Faenza, un “Calciotto” per far crescere i ragazzi e i loro sogni, lontano dalla strada

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È stata una giornata intensa di sport e beneficenza quella che domenica 8 settembre si è vissuta negli ambienti dell’ex istituto Salesiani di Faenza. Nel pomeriggio ha preso il via il torneo di calcio “Calciotto” organizzato dai giovani della diocesi di Faenza e Modigliana, in collaborazione con Csi, l’Anspi e grazie a Faventia Sales che mette a disposizione il rinnovato campo da calcio dei Salesiani, che ha visto molte generazioni di ragazzi crescere inseguendo il sogno di giocare a calcio. All’inaugurazione sono intervenuti ospiti d’eccezione come Ciro Ferrara storico calciatore di Napoli e Juventus, Katia Serra pioniera del calcio femminile e ora opinionista televisiva e Alessandro Alciato della redazione di Sky Sport.

In serata si è tenuta una cena benefica a sostegno della fondazione Ferrara – Cannavaro, creata da Ciro Ferrara e dai fratelli Fabio e Paolo Cannavaro per aiutare i ragazzi di Napoli a realizzare i propri sogni sportivi e non, ed evitare che si “perdano” nella dura realtà della strada. Parliamo del torneo “Calciotto” con Matteo Linguerri uno degli organizzatori, con Don Francesco Cavina direttore della Pastorale Giovanile della diocesi e con Ciro Ferrara e Katia Serra.

Matteo Linguerri, come nasce il progetto di questo torneo?

Si tratta di un torneo diocesano voluto da quattro realtà; l’ufficio Giovani Vocazioni, i giovani di Azione Cattolica,  il Csi e l’Anspi del nostro territorio. Abbiamo pensato a questo torneo per dare una possibilità di giocare ai ragazzi che frequentano le varie parrocchie della nostra diocesi. Per questa prima edizione si affronteranno 9 parrocchie e la speranza per i prossimi anni è quella di poter coinvolgere tutte quante le parrocchie.

Una giornata di sport e beneficenza con illustri personaggi del calcio, un ottimo punto di partenza per questo torneo?

Certamente. Abbiamo voluto dedicare questa giornata ai nostri ospiti; Faventia Sales che ci ospita in questi ambienti ha pensato di organizzare una cena di beneficenza, il cui ricavato e il ricavato dell’asta benefica in cui sono messe all’asta maglie ufficiali di calciatori e vecchi cimeli appartenenti sempre al mondo del calcio, sarà donato alla fondazione Ferrara – Cannavaro. Un modo per fare sport, aggregazione e aiutare chi è meno fortunato di noi.

Don Francesco Cavina, un torneo di calcio voluto dai giovani per i giovani. Lo sport come aggregazione fra le tante parrocchie della nostra diocesi giusto?

Tutto è nato dai giovani della Pastorale Giovanile per riunire tanti altri ragazzi, anche quelli che frequentano meno le nostre parrocchie. Un torneo di calcio è sicuramente una bella occasione, abbiamo voluto che ad aprire questi incontri ci fosse un personaggio di spessore come può essere per l’appunto Ciro Ferrara, per dare un’idea di formazione e di educazione che per noi è importante. Con questa prima edizione abbiamo coinvolto 9 squadre più 2 femminili, la speranza è di aggregare nei prossimi anni molte più parrocchie.

Un gioco di squadra quindi non solo per una partita di calcio, ma per tenere uniti i giovani?

Sì. Noi come diocesi abbiamo fatto negli ultimi due anni il Sinodo dei Giovani, abbiamo chiamato a raccolta i giovani di varie realtà, e come per il calcio il gioco di squadra è indispensabile così lo è anche per la chiesa e per la società, se non si fa gioco di squadra si è perduti, questo è il messaggio che per noi è fondamentale.

Ciro Ferrara, su questo campo appena rinnovato sono cresciute moltissime generazioni. Un campo che riprende vita, cosa ne pensa?

Ho conosciuto la storia di questo campo, il fatto che sia tornato alla luce è un segnale molto positivo per Faenza. Sono molto onorato di essere qui oggi a testimoniare questa rinascita, che auguro possa servire ad altrettanto generazioni di ragazzi per rincorrere un sogno, fare aggregazione in una realtà così importante ed evitare di finire sulla strada.

Il messaggio che passa oggi da questo campo è anche di solidarietà. I ragazzi che hanno creato questo evento hanno pensato di devolvere il ricavato alla vostra fondazione. In che modo la vostra fondazione opera sul territorio di Napoli?

L’idea di far nascere questa fondazione fra me Fabio e Paolo Cannavaro era quella di dare una speranza ai ragazzi della nostra città. Dare delle opportunità e le strutture adeguate ai giovani per praticare sport e non solo, in modo da distoglierli dalla strada e dai suoi pericoli. Io Fabio e Paolo siamo stati fortunati nella nostra vita, e attraverso questa fondazione cerchiamo di restituire alla nostra città qualcosa di tangibile che possa aiutare i giovani. Per questo siamo grati a Faenza per questa iniziativa, per l’ospitalità e la donazione alla nostra causa.

Katia Serra, una bella giornata di sport con un fine solidale. Cosa ne pensa?

Una giornata veramente bella. Importante l’aver dopo tanti anni riattivato questo campo e ristrutturato l’intero istituto dei Salesiani. Le ristrutturazioni sono affascinanti nel recupero del vecchio applicato ai tempi moderni. E stato molto piacevole condividere questa giornata con persone che hanno mostrato in particolare socialità e umanità, due aspetti fondamentali nelle relazioni. Fa sempre piacere partecipare a giornate come questa dove i progetti sociali servono ad aiutare chi ha più bisogno. In realtà in queste situazioni quando pensi di dare, ricevi molto di più di quello che hai dato.

A cura di Gianni Zampaglione

Calciotto
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