti come possiamo trasformare la nostra debolezza in opportunità. Cercando da subito un interlocutore a livello regionale; creando un dialogo costante e costruttivo per spiegare come lavoriamo, le caratteristiche del nostro sistema, le carenze normative, ecc.

Se riusciamo a fare questo risolviamo due questioni contemporaneamente: da una parte realizzare più compiutamente la nostra mission (la diffusione della cultura e della pratica musicale su tutto il territorio regionale); dall’altra, realizzare un obiettivo strategico regionale (la diffusione della pratica e conoscenza della musica, appunto) che è esattamente lo stesso per noi e la Regione.

Lettera firmata

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