Le proteste No Green Pass al Porto di Ravenna e alcune reazioni: le condanne di Donati e Ancarani

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Continuano le prese di posizione sulla protesta di ieri – che in misura minore si sta ripetendo oggi – nella zona portuale di Ravenna. Presidio (non sciopero) che poi è diventato corteo per bloccare le strade e il traffico (senza alcuna autorizzazione) a cui hanno partecipato molti No Green Pass, per lo più estranei all’area portuale e tanti provenienti da fuori Ravenna. A parte abbiamo già pubblicato il commento molto duro del Sindaco di Ravenna. Ieri era intervenuto anche il segretario del Pd Alessandro Barattoni. Condanna e critiche arrivano anche dal centrodestra.

Filippo Donati candidato Sindaco del centrodestra ha così commentato su Facebook: “Potete manifestare a piacere ma non impedire ad altri di LAVORARE e rovinare la vita di vostri concittadini… quindi, ve lo dico con il massimo rispetto e la massima serenità: oggi avete scritto una gran brutta pagina della nostra convivenza civile.”

Questo invece il commento di Alberto Ancarani di Forza Italia sempre su Facebook: “Si può ovviamente avere una posizione contraria al green pass, perché ogni opinione è legittima in un paese libero. Ma il tentativo di impedire di lavorare a chi abbia un’opinione diversa è inaccettabile in uno stato di diritto. Il fatto che rappresentanti eletti nelle istituzioni, peraltro esponenti di partiti di governo, ne godano o si riconoscano in tali modalità è di una gravità inaudita. #PortoDiRavenna”.

Veronica Verlicchi (La Pigna) ha invece commentato su Facebook: “Una sola prima: bravi!” (dove forse prima stava per parola). Il plauso era indirizzato a chi stava protestando.

Su Facebook Gianfilippo Nicola Rolando (Lega), finito nell’occhio del ciclone, ha postato queste parole: “Dover spiegare concetti basilari dando visibilità a chi non lo merita è spiacevole ma necessario. Lascio un appunto a coloro che ora con superficialità o con superbia stanno cavalcando l’onda anticostituzionale: pochi o tanti ma i “148 voti, centoquarantotto” mi hanno dato mandato popolare per continuare politicamente queste battaglie in difesa della libertà e dei diritti, in maggior ragione perché la mia campagna elettorale è stata per coerenza improntata su questi temi insieme ad altri senza calcoli elettorali. Come lo testimonia un mio articolo di qualche mese fa, non ero sicuro di ricandidarmi, è stata poi la mia coscienza a convincermi della mia ricandidatura ed il motivo è semplice: in un momento storico così buio e fasullo della nostra società non mi sono sentito di lasciare uno scranno in consiglio “non certo”. La “certezza” ricevuta da voi è e sarà sempre quella di mantenere coerentemente un mandato netto a difesa e tutela del popolo, dei nostri valori e della nostra costituzione sovrana.”

Questa infine la risposta dei 3V a Michele de Pascale: “Il nostro primo cittadino ha puntualizzato come la manifestazione odierna avvenuta al porto fosse composta da “finti portuali” e, cosa terribile, persone giunte da fuori Ravenna. Gente orribile che “ha creato enormi problemi alla viabilità del porto e di tutta la città. Città e porto che, torno a ribadire, in molti casi nemmeno conoscevano.” Caro Sindaco, dimentichi che manifestare il proprio dissenso è un diritto? Che non devo essere né un portuale, né un ravennate per manifestare insieme ad altri con cui condivido lo stesso pensiero? È brutto vedere quella che Gramsci (padre putativo dell’odierno PD) definiva “la crisi dell’egemonia”, cioè una crepa in quella che oggi si sta rivelando una vera e propria dittatura costruita da un governo inginocchiato all’élite; ma siete stati voi a creare un pass sanitario di stampo fascista per controllare i cittadini e ne subite le conseguenze.”

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