Sarà dedicata a Giorgio Benelli la giornata di mobilitazione “Per uscire dal fossile”, sabato 11 maggio

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Il Coordinamento ravennate Per il Clima – Fuori dal Fossile  e la Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna, nell’ambito delle innumerevoli iniziative che in questo periodo si stanno svolgendo in tutta Italia contro la schiavitù estrattivista, per la difesa del pianeta e della salute  e per il cessate il fuoco in tutte le guerre in corso, hanno deciso di dedicare al ricordo dell’attivista ravennate Giorgio Benelli, morto pochi giorni fa, la giornata di mobilitazione di sabato 11 maggio, indetta per ribadire l’opposizione ai progetti di distruzione.    

“Giorgio non c’è più, e ci sentiamo tutte/i un po’ più sole/i – dichiarano -. E’ mancato all’affetto delle sue persone care e di tutte quelle che hanno condiviso con lui pezzi di strada. Uno storico lottatore, autore delle  “foto aeree”, in un’epoca in cui i droni non erano neppure immaginati. Tante battaglie contro le cementificazioni e per la difesa dell’ambiente, prima fra tutte “la duna vive”, lo hanno visto protagonista di prima linea”.

Giornata di mobilitazione sabato 11 maggio

Sabato 11 maggio, dalle 9,30 della mattina, al Polo delle Arti di Piazza Kennedy 7, con autorevoli testimoni delle principali vertenze in corso, parleremo dei rigassificatori, delle nuove trivellazioni, del gasdotto Linea Adriatica, delle collusioni fra potenze del fossile e mondo universitario. E nel pomeriggio saremo presenti in Piazza del Popolo per un presidio di denuncia e di sensibilizzazione.

“Il 2023 è stato uno degli anni più caldi della storia dell’umanità. Gli eventi estremi stanno paurosamente crescendo di anno in anno, i morti per inquinamento sono centina di migliaia in Europa e diverse decine di migliaia in Italia. La Pianura Padana è una delle aree più inquinate del mondo – sottolineano gli organizzatori -. La Scienza ci dice che le emissioni di gas climalteranti sono la causa principale del riscaldamento globale, e che il gas metano è fra i principali  killer del clima. Tutta l’Italia, e il territorio ravennate più di altri, sono sempre più terreno di conquista da parte dei colossi dell’energia fossile, con la complicità attiva delle Istituzioni, nonostante il consumo di gas stia costantemente diminuendo
La dipendenza dalle fonti fossili è una delle principali cause di tutte le guerre in atto e del crescente rischio di un conflitto globale”.

“Chiediamo a tutte e tutti di unirsi a noi nel chiedere lo stop alla proliferazione di tutte le opere distruttive, pericolose, inquinanti, costose e di scarsa utilità (rigassificatori, nuove trivellazioni, gasdotti, impianti di stoccaggio dell’anidride carbonica, depositi di gas liquefatto), anche per ricordare Giorgio come lui avrebbe voluto” concludono dal Coordinamento ravennate Per il Clima Fuori dal Fossile e la Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna.

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