Alessandro Barattoni: a Ravenna il Pd recupera 6.000 voti sulle Europee 2019 e 9.500 voti sulle politiche 2018

Più informazioni su

Il segretario provinciale del Pd di Ravenna Alessandro Barattoni è soddisfatto del voto di domenica 26 gennaio, ma non è trionfalista. Convoca una conferenza stampa nella sede di Via della Lirica – oggi 28 gennaio – per ripetere alcune delle cose che ci ha già detto ieri al telefono e per dirne altre. C’è soddisfazione per la partecipazione, per la mobilitazione dell’elettorato, per l’entusiasmo del popolo di centrosinistra che si è mosso “per dare una mano a Bonaccini e alla coalizione”. C’è soddisfazione per la campagna elettorale capillare fatta dal Pd e dai suoi candidati – “seri, competenti e credibili” – che si sono spesi sul territorio, facendo squadra e senza risparmiarsi per la causa comune. E c’è la grande soddisfazione per il risultato del Pd che in provincia di Ravenna “recupera 6.000 voti rispetto alle Europee del 2019 e 9.500 voti rispetto alle politiche del 2018”, tenendo a debita distanza la Lega. Aggiunge: “Il Pd è il primo partito fra gli under 35 e anche fra i ceti popolari”.

Ma Barattoni è ecumenico, vuole condividere la vittoria con tutti, perciò enfatizza anche il risultato della coalizione, l’apporto delle altre forze. E da qui vuole ripartire con il suo Pd, “perché sia un partito ancora più aperto alla società e inclusivo”, una forza che “non si illude sul fatto che i problemi siano superati”, che deve lavorare nel governo nazionale per portare a casa dei risultati, avendo soprattutto “una nuova visione e un progetto di medio-lungo periodo per l’Italia”.

Dà appuntamento alla festa “insieme ai cittadini” indetta per questa sera in Piazza dell’Unità Italia a Ravenna, alle 20.30. Una festa di tutta la coalizione e di tutti i cittadini “che hanno contribuito alla vittoria”, non solo del Pd.

Poi risponde a qualche domanda. La Romagna è passata da 12 a 9 consiglieri in tutto. E il Pd di Ravenna è passato, malgrado il risultato, da 3 a 2 consiglieri in Regione, con Bessi che per ora resta fuori. Due problemi in uno.

Alessandro Barattoni dice che questa ripartizione dei seggi dipende da una legge elettorale che penalizza le piccole Circoscrizioni e che occorrerà aprire un ragionamento su questo in Regione, ma non si sbilancia. Così come non si sbilancia sul recupero di Gianni Bessi, anche se lascia capire che dà quasi per certa la nomina almeno di un Assessore ravennate (Corsini o Rontini), nel qual caso Bessi tornerà a fare parte della “squadra che ha lavorato bene in Regione negli ultimi 5 anni”.

Sulle deleghe, “deciderà Bonaccini – taglia corto Barattoni – che è abituato a parlare con tutti e parlerà anche noi” per poi aggiungere: “Certo, sul turismo, con Andrea Corsini questa Regione ha fatto un cambio di passo, parlano i risultati.”

L’ottimo risultato di Faenza e la valanga di preferenze di Manuela Rontini possono riaprire un discorso per una sua candidatura come Sindaco di Faenza? Farete le primarie per scegliere il candidato Sindaco della città manfreda che vota a maggio?

Su questo terreno la prudenza di Barattoni è a prova di bomba: “A Faenza è andata bene ma non dobbiamo farci prendere dall’euforia. Anche a Faenza ha vinto la coalizione e noi non abbiamo nessuna intenzione di fare da soli, cioè di partire adesso creando divisioni o tensioni. La coalizione è fondamentale. Fra qualche settimana ci sarà la scelta.”

Sulle Sardine, Barattoni precisa: “Le voglio ringraziare soprattutto per lo scatto mentale che hanno fatto fare a tanti, per il coraggio che hanno mostrato di tornare in mare aperto, come dicono loro. Coraggio e linfa nuova, voglia di muoversi, di partecipare. E in questo ringraziamento – aggiunge – c’è anche un’autocritica per un qualcosa che dovevamo fare noi e non siamo stati in grado di fare. Le Sardine sono state brave anche perché sono state capaci di non farsi strumentalizzare dalle forze politiche e perché nell’ultima iniziativa in Piazza Kennedy hanno chiamato sul palco l’Anpi, per rimarcare il legame fra giovani e antifascismo.”

Sulla Festa nazionale dell’Unità 2020 Barattoni ha detto che molto probabilmente non si farà a Ravenna, né si potrà fare, anche per via del cantiere del nuovo palasport, ma ha aggiunto: “Comunque siamo a disposizione”. Sul congresso del Pd, infine, il segretario dem ha precisato che se è un congresso per aprire il Pd alla società va bene, ma che “il tema non può essere il cambio del nome del partito”. Piuttosto bisogna affrontare due nodi cruciali di una sinistra di governo riformista e moderna: “affrontare il tema delle disuguaglianze sociali tenendo insieme crescita e lavoro, e affrontare il tema della sostenibilità ambientale emergenza dei nostri tempi.”

Più informazioni su