Naturismo alla Bassona. Nudisti chiedono ampliamento della zona a nord

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Mi appello al Tenente Colonnello Giovanni Nobili (per quanto è in suo potere) e al sindaco di Ravenna Michele De Pascale chiedendo loro di fare quanto promesso quando erano candidati a favore del naturismo e del turismo ad esso legati, affinché la situazione possa cambiare alla Bassona, nell’interesse generale.

Desidero ricordare che, sino al 2009, i naturisti stazionavano legalmente su 2200 metri di spiaggia tra la perpendicolare del sentiero che inizia dal Camping Classe ed attraversa la pineta sino al mare e la foce del Bevano.

Poi dal 2010, a mio parere, causa alcune autorità da me ritenute antinaturiste: sindaco di Ravenna Matteucci, Comandante Forestale Andreatta e Procuratore della Repubblica capo Mescolini oltre agli storici Ancisi e Minichini, lo spazio si è ridotto tantissimo, arrivando alla lunghezza attuale di 400 metri sino a fine luglio.

Matteucci inizialmente non è riuscito a cacciare i naturisti col pretesto dei servizi igienici (che la legge regionale del 2006 non rendeva obbligatori ricordiamo), ma l’ex sindaco ha sempre dichiarato di volerli installare perché la forestale altrimenti si sarebbe opposta.

Ricordo che la legge regionale sulla valorizzazione del naturismo del 2006 all’articolo 3 comma2 recitava “Nelle aree pubbliche destinate al naturismo dovranno essere costruite semplici infrastrutture destinate a servizi che siano scarsamente visibili, non inquinanti, rispettose dell’ambiente e degli eventuali vincoli esistenti”.

La legge, quindi, suggeriva alcuni servizi in generale senza specificare quali (i servizi sono tanti come il servizio aereoportuale ad esempio, ma quelli prioritari erano: il servizio di sorveglianza; la pulizia della spiaggia ed un servizio di ristoro. Per quanto riguarda i wc (meno esatto dire servizio igienico) furono installati dietro alle dune nel 1997 dal comune di Ravenna con il consenso della forestale e furono utilizzati da pochi e per questo non più posti.

In seguito, nel 2012, dal momento che i naturisti erano ancora molto numerosi si pensò di ricorrere nuovamente alle denunce dopo quelle precedenti, che già avevano assolto il nudo integrale sulla spiaggia della Bassona. Fu la forestale, questa volta, ad intervenire in forze per la prima volta da decenni con una sessantina di denunce. In parte archiviate e, per chi fece ricorso, ci fu l’assoluzione del Giudice di Pace. Ma dopo i fatti del 2012 il comandante delle forestale di Ravenna Andreatta fu trasferito e pure il Procuratore capo Mescolini lasciò la carica.

I naturisti non compiono alcun reato stando nudi quando lo fanno in aree note. Questo è stato più volte ribadito dai magistrati ma, purtroppo, siamo senza una valida difesa da parte di un organismo e c’è chi, a mio parere, se ne approfitta.

A Lido di Dante si è persa la spiaggia a sud perché, dal 2010, si doveva pensare al fratino e si è perso a nord perché qualcuno, ritengo anche con mezzi poco civili, ha voluto spingere verso sud i naturisti. Oggi occorrerebbe, al contrario, visto il pochissimo spazio disponibile rimasto per i naturisti, ampliare anche a nord dove la presenza dei tessili è molto ridotta.

Fidenzio Laghi
ex presidente associazione Nudista Emiliano Romagnola

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