Abitare Sociale a Cesena, Comune ed Asp candidano Palazzo Roverella al programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

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Comune di Cesena e Azienda ai Servizi alla Persona del distretto Cesena-Valle Savio stanno elaborando il progetto strategico ‘Abitare sociale a Cesena’ per ridare nuova vita al complesso monumentale del Roverella, nel cuore del centro storico, tra le piazze Aguselli e Sant’Agostino, Via Milani e Corte Dandini. I due Enti hanno sottoscritto un Protocollo di intesa nel quale hanno stabilito di concorrere congiuntamente al “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità della Abitare (PINQuA)” promosso dal Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti e che prevede un cofinanziamento fino a 15 milioni di euro per interventi sull’abitare. Contestualmente, Comune ed Asp hanno avviato un processo di co-progettazione su Palazzo Roverella, finalizzato all’elaborazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica da cofinanziare col programma PINQuA.

Palazzo Roverella – un complesso sistema di edifici di oltre 6 mila metri quadrati che si estendono per un intero isolato nel cuore del centro storico – è stato per decenni l’unica casa di riposo per anziani della città, primo intervento ‘laico’ a sostegno delle persone in difficoltà, rimasto nel tempo luogo di accoglienza degli anziani, fino alla dismissione a seguito della costruzione del nuovo complesso nel Quartiere Oltre Savio. Oggi Palazzo Roverella è parzialmente utilizzato da alcuni Servizi alla persona gestiti da ASP, in cui si trovano alcune residenze per persone in stato di indigenza e servizi per richiedenti asilo e senza tetto, attivati anche in risposta alla pandemia e all’emergenza freddo.

“Con il progetto ‘Abitare sociale a Cesena’ – commentano le Assessore alla Programmazione e Attuazione Urbanistica Cristina Mazzoni e ai Servizi per le persone e le famiglie Carmelina Labruzzo – abbiamo immaginato il Palazzo Roverella come un HUB per la comunità cesenate, un luogo attrattivo e un cortile verde nel cuore della città. Abbiamo condiviso l’idea di un luogo per l’abitare collaborativo, con spazi di co-housing e servizi condivisi – sia per persone fragili, ma anche per studenti e giovani interessati ad una prima esperienza di vita autonoma – ma aperto a tutte le cittadine e i cittadini cesenati. Prevediamo infatti a fianco dell’abitare spazi per co-working, piccoli laboratori artigiani e fab-lab per attività culturali e ricreative, ma anche una Casa del quartiere per servizi di prossimità, tra cui un ambulatorio medico, una cucina per la ristorazione e la produzione di cibo condiviso, spazi pubblici co-gestiti da associazioni a supporto delle famiglie, una sala studio, una piccola biblioteca condivisa, dei piccoli giardini attrezzati per attività culturali e di incontro”.

“L’ambito di intervento candidato al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità della Abitare (PINQuA) – prosegue l’Assessore alla Cultura e all’Inclusione Carlo Verona – comprende inoltre la adiacente ex chiesa di Santo Spirito, rientrata nella piena disponibilità del Comune dopo alcuni decenni di utilizzo da parte di Alma Mater Studiorum di Bologna Si tratta di un luogo strategico per la città, in buono stato di conservazione, ma da adeguare sul piano tecnologico e acustico affinché possa essere messo a disposizione dei cittadini e della comunità artistica come nuovo contenitore culturale urbano”.

“Il laboratorio intensivo di co-progettazione svolto all’interno di Palazzo Roverella ci ha consentito di dare vita a una strategia condivisa tra Comune e Asp – prosegue la Presidente di Asp Elena Baredi – capace di ripensare alla riqualificazione dell’edificio storico con il coinvolgimento della comunità. Vogliamo da subito pensare a piccole azioni di cura collaborativa dei giardini capaci di coinvolgere gli attuali residenti in percorsi di inclusione e crescita, mentre a supporto delle fasi di progettazione, desideriamo attivare sia un percorso di ascolto e partecipazione aperto agli abitanti della città e degli isolati vicini, sia un percorso di co-progettazione per la governance del nuovo Roverella. Intendiamo mettere a disposizione luoghi per l’abitare, per stare, ma anche collaborare e sperimentare nuove forme di convivenza, senza lasciare indietro nessuno”.

Il percorso di co-progettazione è stato coordinato dall’ATI vincitrice della manifestazione di interesse formata dalla Società di Ingegneria Mate di Bologna e dalla cooperativa di progettazione Cura della Città di Ferrara, con la consulenza di Ilda Curti – esperta di processi di innovazione sociale – e di Luca Lanzoni, docente ed esperto Urbact.

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