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“Basta classi pollaio”: mozione del PD di Cervia perchè giunta e sindaco facciano pressioni sul Governo

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Il gruppo consiliare cervese del Partito Democratico ha presentato una mozione contro l’istituzioni di “classi pollaio“, col quale chiede a sindaco e giunta comunale di “attivarsi nei confronti di Governo e Parlamento perché la risoluzione del problema del sovraffollamento delle classi non venga rimandato ulteriormente e sia affrontato capillarmente, cosicché gli studenti possano frequentare le scuole in sicurezza e in modo che sia salvaguardata una istruzione di qualità”.

“Il fenomeno del sovraffollamento delle classi o delle cosiddette « classi pollaio » è una delle grandi emergenze della scuola pubblica italiana – si legge nel documento -. All’avvio di ogni anno scolastico puntualmente si ripropongono assurde situazioni di disagio, con oltre trenta alunni stipati in ambienti troppo piccoli e, a volte, non a norma. I genitori e gli studenti denunciano gli episodi, gli organi di informazione dedicano ampio spazio all’emergenza del sovraffollamento e puntualmente i rappresentanti delle istituzioni dichiarano di volersi impegnare per risolvere il problema. Poi, purtroppo, l’emergenza viene dimenticata e i casi di classi sovraffollate si ripresentano a settembre”.

La mozione entra poi nello specifico del tema, che porta ogni anno al riproporsi della discussione, cioè le normative che regolano la formazione delle classi.

“Il provvedimento che norma l’organizzazione delle classi è il DPR 81/2009 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” emanato durante il Governo Berlusconi IV; detto DPR era stato emanato in applicazione di un piano programmatico di contenimento della spesa per l’Istruzione di durata triennale, previsto dall’art. 64 comma 3 della predetta legge n. 133/2008 e che il triennio, relativo agli anni scolastici 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012, è ampiamente decorso; il DPR 81/2009 prevede determinati parametri per la composizione delle classi di ogni ordine e grado e cioè da un minimo di 18 alunni fino a un massimo di 26 alunni nella scuola dell’infanzia, da 15 a 26 alunni nella primaria, da 18 a 27 alle medie, da 25 a 30 alle superiori. Resta ferma anche la possibilità di derogare il numero massimo fino a un 10% in più”.

Regole che però, da quando c’è la pandemia, entrano in contrasto con l’applicazione delle norme di sicurezza sul distanziamento per la prevenzione del contagio da Covid 19. Si legge ancora nella mozione:

“Il “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID 19”, sottoscritto dal Ministero dell’Istruzione e dalle Organizzazione Sindacali maggiormente rappresentative nel comparto Istruzione e Ricerca il 6 agosto 2020 prevede l’ “impegno a lavorare ai fini dell’incremento delle risorse destinate al sistema nazionale di istruzione e formazione, con investimenti che consentano di intervenire sul fenomeno del sovraffollamento delle classi e a una revisione ragionata dei parametri del DPR 81/2009”.

Le richieste di impegno rivolte a sindaco e giunta si basano inoltre sugli investimenti previsti dal PNRR e sulle recenti affermazioni del Ministro della scuola Bianchi: “Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti interventi e investimenti anche per la scuola e l’istruzione. Nello specifico, la quarta missione “Istruzione e Ricerca” stanzia complessivamente quasi 32 miliardi di euro al fine di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico; in data 6 maggio 2021, l’attuale Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista a La Repubblica ha dichiarato in merito alla questione delle classi pollaio che “la riduzione del numero di studenti per classe fa parte di un nuovo disegno del sistema scolastico a cui stiamo lavorando e che abbiamo già previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. [..] Andremo comunque verso classi ridotte progressivamente già dal prossimo anno”.

 

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