Nuova puntata della telenovela “Pista ciclabile Lugo“. Giusto per informare la cittadinanza

Più informazioni su

A qualche giorno di distanza dalla riunione della Consulta centro, ho voluto rendervi partecipi degli ultimi risvolti sul caso ciclabili.
Ho partecipato alla riunione perché volevo capire come sarà stata organizzata la viabilità di queste ciclabili. Durante la riunione ho posto una sola e semplice domanda, cosa recita uno specifico articolo del codice della strada, il 182, a cui non ho avuto risposta.
Sono rimasto alla riunione fino a quando non è degenerata più in un comizio politico, però finché sono rimasto alcune cose le ho capite:

1 Le piste ciclabili non lo sono ma sono ciclopedonali. Si.. avete capito bene sono percosi ad uso promiscuo tra pedoni e velocipedi….le biciclette. A livello normativo e di codice della strada c’è un abisso tra l’una e l’altra.
2 è ferma convinzione dell’amministrazione che ci siano numerosi parcheggi liberi negli orari di ingresso e uscita da scuola.
3 l’amministrazione è fortemente convinta della sicurezza di questi fittoni che separano le auto dai ciclisti pedoni.
4 un tratto (quello di piazza Trisi), un giorno alla settimana, il mercoledì, non è possibile utilizzarlo.

Al punto 1 hanno provato inizialmente a dare la colpa a noi cittadini che abbiamo capito male per poi prendersela pure coi giornalisti, presenti in sala, perché nei loro articoli hanno sempre scritto piste ciclabili.

Ma come…nella delibera n. 53 del 27 marzo 2019, quella in cui si approva il piano di spesa per il progetto mobilità casa-scuola e casa-lavoro, sono specificate come piste ciclabili, coi relativi costi di realizzo.

Ora io mi chiedo se tutto questo sia regolare. Hanno chiesto dei finanziamenti per avere soldi per fare delle piste ciclabili e loro realizzano delle ciclopedonali? Tutt’altra cosa! Se dovessi fare io una cosa del genere, mi chiederebbero indietro i soldi del finanziamento ed in più mi sanzionerebbero.

Al punto 2, loro, amministrazione, sono convinti che vi siano numerosi parcheggi liberi nelle fasce orarie di ingresso ed uscita dalle scuole e qui voglio rispondere anche al segretario de PD che ha citato l’indagine fatta sui parcheggi di Lugo e riportata nell’allegato B dell’aggiornamento del piano generale del traffico urbano (PGTU) del dicembre 2016.

Bene, in questa indagine, nel quadrilatero piazza Trisi, via Emaldi, via Compagnoni, viale Miraglia e via Amendola, i parcheggi risultano quasi totalmente occupati negli orari di uscita. Ammetto che alla mattina piazza Trisi è libera e che utilizzo principalmente, tranne il mercoledì per ovvi motivi.

Vi riporto un estratto di questa indagine riferita ai parcheggi della sola piazza Trisi così potete capire di cosa parlo. Non riporto il resto del documento perché troppo grande e comunque disponibile in comune e sul sito.

parcheggi

Al  punto 3 lascio decidere a voi sulla sicurezza dei paletti. Secondo me non sono sicuri e anche secondo il Ministero dei trasporti: lo chiarisce in una circolare n°18982 del 27 febbraio 2008.

Al punto 4, c’è un tratto di ciclopedonale che va dall’incrocio di via Mazzini fino alla biblioteca, i cui fittoni sono smontabili per permettere alle bancarelle di posizionarsi. Ma come, il tanto decantato percorso casa-scuola non esiste più il mercoledì? Se non sbaglio le scuole sono aperte anche quel giorno. Nei vari commenti ricevuti nei precedenti post è stata avanzata da più parti l’ipotesi di decentrare il polo scolastico al di fuori del centro. Beh, io propongo di spostare il mercato al parcheggio della piscina ad esempio. E lasciare la pista ciclopedonale operativa anche il mercoledì e l’utilizzo dei parcheggi di piazza Trisi!

Ma siccome le bancarelle pagano la concessione del posto, si possono permettere di pagare un operatore che smonta e rimonta i fittoni il mercoledì. Come dico io, “il dio baiocco comanda!!”

Ultima considerazione, come si circola su queste ciclopedonali o percorsi promiscui? Il pedone ovviamente è obbligato ad utilizzarle e ci si possono disporre a loro piacimento. Ad esempio in via Emaldi la pista è fatta su due livelli, il vecchio marciapiede e la nuova porzione più bassa ricavata dalla strada. Qui il pedone può utilizzare il marciapiede oppure la porzione di strada.
Il ciclista dal canto suo, non è obbligato ad utilizzarle, perché non è una corsia a lui riservata. Lo ha chiarito in una nota il ministero dei trasporti che ho già consegnato una copia alla polizia municipale, dato che non ne erano a conoscenza.
A questo punto il ciclista è libero di scegliere se  continuare a circolare sulla carreggiata stradale, come prima, oppure sulla pista ciclopedonale. Però in quest’ultimo caso devono adeguare la loro velocità in base al flusso pedonale e comunque non oltre i 10 Km/h

Infine voglio citare alcune frasi tratte dal regolamento n° 557 del 30/11/99 che cita all’art. 4 commi 4 e 5

“ 4. Nel capo II del presente regolamento sono definite le norme da rispettare per la progettazione e la realizzazione delle piste ciclabili, mentre per i percorsi promiscui, le cui caratteristiche tecniche esulano dalla disciplina delle presenti norme, vengono fornite unicamente le indicazioni riportate ai commi 5 e 6.
5. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili, identificabili con la figura II 92/b del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, sono realizzati, di norma, all’interno di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale, nel caso in cui l’ampiezza della carreggiata o la ridotta entita’ del traffico ciclistico non richiedano la realizzazione di specifiche piste ciclabili. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili possono essere altresi’ realizzati, previa apposizione della suddetta segnaletica, su parti della strada esterne alla carreggiata, rialzate o altrimenti delimitate e protette, usualmente destinate ai pedoni, qualora le stesse parti della strada non abbiano dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista ciclabile e di un contiguo percorso pedonale e gli stessi percorsi si rendano necessari per dare continuita’ alla rete di itinerari ciclabili programmati. In tali casi, si ritiene opportuno che la parte della strada che si intende utilizzare quale percorso promiscuo pedonale e ciclabile abbia:
a) larghezza adeguatamente incrementata rispetto ai minimi fissati per le piste ciclabili all’articolo 7;
b) traffico pedonale ridotto ed assenza di attività attrattrici di traffico pedonale quali itinerari commerciali, insediamenti ad alta densità abitativa, ecc.”

Alla lettera b, è riportato che vi deve essere un traffico pedonale ridotto. E’ vero il contrario, poche bici e molti pedoni.
Concludo aggiungendo due foto di due porzioni della ciclopedonale di via Amendola, dove vi sono gli alberi al centro del percorso. Insomma come nei paesi nordici dato che vengono sempre citati!!
Dato che in questa via la ciclopedonale è ancora da finire, io non so se caveranno gli alberi oppure no.
Dimenticavo, non è una ciclabile! Forse possono starci pure gli alberi sul percorso casa-scuola.

E’ mio parere che le ciclabili siano utilissime, ma fatte dove servono veramente, per collegare le frazioni al centro. E non fatte in questo modo.

A chiunque voglia commentare, dico solo di farlo in maniera sensata, educata e documentata e non con proposte campate per aria! O con attacchi o offese a chi è a favore o contrario a questi percorsi.

Enrico Sintoni

Più informazioni su