Legacoop replica a Bignami: “Dopo 12 mesi di totale assenza di risposte concrete, serve un cambio di passo nella ricostruzione”

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Simone Gamberini, Presidente di Legacoop, e Paolo Lucchi, Presidente di Legacoop Romagna, replicano alle dichiarazioni rilasciate dal vice Ministro Giangaleazzo Bignami.

“Le sue dichiarazioni ad un anno dall’alluvione che ha colpito la Romagna e parte dell’Emilia ci confortano. Se anche un esponente di così alto grado del Governo nazionale, infatti, ammette le difficoltà nel garantire i ristori al 100% promessi a cittadini ed imprese, significa che esistono i margini per iniziare, finalmente, a concretizzare un cambio di passo, anche partendo dalla convocazione di quegli “Stati generali per la ricostruzione”, proposti da Legacoop venerdì scorso concludendo la nostra iniziativa ravennate “Facciamo presto che è tardi” – sottolineano Gamberini e Lucchi -. E che serva un cambio di passo lo confermano i numeri impietosi dei rimborsi (parziali) garantiti a soli 29 soggetti (su 70.000 cittadini e 16.000 imprese che hanno diritto ad ottenerli), ma anche le tante dichiarazioni di sconforto e disperazione rilasciate in questi giorni da cittadini e imprese a giornalisti della carta stampata, delle tv, di ogni organo di informazione si sia avvicinato per garantire voce a chi nelle aree alluvionate un anno fa, ancora vive e lavora”.

“Spesso poi dalle stesse voci risulta come, ad oggi, gli unici ristori giunti siano quelli derivati dalle tante azioni di solidarietà concretizzatesi in tutt’Italia ed anche da parte della cooperazione di Legacoop” proseguono.

“Quanto alle affermazioni del viceministro Bignami  sulla nostra organizzazione “Compresa Legacoop che in pubblico attacca, ma in privato chiede favori”, preferiamo non replicare – commentano -. Questo è il momento dei fatti e non quello delle polemiche, che vogliamo evitare. Preferiamo, invece, concretamente invitare l’Onorevole Bignami a visitare, quando vorrà, le nostre 22 cooperative alluvionate, perché anche dalla loro viva voce possa capire cosa sia accaduto in questi 12 mesi di totale assenza di risposte concrete“.

 

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