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Cre estivi: ancora incognite sui protocolli, si punta alle “bolle classe”. Anche le scuole al lavoro sul “Piano Estate”

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L’estate e la fine della scuola si avvicinano e le famiglie ravennati stanno già cominciando a prendere informazioni per orientarsi sul variegato mondo dei centri ricreativi estivi. Come l’anno scorso, a ridosso della fine della prima ondata pandemica, ci saranno restrizioni, regole e protocolli da osservare, ma ancora non è chiaro quali. Quest’anno c’è anche la novità del “Piano scuola estate”, cioè fondi che il Governo mette a disposizione delle scuole per organizzare attività estive.

Confermatissimo il progetto “Oasi 31”, elaborato dal Comune di Ravenna per l’estate 2020. Si tratta di una piattaforma che funge da cornice alle varie attività proposte da enti pubblici e privati, compresi naturalmente i Cre organizzati dal Comune stesso, in linea con il protocolli regionali per i centri estivi.

Il bando rivolto ai gestori è già concluso: hanno fatto richiesta di adesione circa una trentina di associazioni del territorio, che proporranno alle famiglie cre e attività laboratoriali tra i più diversi, dai corsi di vela, ai giochi in spiaggia, passando per laboratori legati all’ambiente, al mosaico e molto altro: tutto l’elenco è disponibile sul sito di Oasi 31.

Iscrivendo i propri figli ad uno dei cre o laboratori inclusi nel progetto Oasi 31 sarà possibile usufruire dei bonus finanziati dalla Regione per il progetto di conciliazione tempi di vita e di lavoro, che quest’anno dovrebbero coprire una platea più ampia di famiglie, poiché la soglia ISEE per accedervi è stata innalzata da 28 a 35mila euro.

Anche i bandi per i Cren (centri ricreativi estivi 0-3 anni) e i Crem (centri ricreativi estivi 3-6 anni) sono stati pubblicati ed entro maggio si definirà quello per bambine/i e ragazze/i più grandi, organizzati nelle scuole elementari: qui si sta attendendo anche di capire come coordinare i cre del Comune con le attività proposte dagli istituti nell’ambito del “Piano estate”, visto che gli spazi – aule, giardini, aree esterne – sono gli stessi.

Per quanto riguarda i protocolli anticovid che saranno in vigore, si è ancora in attesa di conferme ufficiali. Di certo resteranno confermate le regole di base: triage all’ingresso, uso delle mascherine, igienizzazione delle mani e così via. Restano però da definire i numeri, cioè il rapporto tra operatori e bambini. L’anno scorso, quando si era alla primissima esperienza dell’era Covid, si puntò su “bolle” molto ristrette: i rapporti erano di 1 operatore ogni 5 bambini per la fascia 0-3, 1 ogni 7 per quella 3-6 e 1 ogni 10 per i più grandi.

L’obiettivo è quello di aumentare questi numeri, per rendere i servizi economicamente sostenibili e fruibili da un maggior numero di famiglie. Nel 2020 ci fu infatti un investimento pubblico cospicuo per contenere le rette con quei rapporti, investimento che a quei livelli, non è più ripetibile.

“L’anno scorso – spiega l’assessora all’istruzione pubblica, Ouidad Bakkali – con i cre estivi abbiamo fatto le prove tecniche per la riapertura della scuola a settembre e abbiamo implementato per la prima volta tutte le procedure sanitarie. Ora la realtà è diversa: abbiamo chiesto alla Regione che sia fatto tesoro dell’esperienza acquisita durante l’anno scolastico su gestione dei gruppi e tracciabilità e che se ne tenga conto nell’elaborazione dei protocolli. Speriamo che si possa arrivare a gruppi pari ai gruppi classe”.

Entro questa settimana dovrebbero essere emanati i protocolli ufficiali, c’è l’attesa del parere del Cts.

L’ultima incognita è quella relativa all’incastro tra le attività estive proposte da Comune e associazioni varie e quelle che quest’anno verranno messe in campo dalle scuole stesse, sfruttando i finanziamenti messi in campo dal Ministero dell’Istruzione con il “Piano scuola estate”. Si tratta di attività volontarie, sia per le scuole che per gli studenti e pare che sul territorio ravennate ci sia stata una certa adesione da parte degli istituti comprensivi su questa proposta.

“Come amministrazione comunale – aggiunge Bakkali – stiamo cercando di coordinarci con le scuole, che per noi sono sede di centri estivi da sempre”.

Proprio ieri c’è stato un incontro tra l’assessora e i dirigenti scolastici su questo punto: “le scuole sono in fase di elaborazione delle loro proposte, credo che le prossime due settimane saranno quelle decisive per capire quali attività saranno messe in piedi e in quali periodi”, ha concluso Bakkali.

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