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Confermato rientro a scuola per studenti delle superiori. Presidente Bonaccini: “Clima incertissimo, spetta al Governo risolvere contraddizioni”

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Il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha pubblicato un post dalla sua pagina Facebook nel quale conferma che, per domani, in Emilia-Romagna, il rientro a scuola per gli studenti delle superiori sarà effettivamente attuato. Il presidente, nel suo lungo intervento, ha espresso perplessità sulla “situazione di incertezza” che aleggia sulla scuola alla luce della parole del Comitato Tecnico Scientifico che, stamane, ha dato parere positivo sul ritorno in classe per gli studenti superiori. Di seguito le parole di Bonaccini:

“Mi permetto di osservare che sulla scuola continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora. Ieri l’Istituto superiore di sanità ha parlato del rischio di pandemia fuori controllo, un’affermazione molto forte e preoccupante. Oggi il consulente del ministero della Salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato. Sempre oggi, però, il Cts si è riunito per spiegarci che le sue stesse valutazioni di qualche mese fa sull’incompatibilità della scuola in presenza per la zona gialla sono superate e che la didattica in presenza ora è addirittura compatibile con la zona arancione. Il Cts farebbe anche salve le diverse valutazioni rispetto all’andamento dell’epidemia nei territori, riconoscendo quindi la necessità di eventuali ordinanze regionali. Ma i diversi Tar accolgono o bocciano le ordinanze regionali a prescindere dall’andamento dell’epidemia, come si è visto negli ultimi giorni.

Ho rispetto della scienza e ho rispetto delle sentenze. Quindi, come ho detto, da domani anche i ragazzi delle scuole secondarie superiori dell’Emilia-Romagna torneranno in presenza almeno al 50%. Non ho alcuna intenzione di accrescere il caos. Il fatto poi che avremo Regioni in zona gialla con la didattica a distanza anche per le scuole elementari e Regioni in zona arancione con la didattica in presenza anche per le scuole superiori è una contraddizione che non spetta a me risolvere. Ci penserà il Governo, quando riterrà”.

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