Parla Milena Barzaglia, l’assessora che tiene i conti del Comune di Faenza ed è dalla parte delle donne

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Per lei il sindaco Massimo Isola ha riservato il “carico” maggiore con una miriade di ambiti di competenza, tale da far pensare che ci vorrebbero giornate da 30 ore: bilancio, lavori pubblici, viabilità, trasporti e mobilità sostenibile, tributi, personale, patrimonio e demanio, e-government e servizi informativi, pari opportunità. Nata a Faenza, Milena Barzaglia ha conseguito il diploma di ragioniera all’Istituto “Oriani”. “Preside era Maria Luisa Martinez” sottolinea l’assessora a ricordare che l’attuale consigliera comunale del PD e presidente del Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina è fra le persone che hanno contribuito alla sua formazione, che si è poi sviluppata in ambito lavorativo come dipendente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa nel territorio faentino, di cui è stata – e non poteva essere diversamente – responsabile dell’organizzazione. Da ottobre, però, Milena Barzaglia è in aspettativa.

“Impossibile fare diversamente, sia per l’incompatibilità col ruolo di assessore e con il conseguente impegno quotidiano” precisa l’interessata. In effetti pare che il primo cittadino abbia voluto “caricare il carretto” della neo assessora, sicuramente per le competenze personali che ha e probabilmente per la fiducia reciproca che scaturisce da una lunga amicizia, nata quando i due erano attivi giovani in quel di Casola Valsenio, dove hanno trascorso la prima parte delle loro vite.

“Politicamente sono nata con la Sinistra Giovanile, quindi cresciuta nel Partito Democratico della Sinistra, divenuto poi Democratici di Sinistra e, infine, dopo la fusione con “La Margherita”, Partito Democratico. – dice Milena – La famiglia ha avuto un ruolo importante: i miei genitori sono stati militanti politici, quindi in casa mia di politica se n’è sempre parlato: ho avuto la fortuna di condividere idee apertamente e a 16 anni facevo attività di partito. Il tutto a Casola Valsenio, dove a metà degli anni ’90 avevamo dato vita a un piccolo giornale, nato nell’ambito della Sinistra Giovanile: con me c’erano, tra gli altri, i futuri sindaci Nicola Iseppi e Massimo Isola; organizzammo tante iniziative. Da circa 7 anni vivo a Faenza con mio marito che è faentino d’origine.”

Milena Barzaglia ha riversato tutte le sue capacità organizzative nella macchina elettorale che ha portato a Palazzo Manfredi Massimo Isola con una coalizione formata da Partito Democratico, Faenza Coraggiosa, Faenza Cresce, MoVimento 5 Stelle e Italia Viva, che a Faenza pare si stia tenendo lontana da tentazioni scissioniste. Quando le è stato proposto di diventare assessore?

“Tengo a dire che ho creduto sin dall’inizio in questo progetto politico e, adesso che si sta trasformando in un progetto amministrativo, mi sta comunque dando soddisfazione la squadra e mi trovo molto bene con tutti i colleghi assessori: le premesse sono quelle giuste per iniziare un buon percorso. Il nostro, tra assessori, momentaneamente è un processo che condividiamo molto, forse un po’ perché siamo tutti nuovi e tutti stiamo studiando per entrare al meglio in questo nuovo ruolo. Io ho piena stima nel sindaco, di cui sono amica da una quarantina d’anni, e la squadra sta già lavorando bene. Mi è stato chiesto di entrare nella Giunta poco meno di una ventina di giorni prima della nomina: quando lo dico, non ci crede nessuno, perché quella che poi ho fatto non era una scelta scontata.”

Cominciamo parlando di soldi, ossia di Bilancio comunale. Il sindaco Giovanni Malpezzi, in un’intervista dello scorso 4 settembre a pochi giorni dalla fine del suo mandato, mi parlò di un “fuori equilibrio per circa 2,7 milioni” causato dai costi seguenti all’incendio della Lotras e al differimento dei tributi dopo l’emergenza sanitaria, e che lo stanziamento straordinario dello Stato portò quasi 4,2 milioni in primavera. Si chiedeva, tuttavia, “cosa sarà nel 2021, cosa sarà nel 2022, finite le ‘flebo’ fatte da uno Stato con un debito pubblico alle stelle. Non sappiamo su cosa la nuova Amministrazione potrà effettivamente contare negli anni a venire”. Oggi cosa si può dire?

“Sul Bilancio è necessario ragionare in tutto e per tutto come in tempo di piena crisi: sostegno alla famiglia, sviluppo, occupazione, mantenendo fermo il presidio delle entrate, con la consapevolezza che non si possono applicare aumenti Istat, ben sapendo che dal punto di vista sociale si avranno maggiori spese, intervenendo da subito sulle classi più fragili, senza avere la certezza di sapere come si materializzerà nel 2021 l’aiuto dello Stato, attraverso il canale della Regione. Poco tempo dopo l’insediamento dell’attuale Amministrazione, lo Stato aveva stabilito di erogare al Comune di Faenza una somma di circa 6 milioni di euro per dare equilibrio alle questioni legate al Covid; da questa cifra sono state decurtate quelle relative agli incassi di imposte per conto dell’Amministrazione centrale, arrivando così a oltre 4 milioni, dati al Comune nel 2020 per l’emergenza. Va sottolineato che quest’ultima somma non può essere utilizzata per ciò che si ritiene di dovere fare d’urgente: va impiegata per “tamponare” a livello strutturale edifici che possono essere, per esempio, scuole e palestre per adattarle alle regole anti-Covid; potevamo destinarla alla ristorazione di imprese in difficoltà, per supportare le maggiori spese o le minori entrate che noi abbiamo avuto a causa della pandemia: flessione dell’Irpef perché se i cittadini non lavorano non possono pagare l’addizionale comunale; flessione dell’Imu, delle entrate in generale. Anche il Comune, come tutti i locatori di esercizi commerciali, nei primi mesi dell’anno ha dovuto scontare qualcosa ai suoi affittuari che hanno attività; è stata rimborsata la Tosap a seguito della decisione di non fare pagare in estate l’occupazione del suolo pubblico. Occorre poi aggiungere che il Comune ha dovuto affrontare le perdite delle Società partecipate: è normale che si sia intervenuti, tra l’altro, per iniziare a coprire la perdita dell’Azienda di Servizi alla Persona. In linea di massima, sono queste le voci per le quali il Comune ha utilizzato il famoso “fondone anti-Covid”. Al netto di quelle già fatte, abbiamo effettuato variazioni per circa 4,7 milioni di euro. Inoltre sono arrivati 1.328.000 euro per ristori specifici: buoni-pasto, buoni-spesa alle famiglie e minori introiti come Tosap e spese di sanificazione. La preoccupazione di Malpezzi era lecita, perché finché non si vedono arrivare i soldi per tamponare questa emergenza, ci si chiede “come fare?”.

La dimensione del Bilancio potrà essere vista presto? 

“Abbiamo iniziato il lavoro sul Bilancio 2021, quindi faremo tutti i passaggi: Giunta, Commissioni, Consiglio Comunale. La scadenza naturale prorogata è il 31 marzo: noi stiamo facendo del nostro meglio per chiudere entro febbraio, perché riteniamo che sia importante in un anno come il 2021 avere un Bilancio pronto appena possibile.”

Per quanto riguarda “patrimonio e demanio” l’apparenza è che, in questo periodo, ci sia poco da dire.

“C’è una cosa importante. A fine 2020 abbiamo variato il nostro Regolamento interno di contabilità: all’interno ci sono articoli che abbiamo messo proprio per semplificare il nostro approccio verso le vendite del patrimonio comunale che vogliamo alienare. Pezzi “importanti” sono aree edificabili abbastanza grandi nella zona di Via Fornarina; per quanto riguarda gli edifici, al momento non c’è nessuna asta aperta.”

Come funziona nelle politiche finanziarie l’interazione in ambito dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina?

“L’assessore responsabile è Stefano Briccolani, sindaco di Solarolo. Sul Bilancio di Faenza, che è di circa 70 milioni, 20 milioni vengono trasferiti all’Unione per pagare i servizi: questo succede a noi, succede agli altri Comuni, per cui è chiaro che l’interazione è implicita. Va ricordato che tutti i dipendenti dei Comuni di Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo ricevono busta paga e stipendio dall’Unione. Tutti, tranne la Segretaria Comunale, unico dipendente del Comune di Faenza.”

Con tanti impegni “contabili”, come esplica la delega alle pari opportunità?

“È una delega per me emotivamente molto forte, nel senso che la “questione donne” è una cosa che sento molto. Manca ancora un passaggio culturale forte per rendere completo il processo lavorativo della donna nella società. Nel 2020 si sono amplificati bisogni e necessità; abbiamo avuto il nostro principale partner che è “S.O.S. Donna” che ha evidenziato le difficoltà in questo momento di pandemia, capace di generare il tema “donne e violenza”. C’è anche un problema sociale: la donna, assieme ai giovani, è stata la più colpita dalla crisi, senza tirare in ballo la violenza, negli impegni familiari e nel lavoro. Mi impegnerò tanto perché c’è tanto da fare.”

Lavori pubblici: nodo per tutte le amministrazioni locali, alle prese con le manutenzioni delle città, in particolare ovviamente di strade, marciapiedi e piste ciclopedonali. Nel 2020 è stato apprezzato il completamento della riasfaltatura della circonvallazione.

“Siamo qua per fare meglio che possiamo. Nel 2021 andremo a fare altri lavori: per strade e marciapiedi abbiamo stanziato la somma a bilancio, quindi daremo il via a un processo partecipativo con i Quartieri che sono l’occhio dell’Amministrazione nel territorio con i quali ci daremo insieme un ordine di priorità: questo per i lavori di manutenzione, che vogliamo chiamare “ordinaria” anche se ordinaria non è; l’Ufficio Tecnico ha già predisposto una serie di priorità che sono state disposte su una mappa, che abbiamo mostrato anzitutto ai presidenti dei Quartieri e vedremo insieme, in base alle risorse disponibili, di predisporre un piano che possa dare soddisfazione. Cercheremo naturalmente di proseguire nella messa in sicurezza sismica di scuole e palestre. Svilupperemo inoltre nel 2021 altre questioni come può essere l’ex chiesa dei Servi e il suo restauro conservativo che ci piacerebbe iniziare dal 2022; avremo poi l’inizio dei lavori del progetto di rigenerazione urbana della stazione delle corriere e delle adiacenze della stazione ferroviaria, per cui ci andremo ad interrogare anche su ciò che lasciamo vuoto. Dovremo anche capire qual è il ruolo del Comune nel restauro dell’ex colonia di Castel Raniero in base ai finanziamenti in arrivo dal Ministero dei Beni Culturali all’A.S.P. che ne detiene la proprietà. Ci anche altri progetti in fase embrionale nel discorso complessivo che riguarda palestre ed aree sportive, riqualificazione di parchi urbani anche dal punto di vista della sicurezza.”

L’autostazione che si sposterà a lato della stazione ferroviaria nella zona dell’ex scalo merci, la caserma dei Vigili del Fuoco che finalmente pare possa essere trasferita altrove andranno a creare un “vuoto” a lato di Viale delle Ceramiche: le associazioni di categoria da anni chiedono che vada riempito con un parcheggio ad uso del centro storico.

“Lo scenario è tutto aperto. Questo si va a legare anche con l’attuazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (P.U.M.S.) che sarà applicato secondo la proposta elettorale del centrosinistra. L’area a lato di Viale delle Ceramiche, che in qualche modo si renderà disponibile in tempi brevi, va pensata in un’idea di città futura e in un’idea di centro storico complessivo; quindi c’interrogheremo ma non da soli, ossia assieme a chi tutti i giorni il centro storico lo fa che sono le attività, a chi il centro storico in qualche modo lo abita e lo frequenta, dando le giuste priorità di dialogo a tutti. Secondo me, diventerà indispensabile, visto lo spostamento dell’autostazione e dei Vigili del Fuoco, anche per una questione di sicurezza legata al traffico che in quella zona è intenso. Per quanto riguarda la caserma dei Vigili del Fuoco c’è un dialogo con il Ministero dell’Interno: c’è già stata una progettazione e ciò che ne uscirà sarà il trasferimento dei pompieri in un’area più idonea ad essere tempestivi negli interventi: l’ipotesi al momento è in Via Cimabue all’angolo con Via Piero della Francesca.”

Per quanto riguarda il miglioramento della viabilità, immagino che il Comune continuerà ad usufruire di finanziamenti provenienti dall’Unione Europea.

“Sicuramente. Ho grandi aspettative sia dal Next Generation EU sia da altri fondi generali in ambito europeo e, potendo, come dico io, da… tutto il resto del mondo, purché arrivino. E’ chiaro che c’è un Bilancio concentrato su un’emergenza, mentre viabilità, trasporti e lavori pubblici sono concentrati sul futuro “dimenticandosi” del mare in cui si sta navigando, perché al futuro bisogna pensarci. Questo periodo storico me ne ricorda altri, non così “forti”, però quando leggo i numeri della cassa integrazione capisco quanto è mosso il mare… Al contempo dico che abbiamo grandi aspettative: noi cerchiamo di essere pronti con il maggior numero di progetti che permettano lo sviluppo della nostra città, perché proprio in questo momento è importantissimo non fermarsi e generare opere e infrastrutture, di conseguenza lavoro.

Ci salutiamo cercando di capire come si muove il Comune di Faenza in fatto di e-government e servizi informativi.

“Il 2020, già negli ultimi mesi, ci ha messo nelle condizioni di dovere sviluppare in modo velocissimo il rapporto “cittadino-informatica-Ente”, perché, partendo dal fatto che il Comune è sempre stato il posto dove “andare a chiedere”, per la prima volta ci siamo trovati dal doverlo fare davanti a un computer; ed è chiaro che noi dobbiamo fare la stessa evoluzione. Abbiamo fatto un importante investimento da circa 200.000 euro con una variazione di bilancio a fine anno su un progetto che, chiaramente, era esistente per il Settore Territorio-Urbanistica, che è quello dove le pratiche sono molto corpose e necessitava per primo del riassetto informatico. Stiamo inoltre facendo un lavoro importante sui Tributi e non ci fermeremo, nel senso che cercheremo sempre di più di essere un canale smart, facile, anche dal punto di vista informatico verso i cittadini. È chiaro poi che, quando si parla di Ente pubblico, i processi hanno una lentezza maggiore rispetto ad un’azienda. In Comune, che è una macchina complessa per a quale occorrono più controlli, servono tempi più lunghi, però siamo in una fase di maggior sviluppo dal punto di vista informatico e già nel 2021 ci saranno delle novità.”

Milena Barzaglia

45 anni, coniugata, diplomata in ragioneria all’Istituto statale “Alfredo Oriani” di Faenza, Milena Barzaglia per più di vent’anni si è occupata di piccola e media impresa nel territorio faentino. Fino alla sua nomina ha rivestito il ruolo di responsabile CNA. della Sede di Faenza e responsabile organizzativa per l’area della Romagna Faentina, coadiuvando il lavoro delle sedi del territorio. L’esperienza amministrativa è iniziata nel 2004: è stata prima consigliere comunale della lista civica di centrosinistra, poi dal 2009 al 2014 assessora con delega a Bilancio, Servizi sociali e sanitari, Pubblica istruzione, Politiche per la casa e alloggi E.R.P. del Comune di Casola Valsenio (sindaco Nicola Iseppi), sua cittadina d’origine. Da anni coltiva anche la passione politica come impegno attivo all’interno del Partito Democratico, rivestendo vari incarichi: è stata componente dell’Assemblea Nazionale del PD “in quota Zingaretti” e, dall’estate del 2019, fa parte della Segreteria della città di Faenza.

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