Ravenna. In Prefettura la riunione del CCS sulle nuove misure in vigore dal 22 marzo

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Nel pomeriggio di ieri 23 marzo, si è tenuta in Prefettura a Ravenna, la riunione del CCS – Centro Coordinamento Soccorsi, con il Prefetto e le Forze dell’Ordine, i Sindaci, i referenti della Protezione Civile Regionale, i responsabili dell’Ausl, il Presidente dell’Ordine dei Medici, il Presidente di Autorità di Sistema Portuale, il Comandante della Capitaneria di Porto, il Comandante dei Vigili del Fuoco (in maggioranza collegati in video conferenza), per la verifica aggiornata della situazione in ambito provinciale, in relazione alla emergenza sanitaria causata dalla diffusione della malattia Covid-19, dopo che si era svolta una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con le medesime modalità.

Dall’Ufficio Territoriale del Governo spiegano che in entrambi gli incontri, è stato approfondito l’esame del D.P.C.M. in data 22 marzo 2020, recante ulteriori misure di contrasto e contenimento alla diffusione del virus COVID-19 mirate alla sospensione di alcune attività industriali e commerciali e contenente un ulteriore divieto di trasferimento o spostamento dal Comune dove attualmente le persone si trovano, fatti salvi i soli casi di comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza e motivi di salute.
Il Decreto prevede, inoltre, che la sospensione non operi per alcune categorie di attività elencate nell’allegato 1, nonché per i servizi essenziali e di pubblica utilità, per le attività di produzione e commercializzazione di dispositivi medico-sanitari e per le attività funzionali all’emergenza.

L’art. 1, comma 1, lettere d)-g)-h), del DPCM prevede, altresì, per altre categorie di attività l’invio di una comunicazione e/o una istanza di autorizzazione alla Prefettura competente (in base alla ubicazione dell’attività produttiva), per la prosecuzione dell’attività.
Le comunicazioni e le istanze, le cui modalità procedurali sono precisate in una Tabella sinottica presente sul sito della Prefettura e dovranno essere inoltrate al seguente indirizzo mail: prefetto.pref_ravenna@interno.it

Dalla Prefettura ricordano che la violazione delle disposizioni previste nel predetto DPCM, ed eventuali false dichiarazioni contenute nelle comunicazioni e istanze inoltrate alla Prefettura, possono essere punite con sanzioni di carattere penale.

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