Fermo amministrativo per altre 3 navi al Porto di Ravenna: 11 i mezzi detenuti per gravi mancanze in materia di sicurezza

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Al termine dei primo quadrimestre del 2022 è tempo, per i militari della Guardia Costiera di Ravenna, di fare un primo resoconto sull’attività operativa svolta in materia di controlli sulla sicurezza della navigazione a bordo delle navi che scalano nel sorgitore ravennate.

Dal bilancio consuntivo è emerso che, delle 61 navi ispezionate dall’inizio dell’anno ben 11 unità sono state trovate non rispondenti ai requisiti internazionali per la salvaguardia della vita umana in mare, sicurezza dei lavoratori marittimi e dell’ambiente marino. Solo nell’ultima settimana sono state poste sotto fermo amministrativo 3 navi, l’ultima delle quali in quanto non conforme al dettato normativo comunitario sul riciclaggio navale (Reg. UE 1257/2013) motivo per il quale i militari hanno anche elevato sanzione amministrativa per un ammontare pari a 10.000 euro.

Proprio nei giorni scorsi, una conferenza inserita nel progetto European Maritime Day organizzata dal Comune di Ravenna nel palazzo Rasponi, aveva dato modo agli uomini della guardia costiera di enfatizzare l’importanza della recente normativa sullo smaltimento delle navi e di far comprendere a tutti i presenti quanto il rispetto della stessa, sia un fondamentale ausilio per la sicurezza dei lavoratori addetti alla demolizione nonché una significativa tutela per lo stesso ambiente marino e terrestre.

L’operato dei militari della Capitaneria di Porto di Ravenna è finalizzato a perseguire l’obiettivo di avere in porto solo navi sicure che possano garantire alti standard qualitativi al fine di migliorare la qualità e l’efficienza del lavoro di tutto il cluster marittimo del porto.

L’attività di controllo sopra descritta proseguirà per tutto l’arco dell’anno al fine di assicurare un’azione continuativa di “vigilanza mirata”, soprattutto nei confronti di quelle unità navali battenti Bandiere di comodo, che navigano in condizioni di sicurezza “sub standard” che potrebbero rivelarsi critiche per la salvaguardia della vita umana degli equipaggi e per la tutela dell’ambiente marino.

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