Ravenna, Maurizio Bucci torna in campo per tirare la volata alla Pigna e tanti sassi nello stagno del centrodestra

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A volte ritornano. Potrebbe essere un film. Lo stesso film? No, non proprio quello già visto, una sorta di remake. L’imprenditore Maurizio Bucci da vero cavallo di razza quando sente odore di elezioni è preso da una voglia matta di buttarsi nella mischia e mettersi a correre. Nel 2016 creò La Pigna e gettò un bel po’ di scompiglio nel campo del centrodestra, conquistando un seggio per sé con un bel gruzzolo di voti, tanto da far invidia a due partiti consolidati come il Pri e Forza Italia. Poi si ritirò – e su quel ritiro si fece un gran straparlare – lasciando il campo a Veronica Verlicchi. Da allora, è stato per quasi 4 anni una cellula dormiente del movimento civico, con il ruolo di Presidente, ma senza di fatto mai entrare sul campo di gioco e lasciando mano libera alla Verlicchi e al di lei consigliere Roberto Ticchi. Adesso non solo si è risvegliato dopo il lockdown ma vuole dare una mano per le elezioni. E che mano! Vuole diventare ago della bilancia. Federatore. Sogna La Pigna come forza levatrice del progetto che manda il Pd all’opposizione. Ma in fin dei conti, torna a lanciare tanti sassi nello stagno della politica locale. Sassi che colpiscono proprio il centro destra e qualche suo potenziale alleato. E allora ecco che la pellicola del film si riavvolge e la scena torna al Bucci contro tutti di 4 anni fa.

L’INTERVISTA

Maurizio Bucci è vero che ha intenzione di ributtarsi nella mischia delle prossime elezioni amministrative?

“No. Questo no. Diciamo che vorrei essere quel voto che serve per mandare il Pd all’opposizione. Mi piacerebbe essere proprio il voto decisivo che li manda a casa. È sempre stato il mio sogno nel cassetto, fin da quando ero giovane. Oggi più che mai mandare il Pd all’opposizione credo sia un impegno e un dovere morale per ogni cittadino ravennate, per dare una speranza a chi vuole continuare a operare a Ravenna e ai nostri figli.”

Capiamo che la tentazione c’è ed è forte. Ma allora in che ruolo giocherà la partita? Da centravanti? Da terzino? O Bucci starà in panchina?

“Intanto vorrei partire dall’intervista a Ivan Simonini di qualche giorno fa. Simonini per sua fortuna non ha le competenze per parlare del centrodestra a Ravenna, perché non è mai stato iscritto a nessuno dei partiti del centrodestra e non ha mai fatto politica nel nostro schieramento. Con tutta l’amicizia che mi lega a Ivan, credo lui non possa esprimere un parere sul centrodestra. Io sono stato il primo degli eletti con Alleanza nazionale, poi con Forza Italia, poi con il Pdl, di nuovo con Forza Italia. Nell’ultima tornata elettorale ho dato vita a una lista civica come La Pigna che in tre mesi ha raggiunto quasi il 6% dei voti, un risultato storico (La Pigna ottenne il 5,34%, Bucci il 5,59%, ndr). Il Pri prese meno voti di noi (il 4,43%, ndr). Forza Italia prese meno voti di noi (il 4,98%, ndr). Abbiamo preso quasi gli stessi voti di tutta l’estrema sinistra insieme (Ravenna in Comune prese il 6,05%, ndr) e di una Lista civica che prova a fare opposizione da 50 anni (Lista per Ravenna ottenne il 6,35%, ndr).”

Simonini dice che c’è una specie di gioco delle parti che fa comodo sia alla Pigna che al Pd: la Pigna fa un’opposizione distruttiva e al Pd va bene così, perché fare opposizione in questo modo aiuta oggettivamente chi è al governo. Mentre alla Pigna questo farebbe comodo perché così ottiene molta visibilità. Dov’è che sbaglia Simonini?

“Intanto se il Sindaco risponde alla Pigna è perché La Pigna gli rompe le scatole (il termine usato non è esattamente questo, ndr). Se uno va a vedere su Google le iniziative politiche dei vari gruppi in questa consiliatura, troverà Alberghini non pervenuto, Lega poco pervenuta, Fratelli d’Italia non è rappresentata in Consiglio comunale, e poi c’è Ancisi che fa la solita opposizione da 50 anni. La vera novità è stata quella della Pigna e il Sindaco risponde alla Pigna perché è quella che riesce a tirare fuori i problemi più grossi e le situazioni più pensanti di questa amministrazione. La Pigna ha fatto la vera opposizione nel Comune di Ravenna. È un obiettivo riconoscimento del lavoro fatto dalla Pigna come opposizione. Poi il più delle volte il Sindaco non risponde perché non sa cosa dire. Oggi l’opposizione deve riuscire a creare un progetto alternativo alla sinistra, cosa che non è mai riuscita a fare in tutti questi anni.”

Nel 2016 lei fece la sua lista proprio perché non riusciste a mettervi d’accordo con Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lista per Ravenna e ve le deste poi di santa ragione accusando gli uni gli altri su chi divideva il fronte anti sinistra e su chi faceva vincere la sinistra. Da quello che sta dicendo ora, mi sembra che torniamo a un film già visto. Bucci, riavvolgiamo il vecchio film o cambiamo pellicola?

“Il film dell’altra volta è un film irripetibile. Perché il M5S sarebbe stato quello in grado di vincere le elezioni e mandare il Pd all’opposizione, ma poi sappiamo come è andata. Le divisioni interne al M5S spianarono la strada ad Alberghini. Noi potevamo dire la nostra nel ballottaggio e io chiesi personalmente l’apparentamento con le altre forze che sostenevano Alberghini ma non ho mai ricevuto una chiamata e ancora oggi Alberghini non è in grado di dirmi perché non si fece l’apparentamento. O meglio lui avrebbe voluto ma era succube di Pini e di altri esponenti del centrodestra che la voglia di vincere non l’hanno mai avuta.”

Bucci, mi scusi, ma qui siamo ancora al vecchio film e alla solita dietrologia. Continuate a polemizzare con le forze con cui vorreste allearvi per sconfiggere il Pd. Come pensate di riuscire a cambiare scenario e a fare un’alleanza?

“In passato non si è mai potuto creare un progetto di alternativa vero al Pd perché i rappresentanti di queste forze di centrodestra non hanno voluto mai realmente vincere. Se oggi Lega e Fratelli d’Italia – che sono i partiti maggiori del centrodestra – ripropongono ancora gli schemi del passato ovvero prendono le decisioni sempre i vecchi dirigenti, io vedo ben poche prospettive. Invece se per esempio in Fratelli d’Italia i due giovani che dirigono a Ravenna a livello provinciale e comunale portassero una reale novità sarebbe importante. Se invece ritorna in campo Roberto Petri allora si riavvolge il nastro ed è il solito film. Lo stesso discorso vale per la Lega. Se le scelte della Lega sono quelle di Pini o di persone a lui vicine, penso che la Lega abbia poche possibilità di proporre un progetto realmente nuovo per Ravenna.”

Ma chi è la nuova Lega, è Rolando la nuova Lega per voi?

“No, non voglio esprimere un nome. Dico semplicemente che non possono essere riproposti gli schemi del passato. Come la scelta di prendere un candidato civico buttato nella mischia senza che avesse esperienza e senza una lista di appoggio, come è stato fatto con Alberghini: un’idea perdente. D’altra parte Alberghini non è riuscito a imprimere al centrodestra nessun impulso durante il suo mandato in questi anni. Prima civico, poi Lega, poi di nuovo civico. Scarsa conoscenza dei meccanismi della politica e poi nessuna progettualità innovativa. Insomma, se prevalgono queste logiche qui l’opposizione difficilmente riuscirà a giocarsela. Questa volta bisogna giocare un’altra partita e aggiungo che a Ravenna la sola area di centrodestra non può vincere. C’è anche bisogno dell’impegno della società civile e la lista della Pigna ha tutte le caratteristiche per rappresentare quel segnale di rinnovamento che serve. Oggi c’è la lista civica e i partiti di centrodestra potrebbero cogliere questa opportunità.”

Su un punto non mi ha ancora risposto, lei Bucci si candida?

“No. Il mio ruolo è fare il Presidente della Pigna e di dare un contributo per cercare di raggiungere quel progetto unitario e quell’unità d’intenti di cui c’è bisogno per vincere. Oggi il problema è costruire il progetto che manda il Pd all’opposizione e poi trovare una squadra che lo porta avanti.”

Ancisi può far parte di questo progetto?

“Ancisi ha 85 anni ed è all’opposizione da 50 anni, è difficile pensare che Ancisi rappresenti il rinnovamento. Non è carino escludere le persone, perché è la cosa peggiore che uno può fare, ma Ancisi oggi non è nelle condizioni di rappresentare per i ravennati un segnale di rinnovamento e di alternativa, un segnale che finalmente possa far dire, ecco con Ancisi si batte il Pd. È davvero difficile crederlo.”

Maurizio Bucci

Lei ha condiviso tutte le battaglie fatte dalla Pigna in questi 4 anni? Le rivendica anche come sue?

“La Lista civica è stata autonoma e Veronica Verlicchi in modo particolare, come è giusto che sia. Penso che abbiano fatto un lavoro egregio di controllo, di verifica, di attacco e anche di proposta. Poi bisogna dire che fare il consigliere comunale da solo, boicottato da tutti, contro il sistema, è estremamente difficile a Ravenna. Bisogna dare atto del grande lavoro fatto da Veronica Verlicchi. Io non sarei stato in grado di portare avanti le battaglie con l’impegno e con la verve che ci ha messo lei.”

In campagna elettorale continuerete ad attaccare l’Assessora Elsa Signorino, la Fondazione RavennAntica, il Presidente di AP Daniele Rossi e l’Autorità Portuale?

“Io nutro un’amicizia personale e ho grandissimo rispetto per il Direttore di RavennAntica Sergio Fioravanti, quindi quando ho questo tipo di rapporti poi sono in difficoltà. Sul piano prettamente politico penso che il problema di RavennAntica non sia tanto la realizzazione del Museo quanto il suo mantenimento. Quando vidi quella struttura mi venne la pelle d’oca: è difficilissima mantenerla, gestirla, far sì che possa avere risultati gestionali significativi a Ravenna e in una realtà come quella di Classe. Ha dei costi di gestione allucinanti e quindi è una struttura forse sovradimensionata. I costi sostenuti dal Comune sono circa 1,6 milioni di euro: capisco che la cultura sia importante e porti indotto alla collettività, che non può essere valutata come un’azienda commerciale, facendo tot entrate e tot uscite, ma nemmeno si può dire spendiamo in libertà. Quando si tratta di soldi pubblici ci vorrebbe un confronto.”

Il sindaco vi ha chiesto di dire che cosa fareste voi della Pigna con RavennAntica, perché a parte attaccare la fondazione un giorno sì e l’altro pure, non è chiara quale sia la vostra alternativa. L’unica proposta fu quella di non fare il Museo a un anno dall’apertura, un progetto a cui Ravenna stava lavorando da 20 anni.

“Se il Sindaco fosse disponibile a un confronto questo ci onorerebbe e ci farebbe molto piacere. Ma con il Sindaco e con l’Assessora Elsa Signorino non c’è la possibilità di alcun dibattito, loro hanno la verità assoluta e non si può discutere. Non sono in grado di reggere alcun confronto. Ci sarebbero tante proposte per migliorare la gestione sia di RavennAntica sia del Mar, per esempio, ma con loro non si discute.”

Se parliamo di redditività della cultura e di soldi investiti dal Comune, allora perché non mettere in discussione anche la Classense o Ravenna Festival, per dire?

“Tutto può essere rivisto e migliorabile. Quando in ballo ci sono i soldi dei contribuenti credo sia giusto ascoltare tutte le voci e le varie proposte. Poi va bene RavennAntica, va bene Ravenna Festival, vanno bene entrambe, non so. Questo farebbe parte di una dialettica e di un confronto utile alla città. Il Sindaco si è offeso perché è stato detto che per RavennAntica si sono spesi 1,6 milioni di euro? Ma lui doveva andarne fiero, bastava dicesse che lui quei soldi li ritiene spesi bene.”

Questo è ciò che vanno esattamente sostenendo sia il Sindaco sia l’Assessora da 4 anni a questa parte, perlomeno dalla nascita del Museo Classis, un grande progetto della città nato appunto 20 anni fa.

“Ma va pur bene. I cittadini devono sapere quanto costa e come viene gestito il denaro pubblico. Devono sapere che ci sono 70 dipendenti assunti senza concorsi pubblici ma per chiamata diretta. Se va bene così, continuino a votare Pd.”

Dov’è l’origine di questo accanimento sistematico, particolare e quantomeno strano da parte della Pigna nei confronti di RavennAntica?

“Perché la Pigna è l’unica che ha tirato fuori le cose e loro non accettano nessun confronto, sono arroganti. Basta vedere come hanno trattato la faccenda della strada intitolata a Vincenzo Muccioli. Obiettivamente che cazzo c’entra RavennAntica con Vincenzo Muccioli, perché devi dire no per ripicca. Ma fai la strada per Vincenzo Muccioli, perché fare queste meline?! Questi non cedono niente. O tu sei subalterno al Pd e ti metti a 90 gradi oppure non vai da nessuna parte. Hanno la verità assoluta. Non vogliono condividere nulla con gli altri.”

Continuerete a chiedere le dimissioni di Daniele Rossi anche adesso che il Progetto Hub Portuale si è sbloccato?

“Sul Porto siamo indietro di otto anni, al progetto di Galliano Di Marco.”

Bucci, non può rimanere fermo nel tempo, siamo nel 2020 e il Progetto Hub Portuale Ravenna ora è nelle mani di Daniele Rossi.

“Nel 2020 siamo sempre a quel progetto di allora.”

Ma non dipende certo da Daniele Rossi.

“Ma la politica non ha mai responsabilità?”

Daniele Rossi non è un esponente politico.

“Certo ma è stato indicato da queste forze di governo.”

Questo è un altro discorso.

“Oggi il punto è che l’Autorità Portuale sta portando avanti finalmente questo progetto dell’Hub Portuale e il conseguente dragaggio del Porto. Certo gli errori sono stati fatti in passato. Se oggi Daniele Rossi riesce a portare a destinazione quest’opera, che aspettiamo da così tanti anni, cosa vuoi dire, non possiamo fare sempre della dietrologia. Certamente fa un po’ incazzare il fatto che oggi siamo nella stessa situazione in cui potevamo già essere 10 anni fa. Questo si può dire. Certo non posso dire, siete stati bravi!”

 

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