Pavoni morti rinvenuti a Punta Marina. Potrebbe essere avvelenamento o malattia. Sulle cause indaga il Servizio Veterinario dell’Ausl foto

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È giallo sulla fine di alcuni pavoni di Punta Marina ritrovati morti nei giorni scorsi all’interno dei giardini di alcune abitazioni private. Ancora non se ne sa la causa: potrebbe essere morte naturale, come causata da una malattia o da avvelenamento. Faranno luce sulla questione nei prossimi giorni gli esiti delle indagini condotte dal Servizio Veterinario dell’Ausl, sollecitato da una residente, che ha ritrovato una carcassa nel cortile di un appartamento di sua proprietà.

“Mi ha contattato venerdì scorso uno degli ospiti a cui avevo affittato casa – spiega Laura Morelli -: quando sono usciti di casa alla mattina, il cagnolino li ha portati con insistenza sotto il rosmarino, dove hanno trovato l’esemplare fermo, come se stesse dormendo. Mi sono precipitata lì assieme a mio marito e abbiamo verificato che era deceduto. Abbiamo infilato la carcassa in un sacco nero e ho cercato di avvisare le autorità di competenza”.

Come racconta la signora Laura, residente a Punta Marina, non era però il primo episodio simile che capitava: “La domenica precedente, nel giardino di mio nipote erano stati trovati 2 pulcini morti, caduti dall’albero. Ho segnalato la cosa alla Polizia locale e mi era stato detto che della rimozione delle carcasse si occupava un’associazione locale che, contattata, mi ha consigliato di gettarli nel bidone dell’umido, perché dovevano essere stati sicuramente uccisi dai corvi. Ma io di corvi non ne ho mai visti qui da noi”.

pavoni punta marina

Inoltre, un mesetto fa, i vicini di casa della signora avevano trovato un nido con 5 uova e la pavona ormai morta che ancora le covava. Pare sia intervenuto un pickup del Servizio sanitario per la rimozione del tutto. Il giorno dopo è stato rinvenuto un secondo nido, con altre 5 uova e nessuna madre intenta a covarle.

Al ritrovamento dell’ultimo animale deceduto la signora ha attivato le autorità: la Polizia Locale, che ha indirizzato alla sezione pinetale, che a sua volta ha consigliato di allertare anche i Carabinieri Forestali, per la ricerca di eventuali esche avvelenate nelle pinete di Marina di Ravenna e Punta Marina. Ma i controlli nell’abitato sarebbero di competenza della Polizia Provinciale…Infine, il Servizio Veterinario dell’Ausl, che è intervenuto, recuperando la bestiola morta, da inviare al laboratorio analisi a partire da oggi, passate le festività ferragostane.

“È stata una lunga trafila, ci ho impiegato tutta la mattina, fino alle 15 del pomeriggio”. Di certo, qualcuno di meno scrupoloso o motivato, avrebbe rischiato di mollare prima ed andarsene in spiaggia…

Ora cominceranno le indagini per capire se le morti siano da imputarsi a malattia – l’obiettivo primario è escludere che ci siano stati casi di Aviaria –, ad avvelenamento o ad altra causa. “Se fosse aviaria – racconta Laura – mi hanno riferito che verrebbero immediatamente a prelevare tutti i pavoni per l’abbattimento”.

Come si sa, da diversi anni, ormai 4 o 5, a Punta Marina si è stabilita un’ampia comunità di pavoni, partiti da una coppia, che nell’arco del tempo si è riprodotta fino ad arrivare a più di 160 esemplari.

pavoni punta marina

I primi pavoni si erano insediati nella zona a ridosso del ristorante Cristallo, dove c’è l’ex colonia di Punta Marina, ma presto, per cercare cibo o nuovi alberi sui quali stabilirsi, i grandi volatili si sono spinti verso la pineta e l’insediamento abitato che sta tra Punta e Lido Adriano.

All’inizio è stato un fenomeno folkloristico: vedere qualche pavone nei cortili o per le strade del paesino di mare era anche una sorta di attrazione turistica. Col tempo e il proliferare degli animali, la cosa ha assunto un aspetto diverso, anche di disturbo e in paese c’è chi li ama ma anche chi ne soffre la presenza.

“Leggendo alcuni commenti al mio post su Facebook nel gruppo di Punta Marina, sembrava che li avessi uccisi io i pavoni trovati morti! – afferma la residente -. Ma io non li odio assolutamente: ho una mamma con il piccolo che quotidianamente viene nel mio cortile, becca l’uva e insegna al suo cucciolo a fare altrettanto, non mi da alcun fastidio. Invece trovarsene 8-10 che ti girano attorno e non si allontanano nemmeno quando sbatti le mani per farli volare via, fa sentire un po’ assediati. Ci sono dei turisti francesi a cui ho affittato, che non potevano cenare fuori, senza che i pavoni gli saltassero sul tavolo, rubandogli il cibo…”.

“Come dice mio nipote ‘son tutti belli i pavoni a casa degli altri’: chi ne incontra uno o due passando per strada o in un giardino vive una bella esperienza, ma chi ci convive tutti giorni, ne soffre anche un po’ la presenza, anche perché da febbraio a giugno son state urla continue, sia di giorno che di notte”.

Ora si tratterà di capire, dalle autorità che se ne stanno occupando, se si sia trattato di morti naturali o se qualcuno abbia voluto avvelenare i pavoni.

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