Il Pri incontra il Campus di Ravenna sui temi dell’università a Ravenna

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Secondo incontro del PRI, questa mattina 9 giugno, sui temi della presenza universitaria a Ravenna a sostegno di nuovi possibili sviluppi. Eugenio Fusignani e Giannantonio Mingozzi hanno incontrato presso la sede di Scienze Ambientali la presidente del Campus Elena Fabbri, con la quale si sono complimentati anzitutto per il buon procedere dei lavori in corso per nuove aule, laboratori e biblioteca come ampliamento delle sede attuale. “Il Campus ravennate ha registrato in questi ultimi mesi il primato nell’aumento delle immatricolazioni (+23%) di tutto l’Ateneo, – hanno sottolineato Mingozzi e Fusignani, segretario del PRI e vicesindaco – e su 3.800 studenti iscritti a Ravenna circa il 70% degli studenti magistrali proviene da fuori sede (Italia ed Europa) a significare il forte richiamo che l’Università rappresenta per Ravenna.”

La presidente Fabbri ha condiviso con gli esponenti repubblicani lo straordinario successo che hanno oggi per l’insediamento ravennate le tematiche attinenti il campo dell’Ambiente, del Patrimonio Culturale, dei Diritti e dell’Ingegneria, ed ha sottolineato come sia “giusto insistere sempre di più affinchè imprese, istituzioni pubbliche, associazioni e privati si affidino all’Università per la richiesta di pareri, idee e progetti che mettano alla prova gli studenti stessi. La dimensione di sedi e laboratori a Ravenna è notevole, ma lo è anche la qualità degli insegnamenti e la loro utilità”, ha detto Elena Fabbri.

Mingozzi e Fusignani, in proposito, hanno aggiunto alcune cifre che attengono l’economia cittadina e la spesa annuale dei fuori sede. “Se consideriamo affitti, trasferimenti, normali consumi e divertimenti non solo per i 9 mesi universitari ma per tutto l’anno (compreso il periodo di permanenza estiva per molti), e li riferiamo con una media di spesa cautelativa a 400 docenti, compresi quelli pendolari, a 100 unità di servizio amministrativo, tecnici di laboratorio e personale di guardiania, e naturalmente almeno 2.500 studenti da fuori sede e 1.200 ravennati, arriviamo almeno a 25 milioni di spesa complessiva annua (in media 5/6000 euro a testa) senza contare materiale didattico ed iscrizioni: mi pare una bella convenienza per la città che possiamo ulteriormente alimentare”.

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