Bando di concorso per l’ammissione al 202° Corso dell’Accademia per la formazione degli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri

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Conferenza stampa presso il Comando dei carabinieri di Ravenna oggi 23 gennaio per illustrare il bando di concorso per l’ammissione al 202° Corso dell’Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri per l’anno 2020, con il Comandante Roberto De Cinti e il Maggiore Antonietta Petrone che comanda la Compagnia di Faenza e segue questo progetto come referente delle informazioni fornite in particolare alle scuole. Infatti, il bando che scade il 31 gennaio prossimo è rivolto ai giovani dai 17 ai 22 anni già diplomati o maturandi nell’anno in corso. Il Maggiore Petrone e alcuni suoi colleghi stanno tenendo incontri nelle scuole superiori di Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia per spiegare agli studenti delle ultime classi in che cosa consiste la carriera di Ufficiale dei Carabinieri e in particolare questo concorso di ammissione all’Accademia che ha sede a Modena.

Un concorso in ogni caso difficile, che mette alla prova a più riprese le capacità degli aspiranti futuri Ufficiali dell’Arma. “C’è una prima prova di preselezione – afferma il Maggiore Petrone – che consiste in un test di 100 domande con risposte multiple. Poi c’è una seconda prova di sbarramento, quindi si dovranno affrontare prove fisiche, psico-attitudinali, successivamente le visite mediche. Poi ci sarà la prova scritta di italiano, cui seguiranno quelle orali, fra cui una in lingua straniera, infine c’è il tirocinio di alcuni mesi.”

Fra le prove fisiche ci sono la corsa, il salto in alto, le flessioni e la fune. Le prove sono aperte a uomini e donne, e solo per le prove fisiche gli standard richiesti sono differenziati. Tutto questo iter durerà diversi mesi, poiché il bando scade il 31 gennaio e la fase finale di tirocinio parte solamente a settembre 2020. I posti in palio sono 60.

“Nell’anno in cui ho participato al bando io – ammette il Maggiore Petrone – ci furono 10 mila domande per 50 posti, ma non bisogna scoraggiarsi. Le prove sono difficile eppure non impossibili. Io stessa pensavo che non ce l’avrei mai fatta, invece sono riuscita a diventare aspirante allievo ufficiale, poi allievo ufficiale e poi via via sono cresciuta di grado fino a diventare Maggiore. Se uno ci mette l’impegno che serve può farcela.”

Entrando in Accademia a Modena è possibile anche seguire un corso di laurea di 5 anni in giurisprudenza.

Il Maggiore Petrone non ha dubbi: “Essere Ufficiale dei Carabinieri è un lavoro impegnativo, ma molto utile sul piano sociale e gratificante. Per questo le prove sono difficili: bisogna formare il carattere dei ragazzi, temprarli, abituarli ad avere responsabilità ed equilibrio, perché poi dovranno comandare gli uomini dell’Arma.”

Lei aveva una passione per la divisa e voleva fare il carabiniere. Ma i ragazzi di oggi? L’esperienza con i ragazzi delle superiori è interessante, dice il Maggiore Petrone, anche se oggettivamente, ammette, molti ragazzi non hanno idea di “cosa vogliono fare da grandi”.

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