Faenza, Cavina (IXC): “Presto nostre idee per l’amministrazione o l’opposizione”, spiraglio ancora aperto con centrosinistra

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“Insieme per Cambiare sta ragionando sulla strategia migliore: dipende da cosa fanno gli altri, che… non fanno nulla. A breve vi faremo sapere”. Paolo Cavina, capogruppo in Consiglio comunale della lista civica di area moderata che nel 2010 e nel 2015 si è presentata come elemento organico al centrosinistra faentino a guida Pd, ha confermato in buona sostanza che Insieme per Cambiare “vuole parlare di programmi e di progetti concreti per la città e non di assegnazione di poltrone varie, esclusa quella del sindaco, prima ancora che si vada a votare. Lo ha sottolineato nel corso dell’iniziativa della lista civica “La Faenza economica post emergenza Covid-19” tenutasi nella sala meeting dell’Hotel “Polo della Ceramica” nella zona artigianale “Naviglio”, illustrando il report di un questionario online riguardo lo stato di salute dell’economia faentina, curato nelle scorse settimane da Insieme per Cambiare, a cui hanno fatto seguito interventi di rappresentanti delle principali associazioni di categoria del territorio (Confartigianato, C.N.A., Confesercenti, oltre al Consorzio “Faenza Centro”) con l’intento di rappresentare il quadro economico del loro settore di riferimento.

In vista delle elezioni amministrative comunali previste per domenica 20 settembre, Paolo Cavina ha ricordato “di essermi detto disponibile prima di Natale a candidarmi a sindaco”, ma che dalla scorsa primavera Insieme per Cambiare sta cercando di tenere aperto il dialogo con le forze ad essa affini. “Presto esporremo le nostre idee, che sono chiare, sia nel caso ci trovassimo ad amministrare, sia nel caso ci trovassimo all’opposizione – ha precisato l’esponente civico -. All’ultima riunione del centrosinistra avremmo voluto iniziare a discutere insieme sulle prospettive da offrire a Faenza in una situazione che già da settembre si delinea difficile per le famiglie e per le imprese, invece ci siamo visti portati a ragionare di incarichi a persone. Non è il percorso che ci piace”.

In altre parole Insieme per Cambiare, dopo avere accettato la proposta di avere come candidato sindaco di coalizione Massimo Isola del Pd, avrebbe voluto, come le altre forze politiche d’area, passare a costruire un programma elettorale efficace e vincente, data anche la ristrettezza dei tempi, invece si è vista ribadire la volontà del Pd di avere anche il vicesindaco nella persona di Andrea Fabbri. Un metodo, che, se riproposto dai Democratici, vedrebbe la “fuga” della lista civica, pronta a fare da sola con Cavina candidato, l’allontanamento dal dialogo del MoVimento 5 Stelle e la possibile, se non probabile, frattura con le sinistre rappresentate da Verdi, L’Altra Faenza, Articolo Uno e Partito Socialista Italiano.

Il giocarsi la partita da sola, o assieme ad altre forze civiche non schierate, rappresenterebbe per Insieme per Cambiare una novità assoluta, dopo avere “dato” alla città nel 2010 il sindaco Giovanni Malpezzi (poi passato nel 2014 al Pd) ed avere avuto nella morente legislatura Domizio Piroddi agli assessorati all’Urbanistica e alle Attività economiche.

“Il gran lavoro di Piroddi è stato apprezzato da tante imprese faentine – ha rimarcato Cavina -: un assessore che ha visitato molte decine di aziende non si era mai visto, a detta degli stessi imprenditori, i quali chiedono anzitutto di essere ascoltati e di avere di più dalla politica. Nel nostro sondaggio sono state interpellate 93 imprese di tutti i settori, escluso il mondo agricolo peraltro attraversato da problemi gravissimi. Il quadro che emerge nella città è di una situazione che si farà pesante sul piano economico, con serie difficoltà nel sociale già da settembre, perché diminuirà il reddito, arriveranno al pettine quelle scadenze di pagamenti che sono state posticipate, il mercato è destinato a una generale flessione e a fine anno non ci sarà più il blocco dei licenziamenti”.

Per Alberto Mazzoni (direttore di Confartigianato) i segnali di ripresa ci sono stati dopo il blocco per le misure anticontagio, “ma è anche vero che diversi che hanno riaperto la propria attività ci stanno provando, aspettando di vedere quel che succederà, sperando che le prospettive non siano negative. Una nuova chiusura dovuta al riespandersi del virus non sarebbe sopportabile”.

Non sono apparsi del tutto coincidenti i dati relativi alla concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria per l’emergenza sanitaria.
“La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa in ambito locale ha fatto ottenere provvedimenti di cigs per 180 aziende – ha detto la responsabile dell’organizzazione Milena Sbarzaglia -; inizialmente ha avuto il sopravvento la burocrazia con tempi lunghi, che poi si sono ridotti quando dei contributi ha iniziato ad occuparsene l’Agenzia delle Entrate. E’ chiaro che la burocrazia si è rivelata ancora una volta un serio problema, ma va anche precisato che ci sono piovuti addosso 120 Decreti in 120 giorni, mentre la Regione Emilia-Romagna ha fatto bene la sua parte snellendo le procedure”.

“La nostra Regione è stata d’esempio e ha fatto da traino alle altre nel districarsi nel delirio normativo e interpretativo – ha sottolineato Chiara Venturi, direttrice della Confesercenti di Faenza -. Tra i problemi che attanagliano il territorio faentino c’è l’azzeramento turistico delle città d’arte e un diffuso calo generalizzato dei consumi, senza dimenticare che in tanti hanno ripensato a certe abitudini: meno donne vanno dalla parrucchiera a rifare il colore, tanti uomini hanno riscoperto il capello lungo e quando lo tagliano, fanno da soli; è tornata di moda la colazione a casa. Sono piccoli esempi che fanno capire che le prospettive per il commercio e per l’artigianato non sono rosee”.

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