Vaccino anti-Covid agli anziani: la testimonianza di Leardo, 94 anni, che commenta “a só andê ben”

Più informazioni su

Le vaccinazioni anti-Covid destinate agli over 80 sono partite nel mese di febbraio e iniziano ad emergere le prime testimonianze degli anziani che hanno ricevuto la dose prevista dal servizio sanitario regionale. Leardo, 94 anni, residente a Russi, ha ricevuto il 22 febbraio 2021 la prima dose del vaccino Pfizer-Biontech contro il Covid-19 e ci racconta la sua esperienza.

“È andato tutto bene, dai. La prenotazione per il vaccino è stata fatta da mia figlia Annalisa e ci è stato confermato l’appuntamento alle 14,10 presso l’ospedale di Russi. La Pubblica assistenza e mio suocero mi hanno accompagnato presso la struttura dove, un infermiere, mi ha accolto e fornito il gel per disinfettare le mani. Dopodiché ho consegnato i documenti preparati in precedenza e ho firmato il consenso a ricevere il vaccino. Mi hanno poi fatto spostare tra due uffici: uno per l’accettazione e, dopo aver atteso nella sala d’aspetto con mio suocero, sono stato chiamato nell’ufficio dove l’infermiere stava effettuando i vaccini. L’iniezione mi è stata fatta sopra l’avambraccio sinistro. Non è durata molto e dopo mi hanno applicato un cerotto. Finito tutto mi hanno fatto attendere per un quarto d’ora, in modo da verificare se ci fossero delle conseguenze. Come quando fai il vaccino per l’influenza stagionale. Fortunatamente tutto è andato per il meglio e quindi sono stato chiamato a ritirare i documenti che avevamo presentato inizialmente. Il richiamo è previsto per il 16 marzo”.

“Ho provato un po’ di fastidio il giorno dopo al braccio, nel punto dove è stato inserito l’ago. – confessa Leardo – Una sensazione di livido se tocco la zona dove mi hanno fatto l’iniezione, ma per il resto non ho notato niente di diverso da qualsiasi altra puntura. A só andê ben”.

“Sono andato a vaccinarmi con una certa apprensione, però ero convinto che era la cosa giusta da fare. – afferma Leardo, aggiungendo – Quest’anno ho trascorso tutto il tempo in casa, pensando molto al mio passato, a mia moglie che non c’è più e a mia sorella, morta lo scorso anno. Prego molto e, per passare il tempo, ascolto molta musica, mi piace la lirica. Non ho contatti con l’esterno se non quelli strettamente necessari per andare avanti. Trascorro il mio tempo seduto in sedia a rotelle e in poltrona, per via delle gambe, che non funzionano più come un tempo. Ma fortunatamente la mia testa è lucidissima. E questo virus è proprio una brutta bestia”.

Più informazioni su