Ravenna. Il caso Regeni protagonista a i Sabati del Moog

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Sabato 25 gennaio 2020, a partire dalle 18, sarà protagonista un fatto di cronaca nera a I Sabati del Moog di Ravenna. La rassegna culturale curata da Ivano Mazzani negli spazi del Moog discute dell’omicidio di Giulio Regeni a quattro anni di distanza dalla tragedia, velata ancora da un alone di mistero. A trattare questo delicato argomento sono Luca Cortesi, insegnante e attivista di Amnesty International e Francesco Saverio Leopardi, ricercatore universitario.

La vita di Giulio Regeni fu violentemente spezzata tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016. Aveva da poco compiuto 28 anni Regeni e si trovava in Egitto come dottorando dell’Università di Cambridge, quando si venne a sapere della sua scomparsa. Il suo corpo, nudo e con evidenti tracce di tortura, fu ritrovato il 3 febbraio in un fosso lungo la strada del deserto alla periferia del Cairo.

L’omicidio scatenò immediatamente una grande eco internazionale, ma ancora oggi la completa verità sul caso Regeni rimane oscura. Soprattutto in Italia, l’uccisione di Regeni ha prodotto un focoso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e nei depistaggi successivi dello stesso governo egiziano. Sospetti che hanno poi portato a uno stato di forte tensione diplomatica tra Italia ed Egitto.
L’anniversario della tragica scomparsa di Giulio Regeni è anche l’occasione per discutere dela complicata situazione politica e dei diritti umani nei paesi del Nord Africa e Medio Oriente.

Luca Cortesi è insegnante presso il Liceo Scientifico “Oriani” di Ravenna, attivista e responsabile di Amnesty International Ravenna. Francesco Saverio Leopardi è assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, si occupa di storia contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa con particolare attenzione all’area del Levante arabo.

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