Donati (LpRa) protesta per la “sparizione” di diversi posti auto in via De Gasperi a Ravenna

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“A fine agosto, il Comune ha attuato, con un vero e proprio blitz, una modifica lampo degli stalli di sosta su via De Gasperi senza alcuna concertazione col territorio, che nessuno ha neppure informato. Con la pretesa giustificazione di garantire più sicurezza, in un lampo sono stati eliminati venti posti auto, oltre ad un prezioso posto per disabili. I nuovi stalli, non più perpendicolari, ma paralleli alla strada, ora sono pochissimi. Un danno quindi non solo per residenti e per i commercianti e le attività della zona, ma anche per le persone con disabilità che usufruivano dei due posti loro dedicati, collocati proprio di fronte alla farmacia, quindi ad uso prevalentemente non residenziale.” Così Stefano Donati capogruppo di Lista per Ravenna nel Consiglio territoriale del Centro Urbano.

Donati ricorda la “giusta protesta delle associazioni imprenditoriali di categoria, le quali, con una nota congiunta, hanno chiesto un incontro urgente con l’Amministrazione e comunque misure compensative al taglio dei posti auto” e aggiunge che “l’arroganza della Giunta comunale si è mostrata anche verso il Consiglio Territoriale del Centro urbano, avendo essa palesemente violato l’art. 30 del Regolamento sul funzionamento dei Consigli stessi, secondo cui ha l’obbligo di sottoporre al loro parere, tra gli altri, “i provvedimenti di regolamentazione della circolazione e del traffico riguardanti l’area territoriale” di pertinenza. Il Servizio Decentramento del Comune, rispondendo ad una mia richiesta di chiarimenti, mi ha infatti confermato, in data 4 settembre, che“ nessun parere è stato richiesto al Consiglio Territoriale dai Servizi competenti”.

“Se la Giunta comunale l’avesse inviata al Consiglio del Centro urbano, la richiesta di parere sarebbe stata probabilmente bocciata” dice Donati che attacca il presidente del Consiglio Territoriale Mauro Maraldi, “che dovrebbe essere il garante dei corretti rapporti con l’Amministrazione, ma che pare sempre più a servizio della farraginosa macchina burocratica gestita dal PD”.

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