Villa Caravella, la casa di Grazia Deledda a Cervia, forse potrà veleggiare solo a ottobre o nella primavera 2023. Ma intanto qualcosa si muove…

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La rotta è tracciata, ma la navigazione sarà lenta, molto lenta. Per tutta l’estate Villa Caravella resterà ancorata al porto per alzare le sue vele solo alla fine della stagione turistica: se il tempo lo permetterà, nelle prime due settimane di ottobre farà una capatina in mare aperto, ma il varo, più probabilmente, si avrà solo nella tarda primavera del 2023. La ‘casa color biscotto’ di viale Cristoforo Colombo a Cervia, dove Grazia Deledda, l’unica italiana Premio Nobel per la letteratura, trascorse le sue estati fino all’anno prima della morte nel 1936, e da qualche decennio di proprietà della famiglia di albergatori Poggi, aprirà i suoi cancelli con molta circospezione: la presentazione di un libro o una conferenza sull’eredità della grande scrittrice sarda da tenersi nel cortile della bella villetta la cui architettura risale agli inizi del ‘900.

Questo spazio, che all’epoca delle villeggiature della Deledda aveva un acceso diretto alle dune e al mare, oggi è usato come parcheggio per i clienti dell’Hotel Odeon. In settembre, grazie ad eventi come l’Iron men, il lungomare di Cervia è ancora pieno di turisti e c’è scetticismo sulla possibilità di occuparlo per iniziative culturali pubbliche.

“La proprietà ci ha informato che anche per buona parte del mese di settembre il cortile viene usato per la struttura ricettiva, più facile pensare quindi alla prima metà di ottobre, se il tempo aiuta, o, più probabilmente, a maggio del prossimo anno’’, sottolinea l’assessore alla cultura Cesare Zavatta che, sull’onda del campagna stampa lanciata da Ravennanotizie con lo scrittore Marcello Fois, ha incontrato la famiglia Poggi e concordato un percorso comune per spezzare l’isolamento di una dimora che ha un innegabile valore storico per tutta la comunità. Il percorso trova il sostegno della Regione Emilia-Romagna: “Non mi pare ci siano gli estremi per contemplarla tra le case degli illustri, ma troveremo un modo per dare una mano al Comune nella misura in cui si farà carico, come pare, dell’opportunità’’, ci ha detto l’assessore regionale alla cultura, Mauro Felicori. L’accordo tra proprietà e Comune, ricorda l’assessore Zavatta, “è di rendere la casa maggiormente visibile e raggiungibile, anche attraverso segnalatori dedicati, pannelli da installare nelle immediate vicinanze della casa e il restauro della targa che è molto consumata. Questi interventi sono in corso d’opera e riusciremo a realizzarli alla fine dell’estate. Poi, dall’anno prossimo la casa potrebbe entrare nel circuito dei luoghi d’autore con le prime iniziative nel cortile antistante gestite direttamente dal Comune’’.

PENSARE A UN NUOVO MARKETING?

Il terreno è scivoloso e i margini sono stretti, ma le potenzialità e i vantaggi reciproci di proprietà privata ed ente pubblico potrebbero essere tanti. Dopo aver sofferto di una certa sottovalutazione, anche per merito delle iniziative per il 150° della nascita (per le quali il Ministero della Cultura ha costituito un Comitato nazionale presieduto da Fois), l’eredità culturale della Deledda è stata molto rivalutata. È di pochi giorni fa la notizia che dopo Dante Alighieri e Papa Francesco, sarà la scrittrice sarda innamorata di Cervia la terza grande personalità ad andare sull’intelligenza artificiale con la skill di Alexa ‘’Parole di Grazia’’ che permette di ascoltare i suoi brani e di conoscere i luoghi che hanno ispirato i suoi libri. Da Porto Rotondo inoltre è arrivato un esempio di utilizzo del ‘marchio Deledda’: uno storico hotel a 5 stelle ha lanciato la campagna promozionale ‘Al mare con’, una collezione di suite dedicate a personaggi illustri della Sardegna, tra cui la Premio Nobel. Insomma, se si crede al binomio turismo e cultura, la casa di villeggiatura della scrittrice, già cittadina onoraria di Cervia potrebbe diventare un volano formidabile anche per costruire una nuova offerta turistica e fare business.

Cervia Villa Guareschi

Casa di villeggiatura di Giovannino Guareschi

Cervia Villa Max David

La Villa di Max David

IL SOSTEGNO DELLA REGIONE ALLE DIMORE STORICHE

La Regione è in prima fila nella tutela delle dimore storiche con la legge regionale del 10 febbraio 2022 che intende riconoscere e valorizzare le “Case e gli studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”. Sono 90 le realtà finora censite accomunate da una sorta di ‘marchio di qualità’ che consente a enti pubblici, ma anche a soggetti privati e del Terzo settore, di accedere a finanziamenti pubblici. Nonostante un articolo della legge sia dedicato espressamente ai Premi Nobel, la casa cervese della Deledda non ha le caratteristiche per rientrare in questo censimento. “I margini sono risicatissimi, perché ci troviamo di fronte ad una dimora che ha mantenuto la facciata esterna originale, ma che ha perduto ogni testimonianza effettiva di vita dell’illustre’’, ci spiega Claudia Collina, responsabile dell’Ufficio valorizzazione patrimonio culturale della Regione.

“Il percorso, senza nessuna garanzia, potrebbe essere quello di acquisire la casa e valorizzarla come dimora storica/museo ricostruito, poi nel tempo accedere ai sostegni specifici. Ma la strada è tutta in salita e non vedo molti spiragli’’. Un caso diverso potrebbe essere rappresentato invece dalla casa di villeggiatura di Giovannino Guareschi, in via Bellucci (a pochi metri da un’altra dimora eccellente: la villa di Max David), ancora usata dagli eredi e dove il papà di Peppone e Don Camillo morì nel luglio del 1968. “Se la villetta ha mantenuto testimonianze di vita dello scrittore potrebbe rientrare nei requisiti previsti dalla legge’’, rileva la dottoressa Collina, spiegando che sulla base di progetti e a fronte di una disponibilità ad aprirla alle visite, la casa potrebbe accedere a finanziamenti pubblici ed essere inserita nel censimento delle dimore storiche.

Una strada che vale la pena di esplorare, nell’ambito del dibattito aperto sulla necessità di dotare di una sede fisica il Parco Letterario di Cervia. “Procediamo un passo alla volta. Intanto, abbiamo avviato l’iter per la costituzione del Parco come ente giuridico’’, commenta Cesare Zavatta. “È un’azione necessaria perché il Comune possa poi intercettare finanziamenti. La sede fisica è un passo successivo. Non ci sono solo le case degli illustri, abbiamo locali o immobili pubblici che si possono prestare’’.

Lentamente, quindi, ma la Caravella va. Per ora, sulle sue vele soffia un vento molto leggero. L’importante è che non si affloscino in una bonaccia.

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