Roca Ravenna, settore offshore verso una perdita di fatturato nel 2020 fino a 650 milioni di euro

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Le aziende associate al ROCA lavorano prevalentemente per le compagnie petrolifere che operano in tutto il mondo. Come ben noto le attività in Italia sono praticamente ferme da anni, quindi le commesse devono essere ricercate all’estero, per non perdere la tecnologia acquisita in oltre 50 anni di esperienze.

“Le previsioni per l’anno 2020 erano molto ottimistiche” spiega Franco Nanni, presidente del ROCA. “C’erano, infatti, ottime aspettative di lavoro all’estero. Anzi, numerose commesse erano già nel portafoglio ordini, ma purtroppo sono sopravvenuti due gravi accadimenti: il coronavirus che ha economicamente colpito quasi la totalità del mondo imprenditoriale; la diminuzione del prezzo del petrolio che ha congelato molti progetti in essere e soprattutto futuri investimenti nel settore”.

Il 2020 si presentava con un aumento del fatturato di circa l’8% (1,6  miliardi di euro contro 1,4 miliardi del 2019) e anche l’occupazione avrebbe seguito un analogo incremento. Purtroppo, i due eventi negativi sono stati uno tsunami per l’imprenditoria del settore. “L’88% dei nostri associati ha dovuto abbandonare commesse causa Covid19 e il 55% ha dovuto sospendere commesse causa la riduzione del prezzo del petrolio. – dichiara Nanni – Di conseguenza, anche il fatturato ha subito una contrazione calcolata del 20% rispetto al 2019  (ovvero 28% sul preventivato). Ma le previsioni per il secondo semestre sono ancora più negative perché, salvo una improbabile ripresa, le oil company hanno congelato molti progetti.  La perdita del fatturato a fine 2020 potrebbe essere di 450 – 650 milioni di euro. Le ripercussioni sono importanti sul piano occupazionale. Quasi tutte le società associate hanno dovuto licenziare o, nelle migliori situazioni, mettere personale in cassa integrazione, ferie o smart working. Infatti, ad aprile il 65 % del personale italiano era in questa condizione. Se non ci sarà una ripresa, l’occupazione nel secondo semestre sarà realmente catastrofica.”

Il risvolto negativo si riverserà anche nell’indotto della città di Ravenna. OMC ha già dovuto cancellare la tradizionale manifestazione sulle energie alternative REM 2020 in programma a marzo scorso e forse riproponibile in autunno. Probabilmente, si dovrà rimodulare anche OMC 2021. Ricordiamo che la manifestazione porta a Ravenna circa 25.000 visitatori.

ROCA, conclude Nanni, ha proposto al Governo lo “sblocco immediato delle attività offshore in Adriatico, che potrebbe portare nuovi investimenti e un conseguente aumento occupazionale. L’Italia importa oltre il 90% del gas metano che potrebbe, invece, essere prodotto dalle riserve in Adriatico. Con un conseguente beneficio alla bilancia dei pagamenti, alle famiglie, all’inquinamento e, soprattutto, porterebbe occupazione.”

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