In Bassa Romagna meeting conclusivo della Fase I del progetto della Rete Urbact “Food Corridors”

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Sette le delegazioni europee che nei giorni scorsi sono state ospiti in Bassa Romagna per il meeting conclusivo del progetto Europeo Food Corridors, finanziato dal programma URBACT. I rappresentanti dell’Unione Intermunicipale della Regione di Coimbra (Portogallo) e delle città di Tartu (Estonia), Larissa (Grecia), Córdoba (Spagna), Szécsény (Ungheria), Alba Iulia (Romania), e Kranj (Slovenia), hanno potuto apprezzare alcune delle eccellenze del territorio e partecipare a tre intense e produttive giornate di lavoro. Presenti anche i referenti tecnici del programma Urbact, Adele Bucella del Segretariato europeo di Urbact e Simone D’Antonio di ANCI – Punto di Contatto Nazionale Urbact, che insieme ai delegati hanno preso parte a workshops tematici e tavoli di approfondimento e presentazione dei risultati della fase 1 di progetto. Particolarmente apprezzate sono state le visite di studio a realtà significative del territoiro: le Cantine Randi di Fusignano, dove è stato possibile apprezzare i vini dell’Azienda e approfondire i metodi di produzione e all’Azienda agricola Il Boschetto Vecchio di Conselice, una realtà innovativa e altamente sostenibile, inserita all’interno del circuito “Campagna Amica” promosso da Coldiretti, e un esempio virtuoso di filiera corta in quanto gestisce direttamente tutte le fasi di lavorazione del prodotto, dall’allevamento delle mucche da latte, alla trasformazione, fino alla vendita.

A Massa Lombarda i parner europei sono stati ospiti della Pro Loco che ha fatto assaggiare loro i tradizionali sabadoni, protagonisti dell’omonima sagra che si tiene in occasione delle festività di San Paolo, patrono della città. Particolarmente gradito l’approfondimento del Prof. Daniele Bassi, Docente dell’Università di Milano sulla coltivazione della pesca, tipicità del territorio massese, e sul valore che rappresenta per lo sviluppo dell’economia del territorio. L’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo, infine, ha fatto da contesto per i lavori del gruppo e allo stesso tempo ha rappresentato il perfetto luogo in cui innovazione e tradizione si incontrano e convivono perfettamente.

Due le visite culturali organizzate: al Museo Civico delle Cappuccine, dove hanno potuto ammirare la splendida Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer, e al centro storico di Bagnacavallo e alla Rocca di Bagnara di Romagna, dove i visitatori hanno potuto assistere anche a una dimostrazione culinaria durante la cena alla Locanda di Bagnara. Importante dunque anche la ricaduta sul territorio dei tre giorni di meeting grazie al coinvolgimento e alla preziosa collaborazione di differenti settori dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, staff tecnici e associazioni locali dei Comuni e fornitori incaricati per i servizi di ospitalità, ristorazione, trasporto, interpretariato, grafica e stampa di materiali di comunicazione. Il confronto di mercoledì pomeriggio, “Il Cibo tra Innovazione e Tradizione: promuovere  lo sviluppo di una politica alimentare integrata sul territorio della Bassa Romagna” ha rappresentato il momento di condivisione pubblica delle conclusioni del progetto con il contributo di oltre 15 relatori, tra esperti italiani ed europei, rappresentanti di istituzioni politiche, organizzazioni no-profit, imprese, associazioni di categoria, enti di ricerca e innovazione e oltre 60 partecipanti.

Numerosi gli spunti emersi dal dibattito tra cui l’importanza fondamentale del partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progettualità di successo, come come dimostrano le esperienze della rete slow food e del Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV) per la valorizzazione della coltivazione della pesca a Massa Lombarda, le nuove politiche integrate della Regione Emilia-Romagna ad esempio per lo sviluppo dei “Distretti del cibo” e gli obiettivi del programma europeo leader per lo sviluppo rurale illustrato dalla referente estone.  Anche dalle esperienze internazionali è emersa poi la necessità di ragionare in termini di governance multilivello e di trasversalità e contaminazione tra le diverse politiche pubbliche. La politica alimentare dovrà sempre più orientarsi su un opproccio olistico e integrato sul territorio che favorisca la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica e la  riconnessione tra rurale e urbano. Fondamentale a questo scopo la partecipazione al tavolo della Regione Emilia-Romagna quale attore fondamentale per la costruzione del modello di governace del territorio a cui ambisce il progetto food corridors.  Conclusasi la fase 1 del progetto Food Corridors, che aveva carattere esplorativo e prevalementemente descrittivo delle potenzialità e delle criticità dei territori, la fase 2 vedrà l’istituzione di un gruppo di lavoro locale composto dai rappresentanti delle realtà coinvolte ad oggi nel progetto, e il cui obiettivo e compito sarà quello di elaborare un Piano di azione locale che individui soluzioni pragmatiche in risposta alle sfide che sono state al centro del dibattito conclusivo.

Il dibattito, moderato da Nadia Carboni, Dirigente del Settore Governance e Comunicazione, Sviluppo e Progetti Strategici e responsabile dell’Ufficio Europa dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ha visto il susseguirsi numerosi interventi dei rappresentati della varie realtà coinvolte:  Luciano Facchini di Confcommercio-Ascom Lugo, Lara Malavolti, Legale rappresentante di Slow Food Emilia-Romagna, Maida Cattaruzza della Strada della Romagna, Mauro Bazzocchi dell’Emporio Solidale Velocibo,  Claudio Buscaroli del Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV), Alessandra Folli di RomagnaTech – Incubatore U-Start, Bassa Romagna, Alessio Adamiano della start up Recover Ingreients, Elena Zannoni di Legacoop Romagna e  Nicola Benatti del Servizio Organizzazioni di mercato e sinergie di filiera agroalimentare, Regione Emilia-Romagna. L’organizzazione del meeting e la gestione del progetto è a cura dell’Ufficio Europa dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

 

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