25/9 ITALIA AL VOTO / – 8 / Crosetto (Fd’I): “vogliamo fare la rivoluzione” perché lo Stato sia “fratello maggiore, non nemico dei cittadini”

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CROSETTO (FD’I): “C’È UNA PARTE DEL PAESE CHE LAVORA CONTRO L’ALTRA PARTE. CI VUOLE UNA RIVOLUZIONE”

Saletta NH Hotel di Piazza Farini a Ravenna stracolma per l’evento di punta della campagna elettorale di Fratelli d’Italia con Guido Crosetto, che non è parlamentare e non è nemmeno candidato, ma è considerato un po’ il padre nobile del partito. Quando viene presentato da Alberto Ferrero, che fa gli onori di casa, c’è un’ovazione da parte dei 60-70 intervenuti. Lui sovrasta tutti di una testa, è davvero imponente. Ai suoi lati ci sono quasi tutti: i due candidati locali Marta Farolfi e Alice Buonguerrieri, gli emiliani Galeazzo Bignami, Marco Lisei e Roberto Petri, mentre di Ferrero abbiamo già detto. Manca solo il candidato ferrarese al Senato Alberto Balboni.

Inizia Marta Farolfi che spera di vedere Crosetto nella prossima compagine governativa, dando per scontata la vittoria della destra. Alice Buonguerrieri dice che in giro “c’è una grandissima voglia di cambiamento, di andare oltre le vecchie logiche di partito che sono ancora una cappa soffocante per questo territorio, che è da liberare: ma oggi l’alternativa c’è, noi ci siamo.”

Guido Crosetto

Poi tocca a lui, Guido Crosetto. Esordisce raccontando che 9 anni fa fece nascere Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa e che allora “nessuno ci credeva, ci davano dei pazzi. Ma stavamo dentro il PDL e lì non si faceva la politica che volevamo noi, per la nazione. Per questo siamo usciti: dovevamo fare da soli. La scommessa è stata così grande che fra 40 o 50 giorni quella ragazza (Giorgia Meloni, ndr) forse sarà alla guida dell’Italia.”

Poi la prima stoccata su chi agita la paura della destra. “Dicono che vogliamo togliere la legge sull’aborto, che vogliamo tornare indietro. No, noi vogliamo fare una rivoluzione per ridare speranza a questo paese che si è addormentato e dove i cittadini sono diventati sudditi dello Stato.” 

Guido Crosetto illustra quello che è il manifesto ideologico della destra di Fratelli d’Italia, soprattutto sul piano economico, si potrebbe dire con la più classica ricetta della destra: cioè più mercato, meno stato. Attacca lo Stato che non funziona, che paga i suoi fornitori dopo due anni ma pretende che siano pagate subito le cartelle esattoriali; lo Stato che deve aiutare i cittadini a fare, soprattutto quando da soli non ce la fanno, ma “deve essere un fratello maggiore, non un nemico.” Parla di “governo al servizio delle persone, dove al cittadino le risposte devono arrivare subito. Non è normale che un ufficio dia risposte dopo 2 anni. C’è una parte del paese che lavora contro l’altra parte.”

Quale sia la parte del paese e dello Stato che “fa la sua parte” lo spiega dopo, gli infermieri per esempio o gli insegnanti. Naturalmente gli imprenditori che creano ricchezza e lavoro: “non li crea lo Stato”. E ci sono tanti altri invece che nel paese e nello Stato “non fanno il loro lavoro e bisogna chiedergliene conto. Non è possibile che in Italia per fare un’opera pubblica si impieghino mediamente 15 anni e 7 mesi, mentre in Francia servono 4 anni e in Cina 12 mesi. Non è normale un paese così.” Prende ad esempio il dirigismo del regime cinese e il paragone mette qualche brivido: “In Cina se devono fare una strada dritta mille km, tirano una riga e la fanno, senza preoccuparsi troppo di chi c’è sulla strada. Qui no, in ogni paese c’è un comitato che si oppone a ogni opera e la blocca per anni.”

“Bisogna far lavorare le persone, produrre ricchezza, se no chi le paga le tasse?” E ancora: “Lo stipendio te lo devi guadagnare” tuonando di nuovo contro i funzionari statali fannulloni. Poi Crosetto attacca la Magistratura “che tratta i poliziotti e i carabinieri come delinquenti” se per arrestare un delinquente vero usano le maniere forti. Definisce ridicoli gli attacchi alla Meloni sull’immigrazione: “In mare le persone che rischiano di morire le devi salvare. Ma non devi farle partire. Oggi in Africa ci sono un miliardo e 250 milioni di persone, fra 25 anni saranno 2 miliardi e mezzo, ma l’Africa potrà sfamarne solo 900 milioni. E noi lasciamo l’Africa alla Cina e alla Russia.” Ricorda che la nostra crisi energetica di oggi nasce dalla caduta di Gheddafi e non dalla guerra in Ucraina e poi passa ad attaccare le Soprintendenze – 42 in Italia – che definisce come le “ultime monarchie assolute” perché “hanno il potere di bloccare tutto”. Cita come esempio quella di Taranto, dove per 15 anni ha bloccato la realizzazione di pale eoliche nel porto, “uno dei luoghi più brutti del paese.”

Infine ecco un altro esempio che a qualcuno mette i brividi: Matteo Renzi. Anche lui ha provato a dare una scossa e a fare una rivoluzione come quella che vuole fare Fratelli d’Italia ma “quando si è voltato si è accorto che non aveva nessuno dietro di sé, non aveva il Pd. La Meloni invece avrà un esercito dietro, ci saremo noi.” Poi la chiusura ad effetto: “Non ci interessa che vinca Fratelli d’Italia, ci interessa che vinca l’Italia.” Dopo applausi. Gli abbracci. I sorrisi. E via verso un’altra tappa in Romagna con l’idea di avere la vittoria a portata di mano.

Nella giornata di lunedì 19 settembre alle ore 12.00 presso il Caffè Il Nazionale in Piazza del Popolo a Ravenna, Fratelli d’Italia ha indetto una conferenza stampa con l’On. Galeazzo Bignami sul rigassificatore ed il comparto ravennate dell’oil and gas. Saranno inoltre presenti i candidati Alice Buonguerrieri e Marta Farolfi ed Alberto Ferrero Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia.

BAKKALI (PD) A CONSELICE PER UNA SERATA DEDICATA A GIOVANI, DIRITTI, EUROPA

Ouidad Bakkali

Secondo appuntamento della campagna elettorale Pd a Conselice martedì 20 settembre alle ore 20 alla sala Il Gabbiano con la candidata alla Camera Ouidad Bakkali su Giovani, Diritti ed Europa. “I giovani sono “i portatori d’interesse” che dovrebbero esser più ascoltati. L’Europa ha posto la prossima generazione al centro della propria visione strategica, assegnando proprio all’Italia la quota più elevata del Piano Next Generation EU. Il nostro obiettivo è consegnare loro un’Italia che assomigli di più ai loro desideri” dicono di Dem.

PAGLIA (ALLEANZA VERDI SINISTRA): “CGIL, CISL E UIL HANNO RAGIONE, NON SI DEVE IGNORARE LA SANITÀ”

“CGIL CISL UIL hanno ragione: la sanità è stata colpevolmente ignorata in questa campagna elettorale, nonostante la pandemia abbia dimostrato quanto un sistema pubblico e universale di prevenzione e cura sia decisivo per la vita di tutte e tutti noi. Alleanza Verdi-Sinistra ha tuttavia dedicato ampio spazio nel suo programma al rilancio di quello che per noi rappresenta uno dei pilastri fondamentali del welfare, un fattore determinante di promozione della giustizia sociale. Per questo riteniamo che sia subito necessario un adeguamento dei livelli di spesa previsti dal bilancio dello Stato, che noi quantifichiamo in un aumento di almeno 10 miliardi di euro all’anno nel prossimo triennio. Questo incremento di disponibilità è indispensabile per programmare un piano straordinario di assunzioni, che porta dalla stabilizzazione dei precari e porti all’assunzione di 40.000 unità nel triennio, consentendo così di tornare a prestare un servizio adeguato senza sovraccaricare medici, infermieri e personale amministrativo, oggi arrivati allo stremo.” Così Giovanni Paglia, candidato di Alleanza Verdi Sinistra.

Giovanni Paglia

“Riteniamo fondamentale rafforzare il sistema formativo, mettendolo nelle condizioni di superare l’inaccettabile numero chiuso nelle facoltà mediche e di potenziare i percorsi di specializzazione. È infatti davanti agli occhi di tutti la carenza di personale che mette a rischio in prospettiva la tenuta del sistema di sanità pubblico, a partire dalla carenza di medici di base. Per noi il SSN deve tornare a essere integralmente pubblico. Contrastiamo la prepotente avanzata del privato e lo strisciante ritorno alle mutue, che si nasconde dietro la promozione fiscale delle polizze sanitarie” conclude Paglia.

CROATTI E LANZI (M5S): “GIUSEPPE CONTE È L’UNICO LEADER CREDIBILE”

“La credibilità di un partito e di un leader è certamente più importante dei programmi. Tutti i partiti continuano a fare promesse, ma quante di queste saranno realizzate? Se guardiamo all’ultima legislatura non si ha memoria di leggi approvate dagli altri partiti, mentre si ricordano soltanto i numerosi e storici risultati ottenuti dal MoVimento 5 Stelle. Oggi non può esserci alcun dubbio: Giuseppe Conte è l’unico leader politico credibile. Lo dicono i sondaggi che gli riconoscono ancora di essere il leader più amato tra i candidati, ma soprattutto lo dicono le piazze di tutte le città d’Italia, che lo accolgono con grande calore ed entusiasmo. Giuseppe Conte è riuscito a guidare il paese fuori da uno dei periodi più complicati della nostra storia riuscendo contro tutto e tutti a portare in Italia 209 miliardi del PNRR. Con lui Presidente del Consiglio abbiamo realizzato oltre il 70 per cento del programma del MoVimento 5 Stelle: un record storico del nostro Paese. È questa la credibilità che portiamo in campagna elettorale e con la quale oggi possiamo garantire che faremo di tutto per realizzare quanto promesso”. Così in una nota i senatori del MoVimento 5 Stelle e referenti per l’Emilia-Romagna, Marco Croatti e Gabriele Lanzi.

SALVO (UNIONE POPOLARE): “BASTA CON LE MORTI DEGLI STUDENTI NEGLI STAGE : GLI STUDENTI DEVONO IMPARARE A SCUOLA”

“Bisogna immediatamente cessare con l’alternanza scuola/lavoro che come abbiamo visto, ancora una volta, con la morte di Giuliano ieri pomeriggio a Venezia, si trasforma in un’esperienza mortale per i nostri giovani studenti obbligati a fare stage nelle aziende dove, troppo spesso non vengono rispettate le misure di sicurezza.” Lo afferma Liliana Salvo candidata alla Camera per Unione Popolare.

“La scuola deve essere attrezzata – continua la Salvo – con laboratori all’avanguardia dove i ragazzi e le ragazze possono sperimentare e praticare il loro futuro mestiere sotto la guida di esperti. La scuola è una grande risorsa per il progresso del nostro paese e su di essa bisogna investire con convinzione e determinazione. Gli stage, il più delle volte, si trasformano nella fornitura di manodopera gratuita a disposizione delle aziende dove i ragazzi rischiano la vita e vengono sfruttati per lavori di bassa manovalanza che nulla hanno a che fare con la loro futura professione. Tutto ciò non è più tollerabile, ci appelliamo a tutti i dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti ed alle famiglie per chiedere con forza la fine dell’alternanza scuola/lavoro. Noi faremo la nostra parte”.

Unione Popolare

UNIONE POPOLARE: LOTTA AL PATRIARCATO, PER L’AUTODETERMINAZIONE E LA LIBERTÀ DELLE DONNE – Unione popolare interviene sulla necessità della “lotta al patriarcato per superare problematiche ancestrali che non permettono l’autodeterminazione e la libertà delle donne… a parità di lavoro, che deve essere garantito, come dice la Costituzione, ci vuole parità di salario. La nostra società ha delegato il lavoro di cura alle donne gravandole di un peso enorme, noi vogliamo che questo peso venga equamente diviso tra i sessi per dare maggiore possibilità alle donne di trovare un lavoro dignitoso. Per le donne avere una indipendenza economica significa anche poter lasciare situazioni tossiche. Una grande piaga del nostro sistema sono le violenze quotidiane che vengono fatte sui corpi delle donne fino ad arrivare ai femminicidi. Riteniamo sia importante avere forze dell’ordine formate per accogliere le donne che denunciano violenza e una struttura immediata di sostegno per le vittime, occorrono finanziamenti ai centri antiviolenza per aprire case rifugio. Siamo convinti che occorre inserire nei programmi scolastici iniziative di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza a partire dal linguaggio. Importante è migliorare la legge sul Codice Rosso che ha già dato qualche buon risultato ma ancora insufficiente. Noi vogliamo leggi che tutelino maggiormente le donne disabili e le straniere. Unione Popolare vuole una salute pubblica che tuteli i vari percorsi naturali della vita delle donne a partire dall’adolescenza fino all’età avanzata con ripristino di consultori che non siano ambulatori medici ma luoghi di ascolto e sostegno. Vogliamo la tutela della legge 194 e gli obiettori di coscienza fuori dalle strutture pubbliche.”

ADINOLFI E DE CARLI (APLI): “ABROGATE LA PAR CONDICIO”

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Mario Adinolfi e Mirko De Carli, rispettivamente  presidente e delegato nazionale per l’Emilia-Romagna di Alternativa per l’Italia, usano l’ironia per denunciare lo scarso spazio riservato dalle televisioni alla lista di cui è capolista al Senato nel Lazio e in Abruzzo: “Siamo qui a chiedere l’abrogazione della par condicio, per evitare al dott. Giacomo Lasorella di vedersi trasformato nella barzelletta d’Italia visto che come presidente di Agcom è il garante dell’applicazione della legge. Agcom ha riconosciuto che Alternativa per l’Italia, ai sensi dell’articolo 2 comma 2 lettera b del suo stesso regolamento diramato il 3 agosto 2022, è uno dei sedici soggetti politici nazionali che per diffusione sul territorio hanno diritto a veder divisi equamente gli spazi. Mario Adinolfi e Simone Di Stefano hanno avuto qualche manciata di secondi nei Tg Rai e Mediaset, zero secondi nel Tg La7, zero secondi a In Mezz’ora (la Annunziata ha invitato tutti, a partire dalle piccole liste di sinistra, ma noi no), Otto e Mezzo, Di Martedi, In Onda, Omnibus, L’aria che tira, Agorà, Controcorrente, Dritto e Rovescio, Carta Bianca, Piazza Pulita, Quarta Repubblica. Fossi nel dott. Lasorella, presidente Agcom, chiederei dunque l’immediata cancellazione della legge sulla par condicio visto che non è in grado di farla applicare e alcuni partiti hanno decine di ore a settimana di copertura e noi decine ai secondi. Qualora facesse istanza di abrogazione della par condicio per non risultare più la barzelletta d’Italia, sosterremmo la sua proposta a difesa del suo onore. O forse un nominato dai partiti in campagna elettorale preferisce non infastidire chi lo ha nominato al ben retribuito incarico all’Agcom?”

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