Ancisi (LpRa) sulla TARI 2022: “più chiarezza dal Comune su tempi e importi”

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“Nel bilancio di previsione del Comune di Ravenna per il 2022, sotto la voce “Smaltimento rifiuti solidi urbani – TARI”, è stata iscritta un’entrata di 29,800 milioni, rispetto ai 28,378 riscossi nel 2021, che  significa un aumento del 5% della somma totale pretesa dalle famiglie e dalle imprese”. Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare, interviene sul tema del pagamento della Tari e sulle modalità e tempistiche con cui il contributo va erogato.

“Su quando e quanto ciascuna di queste dovrebbe versare il proprio contributo non si sa però ancora niente – spiega -. Manca al Comune di Ravenna il piano finanziario 2022 della TARI, da cui discendono le tariffe applicate alle varie specie di utenti. La scadenza ufficiale di legge perché il Consiglio comunale lo approvi, sarebbe stata il 30 aprile, non dilazionabile per i Comuni che nel frattempo avessero approvato il bilancio di previsione del 2022, come ha fatto Ravenna. Sembra tuttavia che valga anche per questi la nuova data ultima del 30 maggio. La proroga non vale però per modificare il regolamento TARI del 2021, che quindi resterebbe invariato. Tra l’altro, vi si legge, all’art. 30, che il pagamento della TARI avviene in tre rate (in aprile, in luglio e in novembre), con facoltà di pagare tutto in una volta entro il 16 giugno”.

L’ESEMPIO DELLA TARI 2021

“L’anno scorso, la deliberazione proposta dalla Giunta comunale al voto del Consiglio comunale come “Tassa rifiuti (TARI) anno 2021. Determinazione tariffe, scadenza, pagamento e riduzioni”, esprimeva in premessa questa volontà politica” – commenta Ancisi -: “A seguito della situazione emergenziale determinatasi per effetto della pandemia da Covid-19, nonché della fortissima ricaduta economica e sociale su famiglie ed imprese dovuta alle misure restrittive adottate dal Governo” s’intende “mettere in atto azioni di sollievo finanziario a beneficio della comunità locale, ad integrazione di quanto già previsto con i provvedimenti finora emanati”.

Ne discesero le seguenti significative decisioni:

sospensione dei termini ordinari di pagamento della TARI 2021 per consentire ai contribuenti il pagamento in unica soluzione in scadenza entro il 31  dicembre 2021;
applicazione di riduzioni alle attività comprese nelle categorie e sottocategorie tariffarie che avevano subìto maggiori criticità a seguito della pandemia, con risorse in parte di derivazione statale ed in parte derivanti dai fondi della fiscalità generale del Comune per un onere complessivo pari ad euro 3.374.907,92. La parte a carico del Comune è stata 1.652.011,70 euro.

IL BILANCIO DEL COMUNE

“Famiglie e imprese non sono state nel 2021 e non sono quest’anno in condizioni migliori, sia per le restrizioni ulteriormente imposte dallo Stato italiano contro la pandemia, sia per l’esplosione della guerra in Ucraina, invasa dall’esercito russo il 24 febbraio 2022, coi sacrifici che ne sono derivati e ne deriveranno a carico delle famiglie e delle imprese stesse  per i provvedimenti disposti dall’Italia a sostegno della popolazione aggredita, tra cui gli aumenti della spesa energetica – continua il consigliere –. Il bilancio 2021 del Comune di Ravenna si è d’altra parte chiuso con un avanzo di amministrazione di 123,4 milioni, un fondo cassa al 31 dicembre di 59,2 milioni e (scritto nella Nota integrativa al Conto economico) “una sostanziale tenuta degli equilibri economici grazie sia alla parziale ripresa delle entrate proprie sia anche ai contributi di derivazione statale”.

Di qui l’opportunità per Lista per Ravenna che il Consiglio comunale esprima il seguente atto di indirizzo:

“Il consiglio comunale invita il sindaco e la giunta ad impegnarsi per proporre al Consiglio stesso una TARI 2022 che: non aumenti l’entità del montante da suddividere tra famiglie e imprese (il bilancio stesso è stato presentato come esente da “aumento delle tasse”); consenta il pagamento in un’unica soluzione con scadenza 31 dicembre 2022; reintroduca opportune riduzioni alle attività comprese nelle categorie e sottocategorie tariffarie che abbiano subìto maggiori criticità nel 2021, anche impegnando fondi del Comune, come fatto nel precedente esercizio, nel mentre se ne solleciti da parte pure dello Stato”.
 

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