Confesercenti scrive al Sindaco di Ravenna: “Fateci aprire subito!” De Pascale risponde: “Faremo il possibile per sostenervi”
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La lettera del presidente e direttore Confesercenti Ravenna al Sindaco di Ravenna
“Signor Sindaco, non ci stancheremo mai di ripetere che ci è chiara l’emergenza sanitaria e che la pandemia va contrastata. Ci preme tuttavia evidenziare diversi aspetti e vorremmo si guardasse la realtà dei fatti. Dall’8 marzo Ravenna è in zona rossa. È la sesta settimana di zona rossa. Cosa cambia rispetto a quella arancione? Che sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e oreficerie, oltre a quelli dei parrucchieri ed estetisti. Poi c’è una lunga lista di “attività essenziali” cui è consentita l’apertura. Dentro a questi c’è di tutto: fioristi, ferramenta, profumerie, negozi di articoli sportivi, negozi di casalinghi, ottici, concessionarie d’auto, negozi di biancheria, negozi di telefonia, negozi di elettrodomestici, negozi di abbigliamento per bambini, edicole, cartolerie, librerie, eccetera, eccetera. Lo scenario diventa quello di un contesto in cui la parte preponderante delle attività commerciali è aperta ed una minoranza chiusa. Una evidente discriminazione del tutto irragionevole. Le sembra uno schema serio? Lei crede veramente che la pandemia possa essere arrestata in questo modo? Impedendo di lavorare a pochi esercizi commerciali che rispettano i protocolli di sicurezza e fanno entrare poche persone per volta nella propria attività? Per noi è una visione totalmente sbagliata e se anche a Lei sembra che ci sia qualcosa da correggere, Le chiediamo di fare tutto il possibile ed intervenire. Le scelte del Governo, della Regione sembrano tese a voler “salvare” la stagione turistica. É comprensibile e condivisibile. Ma esiste una “stagione” anche per abbigliamento e calzature, purtroppo pare non essersene accorto nessuno. I magazzini dei negozi sono pieni di merci, le nostre attività sono chiuse da oltre un mese e non sappiamo quando potremo riaprire. I nostri sono settori su cui c’è stata scarsa attenzione anche nelle politiche dei sostegni. Non ce la facciamo più! Molti di noi, seriamente, rischiano di non poter più riaprire. Il nostro è un grido disperato: fateci aprire subito! Ogni giorno che passa può essere quello che ci impedisce di sopravvivere.”
La lettera del Sindaco di Ravenna a Confesercenti
“Caro presidente, caro direttore, il grido d’allarme lanciato da Confesercenti è assolutamente condivisibile; le dinamiche del mercato dell’abbigliamento e delle calzature sono molto particolari e sono soggette ad una stagionalità che potrà portare più difficilmente ad un recupero durante la fase estiva, differentemente da altri settori. I trend del contagio nel nostro territorio, anche in virtù dei sacrifici fatti dai ravennati e dalle imprese, in questo momento sono chiaramente in calo e abbiamo tutti la speranza che con un ritorno in fascia arancione almeno le aziende commerciali possano riprendere l’attività e riaprire. Tornare a lavorare ora è la priorità assoluta e possiamo farlo sicuramente presidiando con grande attenzione le misure che dovrà prendere il Governo e dall’altra parte continuando con la massima attenzione rispetto ai nostri comportamenti individuali. Parallelamente, ben consapevole che questo in nessun modo può risolvere il gravoso problema, come amministrazione comunale garantisco che faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per attivare gli strumenti di sostegno alle imprese, come abbiamo fatto lo scorso anno in accordo con le associazioni economiche, anche per l’annualità 2021. La crisi che stiamo attraversando non ha colpito tutti allo stesso modo, tantissimi cittadini e cittadine hanno subito pesanti contrazioni di reddito, ma altri hanno mantenuto invariate le entrate e, anche a seguito delle chiusure e delle restrizioni alla vita sociale, hanno potuto risparmiare un poco: a questi ultimi faccio appello perché, non appena sarà possibile, con attenzione e privilegiando le giornate infrasettimanali e non il week end, orientino i loro consumi prevalentemente alle imprese del nostro territorio. Rinnovando la mia vicinanza vi invio i miei più cordiali saluti.”