Potere al popolo Ravenna su celebrazione del gerarca fascista Ettore Muti: “ci sono più morti che vivi e sono ancora fra noi”

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“Anche quest’anno a Ravenna è arrivata, immancabile, le celebrazione del gerarca fascista Ettore Muti. Che quindi è ancora fra noi, anche se in realtà non c’è più, dato che la salma è stata traslata qualche anno fa. – scrive Potere al popolo Ravenna – Ma ancora una volta le istituzioni che governano Ravenna, città medaglia d’oro per la resistenza, hanno autorizzato la vergognosa manifestazione che celebra un gerarca fascista e criminale. Autorizzato e anche protetto, con un massiccio schieramento di forze dell’ordine, dalla protesta di un gruppo di antifascisti. Protesta civile e non-violenta e che, tuttavia, ha scatenato la reazione violenta delle forze dell’ordine contro una ragazza e un ragazzo che avevano “osato” sostare nella zona riservata ai fascisti ma molto prima che i fascisti arrivassero!”

I due ragazzi “sono stati presi di peso per braccia e gambe e “depositati” come sacchi nel “recinto” degli antifascisti. E, una volta arrivati i fascisti, mentre si consumava il reato di apologia di reato (“chiunque pubblicamente esalta esponenti del partito fascista”, art. 4 L. 645/1952, cd. legge Scelba, legge di attuazione della dodicesima disposizione finale della Costituzione) le forze dell’ordine erano schierate verso gli antifascisti, a dimostrare che oramai la libertà di opinione non è più per chi la esercita lecitamente ma vige solo per chi la esercita illegalmente. Difendiamo la Costituzione, difendiamo la nostra vita: ora e sempre il fascismo non è un’opinione, è un reato!” conclude la nota di Potere al popolo.

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