Forlì. Ragni (Fd’I): “Subito mappature del rischio di strade e autostrade dell’Emilia-Romagna”

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“La sicurezza delle opere pubbliche e delle infrastrutture del Paese è un compito di fronte al quale il Governo non può sottrarsi. Per questo, dopo l’incidente che ha coinvolto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo, con un masso che  si è staccato da un giunto autostradale in A1 e ha sfondato il parabrezza della sua auto, e a cui portiamo la nostra piena vicinanza, chiediamo per l’ennesima volta che si avvii una verifica sulla avvenuta o meno mappatura di ponti e viadotti e sullo stato del manto autostradale delle principali arterie dell’Emilia-Romagna (a partire da A1, A14, via Emilia, ed E45) ed anche della Provincia di Forlì-Cesena anteponendo questa attività a qualsiasi altra opera che riguardi la viabilità” chiede Fabrizio Ragni, vicecoordinatore provinciale Forlì-Cesena di Fratelli d’Italia.

“Questo ennesimo incidente che poteva trasformarsi in tragedia – aggiunge Ragni – se soltanto il masso avesse colpito il conducente anziché il passeggero dimostra una volta di più che la rete autostradale italiana è ridotta ad un colabrodo e che i controlli sulla sicurezza sono del tutto insufficienti. Molti autotrasportatori da anni segnalano le condizioni precarie in cui versano strade e ponti della nostra regione, si segnalano voragini e sassi sul manto stradale, ma gli enti di competenza si dimostrano inadeguati a risolvere tempestivamente i problemi. La manutenzione ordinaria delle nostre strade è carente. In Romagna la situazione della sicurezza stradale è allarmante. Come dimostra l’ultima statistica Aci che indica come nel 2019 le vittime sull’asfalto siano aumentate in provincia di Forlì-Cesena del 18% rispetto al 2018, con l’incremento più elevato di tutta Italia dopo Venezia. Male anche la provincia di Ravenna. E poi ci sono i casi di cronaca, vi ricordate i problemi del viadotto Puleto dell’E45?”.

“Chiediamo alla ministro De Micheli, protagonista di innumerevoli passerelle istituzionali a verificare la congruità delle concessioni stradali, a controllare i lavori di ammodernamento o messa a norma delle principali arterie extraurbane previsti in agenda, a verificare le programmazioni di idoneità e sostenibilità delle strutture, a controllare l’intera filiera degli appalti e dei subappaltati pubblici nei cantieri assegnati e quelli futuri, perché lì si annidano le opere mal eseguite o la mancata manutenzione” conclude Fabrizio Ragni.

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