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Come prepararsi a vendere anche in Cina: i consigli a prova di piccole e medie imprese 

Perché anche le piccole e medie imprese dovrebbero cominciare a organizzarsi per vendere anche in Cina, soprattutto se hanno in catalogo prodotti simbolo del Made in Italy come capi e accessori di alta moda o tipicità enogastronomiche, lo dicono i dati: in Cina ci sono oltre cinque milioni di luxury buyer e, cioè, di persone che acquistano prodotti di lusso e di alta gamma; la maggior parte di questi sono anche heavy spender, ossia destinano ai propri acquisti budget alti o molto alti, e soprattutto in non pochi casi comprano dall’estero e attraverso gli e-commerce, non a caso le vendite digitali varrebbero nel paese almeno due milioni di dollari. Come ci si prepara per vendere anche in Cina, però, anche senza essere giganti alla Alibaba? 

Dalla localizzazione del sito web alle spedizioni express: come prepararsi a vendere anche in Cina

Il primo indispensabile passo è ovviamente avere un sito aziendale e un negozio online in lingua cinese. Affidarsi a un’agenzia o a chi si occupa professionalmente di traduzioni in cinese è la scelta migliore per essere sicuri non solo di evitare strafalcioni ed errori grossolani nella traduzione di schede prodotto e ogni altra informazione presente sul sito, ma anche e soprattutto che sito ed e-commerce risultino accessibili e facili da utilizzare anche per un madrelingua. Quasi mai quando si vuole parlare a un pubblico estero basta, del resto, semplicemente tradurre un sito web da una lingua all’altra: serve localizzarlo e, cioè, tenere conto di una serie di fattori culturali e di abitudini di consumo che cambiano notevolmente di paese in paese. 

Il passo immediatamente successivo per prepararsi a vendere anche in Cina è curare una serie di aspetti legali: considerata la complessità della materia e la rapidità con cui cambiano le norme, l’ideale sarebbe rivolgersi a un professionista della materia almeno per quanto riguarda la stesura dei contratti di vendita e del resto della documentazione. 

Organizzarsi con la logistica è naturalmente lo step più importante nella fase di preparazione alla vendita all’estero e che, se non gestito correttamente, più rischia di pregiudicare i propri sforzi. La prima cosa da fare è ovviamente cercare uno spedizioniere che si occupi di spedizioni anche in Cina, non abbia prezzi eccessivi o condizioni particolarmente gravose per il venditore e possa assicurare spedizioni rapide: anche quando comprano dall’estero, infatti, i buyer cinesi non sono disposti ad aspettare oltre i due giorni lavorativi per la partenza della spedizione. Una certa attenzione andrebbe posta anche alla gestione dei resi. 

Anche essere a conoscenza di quali siano le abitudini di chi compra dall’estero quanto a pagamenti digitali soprattutto – può essere d’aiuto quando ci si prepara a vendere anche in Cina. Un’osservazione che vale più in generale per il mercato asiatico è che, più che in Italia, vengono sfruttate oggi soluzioni come quelle per il pagamento a rate (soprattutto il cosiddetto Buy Now Pay Later che non comporta interessi) o che permettono di nominare un’altra persona come garante per i propri acquisti (si tratta delle opzioni cosiddette Pay For Me). 

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