Faenza: il centrodestra sarà classico con Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e un paio di liste civiche. Candidato sindaco a fine gennaio

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Non è certo un dettaglio, ma al centrodestra che ha già sistemato la struttura di accordi tra le diverse forze politiche manca “solo” di stabilire quale persona avrà il compito di candidarsi a essere sindaco di Faenza per cinque anni a partire dalla primavera 2020. Di sicuro torneranno insieme sulla scheda elettorale i tre simboli “classici”: quelli della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Il candidato sindaco sarà espresso dalla Lega, ma dovrà trovare il gradimento degli alleati: tutti d’accordo sul fatto che fino ad elezioni regionali compiute non se ne dovrà parlare, soprattutto perché, qualunque sia l’esito della consultazione di domenica 26 gennaio, questo porterà ulteriori e imprescindibili valutazioni. Al momento la data ipotizzata per le elezioni comunali è domenica 26 maggio, ma un’eventuale chiamata alle urne per il Parlamento nazionale in caso di crisi di governo potrebbe fare anticipare l’appuntamento al voto in un “election day”.

A Lega Fd’I e Fi si affiancherà la lista civica d’area moderata “Rinnovare Faenza”, rappresentata in Consiglio comunale dal 2015 da Tiziano Cericola, il quale cinque anni fa condusse, da candidato sindaco, la campagna elettorale sostenuto anche da Nuovo Partito Socialista Italiano, Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e Forza Italia, con i quattro “simbolini” a contornare nell’interno il logo sulla scheda; “simbolini” fatti sparire dal logo dallo stesso Cericola, dato contemporaneamente per vicino a “Energie per l’Italia” di Stefano Parisi, a legislatura avviata da mesi.

Con la prossima tornata elettorale faentina si vedrà dunque per la prima volta in primo piano Fratelli d’Italia che ha nel riolese Stefano Bertozzi il portavoce locale. Per Forza Italia si tratterà del ritorno sulla scheda “a tutto schermo” a distanza di dieci anni: i berlusconiani, coordinati dal dirgiente provinciale Bruno Fantinelli, accoglieranno nella propria lista esponenti dell’ormai disciolta Unione di Centro, così come è avvenuto alle elezioni nazionali del 2018. Nella coalizione di centrodestra sarà presente con certezza una lista “civica” intitolata al nome del candidato sindaco, qualora si tratti di un leghista, esattamente come avvenne nel 2015 per Gabriele Padovani che riuscì a portare al ballottaggio il ricandidato sindaco Giovanni Malpezzi, dal quale venne battuto per soli 887 voti su un totale di 24.734 votanti.

A differenza del centrosinistra dove è già troppo lunga – e ancora poco credibile – la lista dei candidati sindaci anche perché Pd e soci hanno aperto la discussione in concreto da una settimana, il centrodestra faentino è totalmente concentrato sulle elezioni regionali, dove Forza Italia avrà in lista Daniela Mazzoni di Faenza “in quota UdC”, mentre la Lega ripresenterà per un secondo mandato da consigliere il segretario comunale Andrea Liverani. Completamente preso dalla campagna elettorale a favore dell’amico Liverani, Gabriele Padovani schiva con diplomazia l’argomento “Faenza”, dichiarandosi “a disposizione come sempre della Lega e di Matteo Salvini”, al quale pare debba essere demandata proprio la scelta del candidato del Carroccio per la città delle ceramiche, naturalmente sulla base delle indicazioni del deputato Jacopo Morrone, segretario per la Romagna.

Dal campo avverso all’attuale amministrazione di centrosinistra mancheranno diverse liste, rispetto al 2015: “Comitato Faventia” il cui ex-candidato Emanuele Visani è passato a Fratelli d’Italia, “Per riavere Faenza” la cui leader Claudia Berdondini è uscita dalla politica, “Io Faentino” il cui fondatore Grillini è passato in “Italia viva” mentre all’estrema destra Forza Nuova pare che al momento abbia rinunciato a presentarsi.

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