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Proseguono le proteste degli studenti ravennati all’esterno delle scuole. “Vogliamo fare lezione in classe”

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Vogliono tornare in classe e fare lezione in presenza. E’ questo l’obbiettivo degli studenti ravennati che anche questa mattina, lunedì 23 novembre, sia a Ravenna che a Lugo, hanno sfidato le temperature invernali e hanno seguito le lezioni in didattica a distanza, non a casa, ma fuori dalla scuola.

Si avvicina il 3 dicembre ed entro questa data Priorità Alla Scuola attende di vedere un’apertura verso il mondo della scuola, sia da parte del Governo che da parte della Regione Emilia Romagna ” dichiara Gloria Ghetti del comitato Priorità alla scuola di Faenza e portavoce delle richieste di studenti e insegnanti ravennati contrari alla Dad in questa seconda ondata di pandemia.
“Non chiediamo l’apertura delle scuole al 100% – spiega – ma un segno che dimostri che in queste settimane le istituzioni hanno lavorato per riportare gli studenti in classe. Ed è fondamentale che venga risolto il problema dei trasporti, che devono essere potenziati”.

I ragazzi hanno bisogno di tornare a scuola, in classe. È un loro diritto – sottolineano da Priorità alla Scuola -. Gli studenti lo chiedono attraverso questa protesta pacifica, modalità che proseguirà anche nei prossimi giorni, sia in provincia che a livello nazionale”.

Secondo la Ghetti è importante guardare a come l’emergenza scuola è stata gestita all’esterno: “Negli altri Paesi si è deciso di non chiudere tutte le scuole, ma solamente quelle dove si erano verificati dei casi di positività, e solamente per il tempo necessario per superare il periodo di quarantena”.

 

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