Ecco la nuova colorazione dell’Italia. Emilia-Romagna arancione fino al 3 dicembre. Che cosa si prevede per Natale

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Come sappiamo da ieri sera, 27 novembre, il Ministro della Sanità Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza con cui dispone il passaggio in zona arancione delle Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e quello in zona gialla di Liguria e Sicilia. Sono state rinnovate le misure per Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Toscana e Campania. La nostra regione resta zona arancione. L’ordinanza – basata sul monitoraggio degli ormai famosi 21 parametri – sarà in vigore dal 29 novembre e fino al 3 dicembre. Dal giorno seguente, cioè dal 4 dicembre, entrerà in vigore un nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E per quella data anche la Regione Emilia-Romagna conta di entrare in zona gialla, come ha dichiarato più volte il Presidente Stefano Bonaccini.

Attualmente, la mappa dell’Italia vede, in zona gialla, la provincia di Trento, il Veneto, la Liguria, il Lazio, il Molise, la Sardegna e la Sicilia. In zona arancione ci sono il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Umbria, la Puglia, la Calabria, la Basilicata In zona rossa restano solo la Valle d’Aosta, la Provincia di Bolzano, la Toscana, l’Abruzzo e la Campania.

Italia in tre fasce

LE REGOLE IN VIGORE NELLE AREE COLORE ARANCIONE

Fascia Arancione

LE REGOLE IN VIGORE NELLE AREE COLORE ROSSO

Fascia Rossa

LE REGOLE IN VIGORE NELLE AREE COLORE GIALLO

Tabella Gialla

Questi passaggi da zone a rischio più alto a zone a rischio meno alto, non devono però trarre in inganno. Per gli studiosi, infatti, la situazione epidemiologica del Paese non consente di abbassare la guardia. L’impatto della pandemia sui sistemi sanitari regionali è ancora troppo forte e troppo alto il rischio di una pericolosa ripresa della curva dei contagi, rispetto al miglioramento dei dati degli ultimi giorni. Comitato tecnico scientifico e Governo Conte hanno discusso per ore, ieri, nel tentativo di trovare un accordo sulle regole chiave del prossimo Dpcm che il Presidente del Consiglio spera di firmare entro il 2 dicembre e che entrerà in vigore il 4 dicembre. Sarà il Dpcm che stabilirà le regole per affrontare le feste, quindi tanto più importante, visto il carico di aspettative che c’è dietro da parte delle famiglie e delle categorie economiche.

Che cosa conterrà il Dpcm è presto per dirlo. Per ora sono solo indiscrezioni. Il problema più grosso è quello degli spostamenti intra-familiari e fra regioni, che interessa milioni di Italiani. E proprio su questo fronte sembra arrivare la notizia più brutta: ci sarà probabilmente un freno agli spostamenti anche tra le regioni gialle, con un’unica deroga per il rientro a casa dei residenti. In sostanza, si vuole «evitare che milioni di persone si mettano in viaggio durante le vacanze come accaduto la scorsa estate». E ancora si parla di coprifuoco spostato dalle 21 alle 22 e fino alle 6 del mattino, di quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero e naturalmente di chiusura delle piste da sci. Ristoranti chiusi alle 18 e poi fermi tutto il giorno sia a Natale che a Santo Stefano. Negozi aperti fino alle 21, per diluire le presenze. Ripresa delle lezioni nelle scuole superiori solo dal 7 gennaio.

Per le funzioni religiose, sembra si vada nella direzione di far decidere alle parrocchie a che ora celebrare la messa il giorno della Vigilia di Natale in base alle disposizioni contenute nel Dpcm sul coprifuoco. E lo faranno tenendo conto dell’orario in cui è previsto l’obbligo di rientro a casa (insomma se c’è il coprifuoco alle 22, possiamo scordarci la messa di mezzanotte).

L’ULTIMA ORDINANZA DI BONACCINI VALIDA FINO AL 3 DICEMBRE

Le grandi strutture di vendita continueranno a rimanere chiuse nei festivi e prefestivi, così come i centri e i parchi commerciali, a differenza di quelle medie, di superficie fino a 2.500 metri quadrati nei comuni con più di 10mila abitanti e fino a 1.500 metri quadrati in quelli con meno di 10 mila abitanti, che potranno riaprire nei fine settimana. Lo stesso avverrà per i negozi più piccoli, che tornano aperti anche la domenica. È quanto prevede la nuova ordinanza regionale firmata oggi dal presidente Stefano Bonaccini, in vigore da oggi, 28 novembre, fino al prossimo 3 dicembre, quando scadrà anche il Dpcm vigente.

Le misure previste

Accanto alle minori restrizioni, l’ordinanza di oggi prevede comunque limitazioni specifiche che permangono e si aggiungono a quelle del Dpcm del 3 novembre per le cosiddette zone arancioni.

Come previsto dal Dpcm, nei giorni festivi e prefestivi, gli esercizi commerciali insediati nell’ambito di centri commerciali, di aree commerciali integrate e di poli funzionali restano chiusi al pubblico, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi e edicole. A queste, in base all’ordinanza di Bonaccini, si aggiungono le grandi strutture di vendita non insediate all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e poli funzionali: restano anch’esse chiuse al pubblico nei festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, prodotti per la cura e l’igiene della persona e per l’igiene della casa, degli articoli di cartoleria e cancelleria, tabacchi e edicole.

Rimane sempre consentita, e anzi fortemente raccomandata, la vendita con consegna a domicilio.

L’esercizio su aree pubbliche o private delle attività di commercio al dettaglio nell’ambito dei mercati, nonché di attività di vendita nei mercati contadini, sarà consentita solo lì dove siano adottate le misure di mitigazione del rischio Covid previste nel protocollo regionale sugli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche. E in ogni caso, resta raccomandata l’adozione di un apposito piano di controllo da parte del Comune.

In ogni caso, è vietato lo svolgimento di sagre e fiere di qualunque genere e di altri analoghi eventi. Inoltre, rimane vietato lo svolgimento dei mercatini degli Hobbisti e dei mercatini per la vendita o esposizione di proprie opere d’arte ed opere dell’ingegno a carattere creativo e similari.

Confermato anche l’obbligo – sempre – dell’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione, con eccezione dei bambini con età inferiore a sei anni, dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti si trovino nella stessa incompatibilità. Nel caso di momentaneo abbassamento della mascherina per consumare cibo o bevande o per il fumo, dovrà in ogni caso essere assicurata una distanza minima di un metro, salvo quanto disposto dai vigenti protocolli o da misure più restrittive.

Come già prevedeva l’ordinanza precedente, è consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, se accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività, e in ogni caso al di fuori delle strade e delle piazze del centro storico della città, nonché delle aree solitamente affollate.

Così come l’accesso agli esercizi di vendita di generi alimentari resta consentito ad una sola persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone non autosufficienti o con difficoltà motorie ovvero minori di età inferiore a 14 anni.

In merito alle scuole, in attesa di ulteriori e specifiche indicazioni da parte del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, in quelle del primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) restano sospese le lezioni di educazione fisica al chiuso, mentre da domani si potranno tenere invece all’aperto. Sospensione confermata per le lezioni di canto e per quelle di strumenti a fiato.

Confermato anche il divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto su area pubblica o aperta al pubblico.

Infine, la corsistica di ogni tipo, organizzata da soggetti sia pubblici che privati: da domani sarà possibile tornare a svolgerla in presenza ma solo in forma individuale, mentre per quella collettiva permane unicamente la possibilità di ricorrere alla modalità a distanza.

In allegato, il testo dell’ordinanza: ORDINANZA N. 223 DEL 27 NOVEMBRE 2020

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