Vaccini anti-Covid in farmacia. Dal Re (Ordine dei Farmacisti di Ravenna) sulla partenza: “Non prima di maggio”

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“Siamo sempre stati al servizio dei cittadini da quando è scoppiata la pandemia, adeguandoci a numerosi cambiamenti: prima la campagna di screening con i sierologici, tamponi rapidi, adesso lo faremo con i vaccini anti-Covid. La farmacia offre un servizio pubblico e quindi è importante che si adatti ai bisogni della collettività. La pandemia da Covid è una guerra e noi siamo in trincea a difendere i cittadini”. Si esprime così il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Ravenna, Domenico Dal Re, in merito all’accordo quadro firmato lo scorso 29 marzo tra Governo, Regioni e Province Autonome, Federfarma e Assofarm, che autorizza la somministrazione dei vaccini anti-Covid anche in farmacia da parte del farmacista senza la supervisione del medico.

I vaccini quindi potranno essere inoculati in farmacia, in uno spazio distinto rispetto a quello riservato all’utenza, in gazebo allestiti fuori dalla farmacia o in orari di chiusura. Tante modalità per un unico obiettivo: accelerare la campagna vaccinale e sfruttare la capillarità delle farmacie potenziali hub sul territorio.

“L’accordo segna un cambiamento epocale, le farmacie infatti diventano a tutto tondo presidi degli ospedali – commenta Dal Re – e ritengo che la scelta di coinvolgerle anche nella campagna vaccinale, nonostante le grandi difficoltà che ciò possa comportare in termini di riorganizzazione interna, aumento delle ore lavorative, sia giusta per accelerare la somministrazione dei vaccini e  superare la pandemia.”

“Stando alla legge, le farmacie dovevano comunicare a Federfarma Nazionale la loro disponibilità per essere inserite nel piano di distribuzione dei vaccini entro il 7 aprile. Nonostante questi tempi così ristretti, in Emilia-Romagna abbiamo già raccolto il  63% delle adesioni. È una grande adesione, che ci rincuora e molto probabilmente i termini saranno riaperti per chi non è riuscito ad iscriversi – prosegue Domenico Dal Re – . Adesso è in corso la trattativa in Regione per decidere quando partire e che tipo di vaccino fare. I farmacisti che saranno impegnati nella somministrazione, dovranno prima svolgere un corso di formazione previsto dal Ministero della Salute della durata di 2/3 giorni.”

“In base alle informazioni che ci sono giunte da Roma – continua Dal Re – pare che si partirà con la somministrazione in farmacia del Johnson e Johnson, ma può darsi che ci diano anche Astrazeneca, che poi sono i vaccini che richiedono una gestione della temperatura più semplice, rispetto al Pfizer. Considerando tutto questo, la mia impressione è che non si partirà prima di maggio.”

“Adesso siamo in contatto con l’Ausl perché è importante garantire a tutte le farmacie che somministreranno i vaccini e soprattutto a quelle che si trovano nelle zone più isolate, come quelle montane o del forese, una certa tempestività da parte del 118, qualora si verifichi la necessità di un suo intervento” conclude Domenico Dal Re.

 

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