Russi. A Palazzo San Giacomo il concerto di Rancore per la notte del Rap

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È lo stile musicale più praticato al mondo; è un’immagine, una modalità produttiva che ha invaso i mercati e conquistato al proprio credo adolescenti e non solo in ogni angolo del pianeta. Le radici di questo figlio vorace e trasformista del ghetto sono ben piantate nel profondo della cultura black, ma è il crocevia indispensabile per mille altre mete, altri generi, correnti. È il Rap, a cui Ravenna Festival, infaticabile esploratore dei più disparati e apparentemente distanti territori musicali, dedica una notte a Palazzo S. Giacomo. Domenica 25 luglio alle 21.30, il secondo dei due appuntamenti a Russi di quest’anno – dopo La notte del Prog – vedrà salire sul ring un campione del rap italiano più maturo come Rancore, mentre in apertura ci saranno le nuove leve del territorio: Moder, ma anche Young IR e Toni Dj; per dare un saggio di visionaria e vertiginosa padronanza delle metriche, strizzando l’occhio al VII centenario dantesco con un assaggio di quel Lyrical Rap che predilige sperimentazioni letterarie sul corpo della parola.

Quando i rapper del Queens Run DMC pubblicarono, nel 1986, il disco Raising Hell, si scrisse che non era il disco dell’anno ma il disco del millennio, riconoscendo all’album un valore che non aveva a che fare solo con la qualità artistica, ma investiva una dimensione più ampia, quella dello stile e di un’intera subcultura che usciva dal ghetto per rapire cuore e orecchie di intere generazioni. Fu la scalata alle classifiche di vendita, un assedio ai luoghi più alla moda di Manhattan; fu, anche e forse inevitabilmente, la globalizzazione di un ritmo e di un sentimento prima espresso dalla comunità nera per la comunità nera. Come la Disco, il Punk e l’Hip Hop, il Rap è lo strumento con cui affermare la propria presenza contro tutto ciò che mira a rimuoverla, ridurla a silenzio; smettere di essere degli invisibili di cui si occupa solo la cronaca nera.

Il Rap, accanto alla sua più discussa derivazione, la Trap, ha scosso anche le fondamenta del mercato del Pop in Italia, con l’irruzione di una generazione di giovanissimi produttori che in ogni angolo della penisola ha messo a disposizione di tutti uno studio e un microfono. Non importa il contesto. Lo dimostra uno dei più creativi poeti urbani degli ultimi anni, Rancore, nome d’arte di Tarek Iurcich, madre egiziana e padre croato, nato e cresciuto nel Tufello romano. Tarek traccia rime alla velocità della luce, in bilico tra le cosiddette old e new school: il suo è un viaggio tra quotidianità e fiction, tra la strada e la Via Lattea, tra il lento disgregarsi delle periferie, la loro poetica scrostata e la letteratura gotica, perché “la musica è un modo ideale per poter viaggiare senza muoversi – ha dichiarato in una recente intervista – e ho un’enorme, viscerale necessità di comunicare, quindi se ci sono è perché ho urgenza di farlo”. Nel 2019 si è esibito a Sanremo accanto a Daniele Silvestri per il brano Argentovivo di cui è co-autore e che ha vinto il Premio della critica “Mia Martini”, il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, il Premio “Sergio Bardotti per il miglior testo, la Targa Tenco per la miglior canzone.

Se il giovanissimo Young IR è proprio di Russi (a S. Giacomo porterà i brani del suo ultimo EP, Come mi sento, e un paio di inediti), Moder, come recita la sua biografia, è uno scribacchino di canzoni nascosto tra le nebbie della provincia ravennate. Con il collettivo Il lato oscuro della costa, di cui è fondatore, ha iniziato a girare l’Italia su treni notturni e macchine di fortuna; la passione per musica e parole l’ha portato ad occuparsi di organizzazione e direzione artistica (al CISIM nella frazione multiculturale di Lido Adriano), esperienze teatrali, laboratori di scrittura, collaborazioni con realtà musicali di ogni tipo, fino a insegnare “Tecniche di scrittura nel rap” all’università di Bologna. Del suo prossimo progetto, Acrobati, un EP di cinque pezzi scritti durante la pandemia, dice “c’è il seme di ciò che sarà, come una serie di puntate dove non ci sono eroi ma solo ombra tra una notte in bianco e l’altra”.

Per informazioni e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org Biglietti: posto unico numerato 15 euro, under 18 5 euro. L’appuntamento è anche in streaming su ravennafestival.live

 

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