25/9 ITALIA AL VOTO / – 6 / De Raho (M5S) mette al centro lotta contro mafie e corruzione. Barattoni (Pd) attacca Fd’I sul gas: “non può dare lezioni”

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CAFIERO DE RAHO (M5S): “LOTTA CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE UNA PRIORITÀ SOLO PER I CINQUE STELLE. SE VINCE LA DESTRA È IN PERICOLO IL NOSTRO FUTURO DEMOCRATICO”

L’evento clou della campagna elettorale del M5S a Ravenna è andato in scena ieri pomeriggio, domenica, a Casa Melandri, sotto la torre che pende. Di fronte a 70-80 persone hanno parlato le due candidate locali Marta Rossi e Anastasia Ruggeri, i due leader regionali Marco Croatti e Gabriele Lanzi, e infine Federico Cafiero De Raho, già Procuratore nazionale antimafia e oggi candidato di punta del movimento in terra di Romagna. Un candidato molto convinto e motivato, che ha snocciolato per oltre 40 minuti il suo impegno con i Cinque Stelle per la democrazia e la legalità, contro la corruzione e le mafie. Che poi sono le ragioni del suo impegno professionale di una vita.

“Ho accettato la candidaturaha detto esordendo De Rahoperchè il M5S è pieno di persone leali, corrette e perbene, e perché solo il M5S ha fatto della lotta alle mafie una priorità. Mentre non è così per gli altri.” Ha ricordato la legge spazzacorrotti, fortemente voluta dai pentastellati e osteggiata da altri partiti, e ha sottolineato l’alterità dei grillini, il loro essere “lontani dalla corruzione e un po’ al di fuori del sistema dei partiti”. 

Dopo di ché l’ex Procuratore nazionale antimafia ha tenuto una vera e propria lezione sulle nuove mafie, sulla loro doppia struttura (quella militare e quella economica-finanziaria-imprenditoriale) e sul modo subdolo e pericolosissimo in cui sono in grado di insinuarsi nel tessuto economico a tutti i livelli, ovviamente anche nei territori più ricchi, come nel Nord Italia e in Romagna.

Cafiero De Raho

Ha ricordato come in genere le mafie partano dal rilevare piccole attività in difficoltà (bar e ristoranti), grazie alla loro ampia disponibilità finanziaria che deriva dai proventi illeciti, per poi allargare ed estendere la loro rete di affari e interessi, diventando interlocutori del tessuto economico sano e inserendosi anche nei meccanismi istituzionali. Al mondo economico e istituzionale offrono i loro servizi: dal prestito del denaro (da cui la piaga dell’usura) alla fornitura di manodopera a basso costo.

Le mafie tendono poi a fare cartelli e a inserire nella loro rete anche aziende sane, opportunamente irretite, per partecipare alle gare d’appalto e indirizzare queste ultime secondo i loro interessi, di volta in volta, giostrando fra più partecipanti ai bandi. “Serve una banca dati aggiornata sulle gare, per confrontare i dati: – fa detto De Raho – se ci fosse, scopriremmo che alle gare in certi settori partecipano sempre gli stessi e che ci sono delle evidenti anomalie. E servirebbe anche uno strumento che consenta agli imprenditori di denunciare anomalie e concorrenza sleale, ricevendo una forma di protezione.”

Cafiero De Raho ha citato il caso del Clan dei Casalesi di cui si è occupato, che si è infilato già negli anni ’90 in tutta una serie di appalti e anche di grandi appalti come quello dell’Alta Velocità. Clan che vantava complicità e coperture con la politica, l’economia e perfino con le Forze dell’Ordine. Ha messo in guardia il tessuto economico e istituzionale locale (“è fatto da persone perbene”) di non farsi contaminare dalle mafie, di rispettare le regole, di espellere subito ogni corpo estraneo quando si presenta (“per esempio, le aziende che praticano prezzi insostenibili per gli imprenditori onesti, perché anche se le attività mafiose lavorano in perdita guadagnano comunque in quanto riciclano e lavano danaro sporco e quindi possono permettersi di perdere anche un 25%: per loro il resto è tutto guadagno”). Se si accetta di fare affari con questi soggetti, poi è impossibile venirne fuori, ha ammonito l’ex magistrato. Le mafie e in particolare l’ndrangheta – che De Raho conosce bene avendo fatto il Procuratore a Reggio Calabria – hanno una grande capacità di infiltrarsi ovunque, anche all’estero, costituendo società, anche apparentemente lontanissime dai loro interessi principali.

La lotta all’evasione fiscale è parte integrante della lotta alla corruzione e alla criminalità e in questo campo De Raho ha parlato prima di tutto della necessità di eliminare progressivamente il contante e poi di disciplinare le criptovalute per arrivare alla massima tracciabilità dei pagamenti.

In conclusione Federico Cafiero De Raho ha tessuto l’elogio di Conte e del M5S che “stanno dalla parte giusta, quella della gente, e che hanno un programma vasto e completo, importante e responsabile per il bene dell’Italia”. Ha ricordato i pericoli che corre la nostra democrazia se dovesse vincere la destra, ha parlato di “deriva autoritaria che mette in discussione la Costituzione” e ha detto chiaramente il suo No a ogni ipotesi di presidenzialismo e semi-presidenzialismo. È in gioco “la nostra sopravvivenza come paese democratico, è la nostra libertà, sono i diritti di tutti che vogliamo tutelare. Perché oggi l’emergenza è il gas, ma una soluzione sul gas la troveremo. Se perdiamo i diritti democratici, invece, non sarà facile poi trovare la strada per riconquistarli.”

BARATTONI (PD): “SU RIGASSIFICATORE E GAS NESSUNA LEZIONE DA FRATELLI D’ITALIA, CHE A PIOMBINO GUIDA I COMITATI PER IL NO”

Il segretario del Partito Democratico di Ravenna, Alessandro Barattoni, è intervenuto nel dibattito a proposito delle dichiarazione dei candidati locali di Fratelli d’Italia sul tema dell’energia. “Leggo sulla stampa dichiarazioni deliranti dei candidati di FD’I: Farolfi ci accusa di non caldeggiare l’installazione dei rigassificatori, il candidato Balboni che al confronto organizzato da Confindustria parla addirittura di estrazioni di petrolio in Adriatico e Buonguerrieri parla senza alcun rispetto di aziende con know how, competenze e maestranze d’eccellenza. Nel 2021 queste erano le parole di Balboni: “Continuare ad estrarre metano o petrolio in Adriatico è una follia, un crimine contro l’ambiente. Queste attività dovrebbero essere sconsigliate dal pericolo di inquinamento, ma soprattutto dal fenomeno della subsidenza. Ancor più incomprensibile sarebbe autorizzazione nuovi pozzi vicino al Parco del Delta del Po”. Buonguerrieri due giorni fa, su un periodico locale ha apostrofato le imprese dell’oil&gas come “lobby” vicine ai governi del Pd. – dichiara Barattoni –Voglio sottolineare che l’unica lista che mette in campo strategie e programmi che tengano insieme sostenibilità ambientale e transizione energetica credibile è quella del Partito Democratico che sostiene con grande convinzione la messa in opera dell’impianto di rigassificazione a Ravenna, la ripresa delle estrazioni di gas in Adriatico e un cambio di passo sul tema delle rinnovabili. Intanto perché, come previsto dai trattati Ue, c’è una garanzia di sicurezza energetica che rappresenta un elemento chiave della strategia di diversificazione del sistema energetico nazionale delineata dal Governo. I rigassificatori potrebbero soddisfare da soli quasi il 15% dell’intero fabbisogno di gas nazionale e sostituire più di 1/3 delle importazioni di gas russo del 2021. Essi devono essere installati in tempi rapidi, in linea con il cronoprogramma del Governo, se vogliamo raggiungere una progressiva indipendenza.”

Alessandro Barattoni

“Queste sono le soluzioni più veloci e, se non ne disporremo a breve, la dipendenza resterà ancora a lungo perché non ci sono alternative. È noto che il PD è da sempre favorevole alla transizione energetica attraverso lo sfruttamento del nostro gas naturale, al contrario del partito di Farolfi che fino a un anno fa – come è facile reperire su decine di articoli di stampa – si diceva assolutamente contrario alle estrazioni di gas (che però confonde con il petrolio) e ne faceva una battaglia imprescindibile e che a Piombino, dove amministra, sta in testa alle manifestazioni guidate dai comitati del no. Quindi invito la destra e i suoi candidati Balboni, Buonguerrieri e Farolfi a smetterla di fare propaganda. Su lavoro, bollette e transizione, Ravenna è disponibile a fare la propria parte e all’incompetenza ha già pagato un prezzo troppo alto” conclude il segretario del Pd.

BUONGUERRIERI (FRATELLI D’ITALIA): “PREMIARE LA QUALITÀ, NON I PREZZI BASSI”

“In un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno, i servizi alla persona, specialmente quelli a sostegno dei più fragili e di chi è in difficoltà, sono essenziali. Ma il ruolo del Terzo settore e dei corpi intermedi va valorizzato anche attraverso bandi pubblici e percorsi di accreditamento che guardino alla qualità dei servizi offerti e non solo al prezzo”. Alice Buonguerrieri candidata alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia, accende i riflettori sulla necessità di orientare i servizi alla persona verso standard qualitativi elevati.

“Negli ultimi anni si è lottato per non avere bandi pubblici che premiassero il massimo ribasso, in modo da dare agli utenti servizi adeguati alle loro esigenze e per evitare storture e ingressi sul territorio di realtà poco virtuose. Qualche cosa è stato fatto, ma non si è ancora risolto il problema: anche con l’introduzione di criteri di valutazione qualitativi, il fattore prezzo finisce spesso e volentieri per essere l’elemento preponderante. Certo, nessuno nasconde la necessità degli enti pubblici di strutturare proposte economicamente sostenibili, sia per le casse degli enti che per le tasche dei fruitori, ma questi servizi sono generalmente rivolti ad anziani e minori, quindi bene i possibili risparmi degli enti pubblici, ma non dimentichiamo che le persone devono essere al centro di questi progetti e i progetti che sviluppano qualità andrebbero premiati” conclude la candidata di Fratelli d’Italia.

PASI (ITALEXIT): “SIAMO SICURI CHE IL RIGASSIFICATORE SIA SICURO?”

“Il maltempo di ieri oltre a porre l’attenzione sulla grave situazione idrogeologica e sulla gestione del nostro territorio, impone una riflessione sulla sicurezza della struttura del rigassificatore. Dopo aver assistito alla rottura degli ormeggi della grande nave da crociera ancorata nel porto di Marina di Ravenna la domanda sorge spontanea: se al suo posto si fosse trovata una nave carica di GNL, magari in fase di scarico, cosa sarebbe potuto accadere? E non ci vengano a dire che per il rigassificatore verrà usata la miglior tecnologia disponibile perché di fronte ad una tempesta perfetta, la tecnologia serve a poco. Tra l’altro è notizia di oggi che l’America taglierà le forniture di GNL in export verso l’UE, quindi, che senso avrebbe costruirlo?” Così Cinzia Pasi, candidata di Italexit.

L’ALTRA FAENZA INVITA A VOTARE IL 25 SETTEMBRE “NONOSTANTE TUTTO”

“Viviamo all’interno di una crisi di sistema che può diventare crisi di civiltà: pandemia, guerra, inflazione e speculazione stanno scuotendo dalle fondamenta le istituzioni europee; in Italia i valori e le culture politiche costituzionali si stanno sfarinando e crescono impetuose le destre populiste e sovraniste. L’Altra Faenza non grida al voto utile, ma invita a un voto democratico e per difendere la Repubblica fondata sul lavoro, anche in questo contesto elettorale illiberale che discende da una legge che ha, a nostro giudizio, i crismi dell’anticostituzionalità. Molti di noi, per la prima volta, si trovano in difficoltà nell’esercizio del voto; alcuni non escludono di differenziare il voto tra Camera e Senato, valutando attentamente le biografie politiche dei candidati. La nostra critica ai partiti di ‘centrosinistra’, alla loro pochezza ideologica e ideale, alla loro pragmatismo liquido, alla loro spinta all’autoconservazione di un ceto politico, è radicale. La crisi dei partiti della sinistra è davanti a noi… Ma all’opposto, il minimo bene comune dell’Altra Faenza rimane la tensione all’essere comunità politica plurale e democratica. Questa tensione non si scaricherà su un unico partito, ma su un’area più ampia di opposizione e contrasto al centrodestra, un’area litigiosa e che ama più lo scontro che la sintesi unitaria, ma un’area che complessivamente – ma quanto parzialmente! – può (se vorrà) organizzarsi per resistere, ancora una volta. Anche se non avranno lo stesso effetto sulla composizione del Parlamento, tutti i voti saranno contati. Impegniamoci a dimostrare che, numeri alla mano, il centrodestra non è maggioranza in questo Paese.” Così in una nota l’associazione L’Altra Faenza.

ACLI: APPELLO PER IL VOTO PER IL PAESE DELLA DIGNITÀ

“Le Acli lanciano nella campagna elettorale “Il Paese della dignità – l’Italia che vogliamo essere“, un manifesto riassuntivo di proposte e istanze dell’associazione che invita a cercare appunto di far emergere quella dignità, spesso negata in tante situazioni, che però esiste già nel lavoro, nei desideri e negli sforzi di tanti. L’associazione sempre più incontra quotidianamente il malessere crescente e l’emergere di tante conflittualità con cui la società italiana vive questa fase. L’invito delle associazioni, “I giorni della responsabilità“, a comporre i conflitti interni al Governo e alla sua maggioranza, non è stato ascoltato ed ora il ritorno anticipato al voto rischia di alienare ulteriormente i cittadini dalla fiducia nelle istituzioni democratiche, alimentando il fenomeno dell’astensionismo. Per questo è chiesto ai partiti di avere in testa i veri problemi che toccano la vita del Paese e il destino del pianeta, partendo dalle persone e situazioni più colpite o in fuga dal convergere di tante crisi. Invitano pertanto i propri circoli,  le proprie sedi a mobilitarsi perché il dibattito elettorale sia quanto mai vicino alle tante  urgenze sociali, ambientali e internazionali di questa fase. UN PAESE che non discrimina e non accetta disparità, UN PAESE dove il colpevole è chi genera miseria e non i poveri, UN PAESE con soli contratti di lavoro veri, solidi, nel quale si operi in sicurezza. Il 25 SETTEMBRE ANDIAMO A VOTARE, SCEGLIAMO IL PAESE DELLA DIGNITÀ.” Così in un appello per il voto le Acli.

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