Ancisi (LpRa) propone al Consiglio comunale di costituire a Ravenna un centro traumatologico di secondo o terzo livello presso il nuovo Pronto soccorso

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Il 18 luglio scorso, Alvaro Ancisi in qualità di vice-presidente del Consiglio comunale, aveva inviato al sindaco e a tutti i gruppi politici consiliari del Comune di Ravenna una proposta di deliberazione del Consiglio comunale avente per oggetto la fattibilità di un centro traumatologico presso il nuovo Pronto soccorso dell’ospedale civile di Ravenna. L’iniziativa aveva riscontrato interesse, dice lo stesso Ancisi, che dopo aver tenuto sospesa la proposta per due mesi, ora la ripresenta alla presidenza del Consiglio comunale, corredata delle firme di alcuni consiglieri. La proposta è stata finora sottoscritta, oltreché da Ancisi, che rappresenta politicamente Lista per Ravenna, da Alberto Ancarani di Forza Italia, Giacomo Ercolani di Lega Salvini premier, Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia e Nicola Grandi di Viva Ravenna.

“In Italia, il trauma grave, dovuto ad incidenti stradali, cadute rovinose, ustioni, ferite da armi da fuoco, collisioni con apparecchiature, ecc., rappresenta la terza causa di morte, la prima per i giovani. […] In Emilia-Romagna, i trauma center di primo livello, cosiddetti Hub SIAT (Sistemi Integrati dell’Assistenza ai Traumi), sono negli ospedali Maggiore di Parma, Maggiore di Bologna e Bufalini di Cesena. A quest’ultimo fanno riferimento le province della Romagna. Il Distretto aziendale USL del territorio ravennate è afflitto da un’alta incidentalità, statisticamente la maggiore sul territorio romagnolo. […] Malgrado ciò, il Santa Maria delle Croci non ospita un centro traumatologico che possa definirsi trauma center di secondo o almeno terzo livello. Non sarebbe certo in competizione con l’HUB di Cesena, ma potrebbe ridurre l’alto numero dei traumatizzati trasportati colà in elicottero, assistendone una parte direttamente a Ravenna […]. Allo scopo, occorrerebbe potenziare il nosocomio ravennate […] con attrezzature stabilizzatrici, risorse per la rianimazione di emergenza, terapia intensiva. […].” Questa la premessa di Alvaro Ancisi.

“Il 7 marzo scorso, grazie ad un investimento di sette milioni, si è aperto il cantiere per ampliare il Pronto soccorso di Ravenna, del quale verrà realizzata una nuova ala da 800 metri quadrati, unitamente all’adeguamento, come spazio ospedaliero, dei 500 metri quadrati dell’attuale camera calda dove arrivano le ambulanze. Si propone dunque fin d’ora la necessità di evitare che il conseguente aumento dei pazienti in osservazione significhi un loro troppo lungo stazionamento nel Pronto soccorso, come negativamente sperimentato durante la pandemia […], anziché una loro rapida destinazione nei reparti di degenza. La presenza di un centro traumatologico implica l’utilizzo di professionisti come rianimatori, ortopedici, neuroradiologi e chirurghi generali, vascolari, toracici ed urologi, nonché oftalmologi ed otorini, tutti già presenti nell’ospedale civile di Ravenna, ma con più ampie potenzialità d’impiego. Coinvolgerli nel progetto potrebbe fare la differenza in generale, ma soprattutto nelle situazioni di intrasportabilità dei pazienti o di un loro trasporto ad elevatissimo rischio o nell’impossibilità logistica per Cesena di fronteggiare un sovraccarico di afflussi… Si presenta dunque l’occasione imperdibile di costituire a Ravenna un centro traumatologico di secondo o terzo livello presso il Pronto soccorso dell’ospedale civile di Ravenna, a supporto e sgravio dell’Hub di Cesena. – conclude Ancisi – Il primo passo da farsi al riguardo è di avanzare alla Regione Emilia-Romagna e al direttore generale dell’AUSL Romagna, attraverso il sindaco di Ravenna […], la richiesta di analizzare la fattibilità di questa proposta.”

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